Il filo che lega oggi i libri è una domanda: che verso fa?

Una delle tappe che difficilmente si risparmia ai propri figli piccoli è quella dell’interrogazione a riguardo dei versi degli animali: come fa il cane? Bau bau! Come fa il gatto? Miao miao! Questo esercizio, che noi adulti tendiamo a strutturare in vere e proprie maratone, corrisponde in realtà all’elaborazione di una fase di sviluppo del linguaggio tipica dei neonati che passano dalla produzione casuale di suoni ripetuti a strutture onomatopeiche che incominciano progressivamente ad assumere un senso.

Sulla scia di questa esperienza ho trovato delizioso questo albo intitolato Che verso fa un bambino?

Alison Lester, autrice e illustratrice australiana, con questa storia mescola un aspetto molto ludico e divertente a un filo narrativo invece più sottile e curato, che la traduzione di Chiara Carminati valorizza a pieno.

«In fondo alla città, in una casa rosa

viveva una bambina piuttosto rumorosa»

La storia è semplice e racconta di una piccola neonata che si dice produrre suoni incredibili: «rugliava come un orso. GROAR! Ruggiva da leone. RROAR! Bramiva come un cervo e in continuazione. BAHRR!»

Versi talmente stupefacenti che richiamano alla sua abitazione tutta una serie di personaggi che sentono riecheggiare nei rumori che si sentono provenire da questa casa i richiami dei più disparati animali, persi casualmente.

«Passò da quelle parti l’addetta dello zoo

in cerca di una tigre fuggita quel mattino.

E quando sentì un ringhio pensando fosse lei,

ad alta voce chiese: “Tigrotta, dove sei?”.

Ma quando TOC TOC TOC bussò alla casa rosa

la mamma le rispose ,aprendole la porta:

di tigri non ne abbiamo. Però in compenso c’è…

qualcuno che fa versi e suoni d’ogni sorta.

GRAAARR!»

Il ritmo narrativo, cullato dalle rime, è ben segnato anche a livello testuale, in un ritorno ripetitivo e variato della medesima situazione che ricorda le narrazioni come A caccia dell’orso. Questa prevedibilità, pur variata da un testo curato e scelto anche nel lessico, corrisponde al gusto dei bambini a partire da due anni, che temono e amano le sorprese.

Una serie di vari adulti che hanno perso il proprio animale si ritrova quindi – grazie al gioco di accumulazione – a riempire la piccola casetta rosa.

Arrivati al colmo, la svolta avviene grazie alla sorella maggiore di questa piccola protagonista dalla voce vigorosa:

«D’un tratto la sorella ebbe un’idea geniale.

“Volete ritrovarli? So io che cosa fare!”»

Raggiunto l’apice narrativo, lo scioglimento della storia mantiene il ritmo binario, riprendendo e completando tutti i fili narrativi aperti nella prima parte. Tutti gli animali sono ritrovati, in che modo?! Vi lascio immaginare!

Le illustrazioni semplici e descrittive parlano ai piccoli e ai piccoli questo libro va proposto – data la lunghezza del testo almeno raggiunti i 2 anni – per giocare con la voce e con gli animali a gloglottare, bubolare, gorgogliare, nitrire…

Altro stile, ma uguale declinazione ironica di un tema assai percorso e conosciuto è dato dall’interpretazione di Occupant fonts che si interroga a riguardo delle onomatopee più comuni: come fa un cane? Noi risponderemo tutti “bau bau”, ma non è così in ogni parte del mondo!

In un elegantissimo gioco grafico, con una particolare attenzione alla scelta delle font, in 14 pagine cartonate facciamo un viaggio tra i versi di cani e galli nel mondo.

«Le chíen says… ouaf ouaf

Câinele says… ham ham»

Questo piccolo esercizio di cambio di prospettiva è interessantissimo, perché ci racconta di un modo di leggere il mondo anche con la lingua, ci racconta del fatto che le onomatopee e i versi degli animali non sono altro che i giochi della voce e le interpretazioni del mondo che facciamo anche attraverso i suoni che, ascoltati, adattiamo alla nostra lingua madre in modo sempre diverso.

Soggetti e font giocano insiemei: i galli e i cani si adattano quasi ai suoni (ai significanti) del proprio verso, allungandosi in bassotti o stirandosi in alto per strillare il proprio «KYKYRYKY».

Una documentazione finale ci presenta anche le font che hanno reso protagoniste le voci.

Un libretto per tutti (e in particolare per gli appassionati di design) per giocare con la voce, perché il cane non deve per forza fare “BAU BAU”!

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Che verso fa un bambino? Alison Lester - Chiara Carminati (traduttrice) 32 pagine Anno 2021 Prezzo 16,00€ ISBN 9788804736882 Editore Mondadori
How to speak dog June Shin & Occupant fonts 14 pagine Anno 2020 Prezzo 9$ ISBN 9780989833325 Editore Occupant fonts
How to speak rooster Cyrus Highsmith & Occupant fonts 14 pagine Anno 2018 Prezzo 10$ ISBN 978098933318 Editore Occupant fonts
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