Cosa contiene in sé l’atto del prendersi cura?
Il prendersi cura è un atto indipendente e ben definito in sé?
Sono partita da queste domande nel preparare il secondo incontro di Scoprirsi Bambini Brianza, il nostro gruppo di lettura, ospitato calorosamente da Maria Teresa libraia di Libri e Giochi a Besana Brianza.
Sono arrivata ad identificare 5 aspetti fondamentali, corrispondenti ad altrettanti accenti dell’amore, perché amare e prendersi cura sono atti strettamente intrecciati.
1) Per prendersi cura dell’altro bisogna accorgersi dell’altro e del suo bisogno: Benji Davies, La balena della tempesta, Giralangolo
2) Per prendersi cura dell’altro bisogna avere il coraggio di implicarsi nel rapporto:
2a) non importa avere doti particolari: Satoe Tone, Questo posso farlo, Kite edizioni
2b) ma bisogna essere disposti a spendere del tempo: Marianne Dubuc, Il leone e l’uccellino Orecchio acerbo
3) Per prendersi cura dell’altro bisogna accettare l’altro con tutte le sue diversità, le sue asprezze e le sue povertà: Beatrice Alemagna, Mon amour, Autrement
4) Per prendersi cura dell’altro bisogna accettare di far parte di una rete di rapporti. Prendersi cura può anche voler dire: aiutami tu, io non riesco. Emily Hughes, Il piccolo giardiniere, Settenove
5) Per prendersi cura dell’altro bisogna essere disposti a lasciare andare, ovvero ad accettare fino in fondo la libertà dell’altro: Jimmy Liao, Il bambino e la luna, Gruppo Abele editore.
Come vedete mi sono contenuta, anche se oltre agli albi indicati non ho potuto fare a meno di portare anche Sonya’s chickens di Phoebe Wahl, I giganti e le formiche di Cho Won hee e Pinguino e Pigna.
Le amiche brianzole sono arrivate preparatissime, piene di spunti e riflessioni molto interessanti oltre che di libri nuovi, vecchi e mai visti.
Arianna ci ha fatto riflettere sul desiderio che i bambini hanno fin da piccoli di “prendersi cura” di un cucciolo sia che sia un animaletto (Il rinoceronte di Rita) o un fratellino (Fior di giuggiola).
Elisabetta ci ha raccontato di come si commuova a leggere Lupo e lupetto con la sua bambina: quando fai le cose insieme a qualcuno, poi più niente è come prima.
Alessia ci ha spalancato le porte del suo asilo nido, riflettendo con noi sul fatto che per i più piccini prendersi cura è una dimensione vicina all'essere gentili con gli altri. Giulio coniglio e la Nuvola Olga parlano dell’attenzione che si può avere tra bambini: i bacini sulla bua e il divertimento che può nascere dal fare le cose insieme.
Rosso micione e Balena serena continuano il filone del divertimento, pur parlando di relazioni significative e importanti: prendersi cura coincide con il diventare amici. Non contenta Alessia aveva declinato il tema anche secondo l’aspetto “prendersi cura di se stessi” portandoci L’orco dal dentista: abbia riso un sacco :D
Gli interventi erano incalzanti: il buio, la paura, la notte richiedono un’intensificazione della cura e dell’attenzione al bambino. Poi abbiamo a lungo discusso intorno al famosissimo L’albero di Shel Silverstein: la sensazione che mi lascia questo libro è di sconforto e disagio, ma molte voci hanno sostenuto che il realismo e il ravvedimento finale del bambino/adulto lo rendessero un libro vero e profondo.
I diritti dei maschi sono stati l’occasione per dirci che i libri sono anche la forma con cui noi ci prendiamo cura di qualcuno. Ilaria ci ha letto Chissadove, Elena Una calda sciarpa rossa. Maria Teresa ha concluso con Chi trova un bambino, facendoci notare che il modo più bello con cui i due personaggi di prendono cura a vicenda coincide con il momento in cui i due si raccontano le storie a vicenda, e con Amos Perbacco che naturalmente ha concluso con incanto un incontro davvero caldo, gustosissimo e davvero interessante!
Bello, bello! Grazie!