Le storie d’amore sono avventure personali, come potrebbero non esserlo (!), e si costruiscono e crescono in modo unico e imprevedibile. Gli oggetti, gli odori i luoghi che raccontano la storia di ciascuno sono spesso fuori dagli schemi soliti, inaspettati tanto che spesso i libri capaci di raccontare e toccare il cuore dell’altro non sono sempre i canonici libri sulle storie d’amore: per una serie di coincidenze davvero curiose una delle prime cose che mi regalò mio marito fu una giraffa di gomma e noi ci scambiammo per mesi cartoline con raffigurazioni di giraffe, per dire.
Tuttavia l’esperienza dell’amore raccoglie intorno a sé anche molti cliché, e non parlo di cioccolatini e fiori, ma delle universali sensazioni che si provano quando ci si innamora (ieri vi ho raccontato dei miei 10 albi preferiti sull’amore, li avete guardati!?). Quando ci si innamora, in un modo o nell’altro si fa infatti esperienza di essere accolti, al di là di ogni difetto, di essere attratti in modo assolutamente preferenziale e ricordarselo non solo commuove, a volte se ne ha proprio bisogno.
Dico questo perché nel leggere il libro di oggi, Il giorno che sono diventato un passerotto di Ingrid Chabbert e Raul Nieto Guridi, dopo poche pagine si ha l’esatta certezza di poter ipotizzare come si concluda la storia: è un libro scontato? No è un libro sull’amore.
«Il primo giorno di scuola mi sono innamorato». È un amore bambino quello di questa storia e ci viene raccontato con una disarmante serietà. Prima ancora di sapere il nome della piccola che ha fatto scoccare una tale scintilla, veniamo investiti dall’eccezionalità di questo sentimento così indescrivibile eppure così fecondo, che mette in moto: «Il pomeriggio a casa mia ho fatto un disegno. Poi un altro. E ancora un altro. E uno con i cuoricini e con il sole che sorride». La piccola si chiama Candela, siede davanti al suo spasimante, lei «adora il mondo degli uccelli… li osserva nella natura, e li cura quando sono feriti», Candela pare avere occhi solo per piume multicolori e becchi canterini. Il protagonista è proprio innamorato: la guarda e non riesce a pensare ad altro, si dimentica di palloni, macchinine, amici… e inizia a vedere cose che prima non vedeva, ad esempio adesso vede gli uccelli. «Fino a quando una mattina decido di travestirmi da passerotto». Il costume che il piccolo protagonista costruisce è una grande campana di piume sotto cui si nasconde, con becco, ali occhi… A scuola tutti lo guardano e non vi dico le difficoltà quando si tratta di giocare a calcio e la puzza dopo che ha piovuto. «Finché, un pomeriggio, incontro Candela». «Senza dire nulla, si avvicina e mi toglie il costume. Non so cosa fare. Il mio cuore batte a mille …»
«Non sono più un passerotto, ma adesso posso volare».
Questa breve e semplice storia d’amore mi ha colpito per alcune ragioni: l’amore regala uno sguardo diverso, si iniziano a vedere cose che prima non avevi notato (mio marito alleva pappagalli e io ho iniziato a vedere i piccioni, i merli, le cornacchie solo dopo che l’ho conosciuto. Prima c’erano, ma io non li vedevo), poi perché trovo molto umano il moto discreto di chi vuole mostrarsi perfetto per l’altro. Io non credo che il piccolo cambi la sua natura travestendosi da passerotto, mostra invece la natura del suo cuore: generoso, ingegnoso e attento. Credo che sia questo ad aver conquistato Candela. La storia poi non si abbandona mai a passaggi retorici: ci sono gesti, sguardi, piccole grandi scelte e per lo più il silenzio serio di chi sta davanti ad un avvenimento importante. Poche le parole, essenziali i tratti dell’illustratore spagnolo che non conoscevo (mea culpa!) e che mi è molto piaciuto (andate a vedere anche il blog di suo figlio!). Su sfondi neutri il tratto nero, per certi versi fumettistico, discreto eppure molto caratteriale (l’occhio del profilo del passerotto che imperterrito scruta il lettore è tutt’altro che distratto!) di Guridi racconta senza fronzoli una vera e semplice storia d’amore.
A Saverio la storia è piaciuta, l’idea del travestimento del passerotto lo ha molto intrigato e ha naturalmente riso per la puzza delle piume bagnate e per la scena del calciatore travestito… le storie d’amore ancora non lo interessano e infatti credo che il libro sia un ottimo regalo per chi ha già condiviso l’esperienza di una storia d’amore, magari un adulto.
Il giorno che sono diventato un passerotto
Ingrid Chabbert - Raul Nieto Guridi - Maria Pia Iannuzzi e Giulio Casella (traduttori)
40 pagine
Anno: 2015
Prezzo: 12,90 €
ISBN: 9788898346493
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