Com’è andato il primo giorno di scuola? Poiché non credo nei libri rassicuranti sulla scuola e nemmeno su quelli ispiranti… arrivo volutamente oggi, che è il primo giorno di scuola per molti, con un libro spassoso che si può leggere sempre, senza che per forza si stia aspettando di incominciare un nuovo anno.
Guida selvaggia per iniziare la scuola, è un albo spassoso e divertente firmato da una coppia artistica australiana Laura e Philip Bunting, che evidentemente conosce bene i bambini e la genitorialità, oltre ad essere dotata di uno spiccato senso dell’umorismo!
Pensato per la fascia della primaria, con un buon equilibrio tra consigli gentili e ironia, questa “guida” si pone l’obiettivo di guidarci in un tour della giornata e dei protagonisti della scuola.
L’albo è organizzato in 17 mini capitoli e in ognuno snocciola consigli e trucchi che coinvolgono il lettore in giochi e quiz.
L’equilibrio tra parole e immagini è un gran punto di forza: testi e illustrazioni dialogano e si rimpallano le battute, lasciando al lettore un diffuso senso di divertimento.
La dimensione giocosa si innesta immediatamente sul doppio senso di “selvaggio” che fa riferimento a uno spazio movimentato, ma che poi nell’albo sembra solo riferito al fatto che i protagonisti sono animali selvatici (in effetti i lettori vedono tutta la fauna australiana dipanarsi sotto i loro occhi!).
Il libro si apre giustamente con un:
«1. Sveglia! Inizia il primo giorno di scuola con un dolce risveglio. Consigliato: [immagine di un canguro felice che si veglia] Fortemente sconsigliato: [immagine di un canguro nel mezzo di una festa notturna]»
e poi continua:
«2. Preparati. Assicurati di essere vestito come si deve e in modo adeguato alla scuola»
A questo secondo consiglio seguono una serie di vombato vestiti nei modi più vari: con lo zainetto, da fatina con le ali, da dinosauro, da wallaby… sotto cui leggiamo di volta in volta «sì«, «no», «proprio no», sabato!»…
Il testo, quindi, si permette qualche suggerimento, ma il tono che potrebbe sembrare impositivo si stempera nelle illustrazioni che sono esagerate o chiaramente fuori contesto e che quindi sembrano far dire al libro: io non mi prendo troppo sul serio e tu?
Il clima emotivo che si crea smorza l’ansia da aspettativa, in favore di un’accoglienza naturale di quello che succede: se da una parte leggiamo «qualunque sia il miscuglio di emozioni che provi, puoi star certo che qualcun altro si sentirà proprio allo stesso modo. E sono tutti sentimenti perfettamente normali» poco dopo si consiglia si salutare gli amici strusciandosi i sederi come i vombati!
I consigli risultano sempre molto rispettosi, come quello di essere coraggiosi nel fare delle domande o di essere gentili con i compagni, ma nello stesso tempo non mancano battute sdrammatizzanti, come il consiglio di non fare la cacca sull’insegnante e soprattutto non mangiarselo!!
I protagonisti che vanno a scuola, infatti, sono antropomorfi ma fino ad un certo punto e anche questo scarto, tra bambino e animale, crea molto divertimento: così il serpente, ad esempio, porta nel suo astuccio della merenda degli adorabili topolini da mangiare!
Il lettore passa dalla classe alla ricreazione, dai saluti al cervello dell’insegnante (bellissimo!) fino a raggiungere il rientro a casa con le risposte a monosillabi che, evidentemente, appartengono a tutti i bambini del mondo:
«“Cosa hai fatto oggi a scuola?” “Non mi ricordo“ “Niente” “Ho mangiato”…»
Le illustrazioni spesso organizzate in scenette, grafici o istantanee sono chiare ed eloquenti.
Un libro da ridere, semplice, bello. Non serve altro.