Leggere ad un bambino ancora nel grembo materno o con poche ore di vita è un privilegio che ridona alla letteratura la sua dimensione originale, ovvero quella di relazione affettiva.
Non è mai troppo presto per incominciare a leggere ai nostri figli, dunque, perché non è mai troppo presto per dire loro che siamo felici di stare insieme con loro.
Ci accompagneranno, in questo viaggio attraverso i libri ideali per il primo anno di vita, le parole di Berry Brazelton, pediatra, e alcune immagini tratte dalla guida di Nati per leggere, uno strumento prezioso e fondamentale per orientarsi tra i libri della prima infanzia.
Il bambino in utero è presente, nonostante non lo si veda, e dopo poche settimane è senziente: parlare, cantare, leggere, far ascoltare musica al bambino significa comunicare con lui, raccontargli l’amore che lo aspetta fuori dalla vita uterina.
Ecco alcuni libri che potranno fare da ponte tra la vita uterina e quella extra uterina:
I neonati sono bisognosi di tutto. Mangiano, dormono e in queste prime settimane fanno poco altro: ai genitori è chiesto di prendersi cura di queste esigenze primarie. Tra queste però non si deve trascurare la relazione: i bambini desiderano ardentemente non solo la soddisfazione delle loro necessità, ma la cura di mani amorose. Non stupisce infatti che durante le poppate, i neonati tendano a guardarsi intorno e ad ascoltare, resi sicuri dal contatto con la madre, anzi «il neonato sembra voler prolungare le pause [durante la poppata] per cercare di acquisire stimoli esterni nuovi».
In queste prime settimane è la voce a fare da ponte principale tra il bambino e i suoi cari: cercare l’attenzione del neonato, instaurare un contatto visivo con lui e prolungarlo grazie alla voce è una delle esperienze più intime che ci si può regalare.
Paradossalmente in questa fase si può leggere qualsiasi cosa ai bambini: il tono cantilenante e il conforto che l’intonazione tranquilla della madre infonde alle parole sono di per sé un godimento per il neonato. Si possono leggere liste della spesa, manuali di fisica teorica… ma se voleste rivolgervi al vostro bambino, parlando con lui, potete prendere in prestito alcune filastrocche scritte e pensate per loro, la voce concilia il rilassamento ed può essere un rito che accompagna il piccino al sonno, da adesso e per il futuro. Oppure cantate!
L’altro canale comunicativo preferenziale è il tatto. I neonati amano essere toccati con rispetto e gentilezza: il contenimento, la manipolazione, le carezze, i baci… sono il modo attraverso cui i bambini prendono coscienza di sé e del proprio corpo come entità individuale, anche se sempre legata alla madre. Il massaggio infantile è un’esperienza unica in questo senso e le filastrocche nate per la manipolazione introducono, attraverso il tocco, l’esperienza del gioco:
A partire dai 3 mesi le mani diventano il fulcro dell’attività dei neonati: lo sforzo che i bambini compiono per imparare ad afferrare è titanico. Il bambino prende coscienza delle cose che lo circondano, la vista si sviluppa, abituandosi a mettere a fuoco i diversi piani. Il bambino si guarda intorno: «è consapevole delle immagini e dei suoni percepiti in un modo del tutto nuovo. Ogni nuova proposta richiama la sua attenzione».
I libri in bianco e nero con righe ed elementi geometrici calamiteranno la loro attenzione e li terranno distesi sulla pancia, sviluppando i muscoli dorsali!
I protagonisti del mondo del bambino, coloro che destano maggiormente la sua attenzione, sono i volti delle persone cha ama: leggete con loro le storie che i libri con le facce raccontano. Anche lo sfogliare le pagine sarà occasione di sorpresa e stupore.
«Sostenere il desiderio del bambino per l’apprendimento è una parte vitale dell’essere genitori», per questo l’esplorazione dello spazio in cui vive quotidianamente deve essere permesso e incoraggiato. Oltre alla libertà motoria, si può offrire ai bambini, intorno ai 5-6 mesi, un’introduzione linguistica del mondo: si potranno allora proporre i primi immaginari lenti lenti, dove ad un’immagine chiara e fissa sia associato il solo nome descrittivo o poche parole essenziali.
I bambini, a questa età, «si guardano attorno come se fossero i padroni del mondo». I bambini incominciano a giocare, prendono gli oggetti e li lasciano cadere, attraverso questo esercizio sviluppano il senso di permanenza delle persone (e degli oggetti), ovvero la consapevolezza che le persone sono reali e continuano ad esistere anche quando sono fuori dalla vista.
È il momento dei libri per giocare al cucù: ci sono, non ci sono, eccomi ci sono ancora!
Si può iniziare a proporre le prime storie che, per essere adeguate ai piccoli lettori, devono riguardare la quotidianità sia negli spazi che negli eventi descritti. Favorite le storie che coinvolgono il piccolo lettore che sarà così capace di mantenere l’attenzione per qualche istante in più. La manualità fine non è ancora adeguatamente sviluppata, ma i libri con fustellature e “buchi” saranno apprezzati, rilanciando il gioco del vedo-non vedo più.
Il libro approda nelle mani del bambino, fate dunque attenzione che sia cartonato, resistente e adeguato alle mani irruente e inesperte di chi lo vuole maneggiare e magari anche addentare!
Durante questi mesi il bambino sviluppa la fiducia nel proprio ambiente. Contemporaneamente ad un fervido lavorìo motorio per mettersi in piedi e in movimento, l’esplorazione del linguaggio esplode. È sempre in questo periodo che si introduce il concetto di “causalità”, ovvero la capacità di collegare eventi diversi.
I libri tattili, che possono essere proposti anche prima come esplorazione per le dita e le mani, acquistano un valore diverso: intorno ai 9-10 mesi il bambino potrà infatti iniziare a percepire il legame tra la varietà tattile e la descrizione che vi si associa.
Giocare a fare rumore e a riprodurre i suoni è fonte di sommo divertimento a questa età, via libera allora ai libri che fanno giocare con la voce, ricchi di onomatopee.
Le storie (in)seguono le nuove abilità del bambino e, se i protagonisti sono bimbetti che camminano alla scoperta del mondo, l’immedesimazione è assicurata. Se possibile, preferite i libri fotografici, che sono perfetti ed esercitano sui bambini un fascino intenso.
oh grazie <3
Contributo interessantissimo!!!
Come vorrei che ogni genitore potesse accedere a queste informazioni!
Avremmo bambini più felici.