Avere un cane è un’avventura che riguarda molti aspetti pratici, ma è anche una vita fatta di episodi divertenti da narrare, perché, oltre il carattere di ognuno, i cani sono compagni che spesso fanno diventare matti i loro umani per le stesse cose!
Oggi vi propongo un terzetto di libri dall’approccio molto diverso che ci raccontano i differenti volti della vita con un cane.
Il primo è Storia di Jo. Come prendersi cura di un amico a quattro zampe, un libro “mezzo divulgativo” che intreccia la storia personale dell’illustratrice russa Elena Bulay e del suo cane Jo a una serie di contenuti di tipo spiccatamente scientifico e pratico, riguardanti la gestione del cane a casa.
Questo libro oltre ad essere molto bello (avevo notato con curiosità le tavole di Bulay alla mostra degli illustratori del 2021!), per la prima volta sceglie di contestualizzare osservazioni etologiche e suggerimenti pratici dentro una cornice filosofica esplicita e documentata. A chi ha studiato (io da appassionata) i comportamenti del cane non sfuggiranno alcuni riferimenti a studi che si rifanno ad un approccio cognitivista, lasciando da parte una serie di insegnamenti tradizionali legati ad una mentalità un po’ sorpassata.
Nel parlarci di come si sceglie un cane, di cosa mangia, di come portarlo fuori… l’autrice non manca di sottolineare l’importanza della lettura della comunicazione e dei bisogni del cane, scardinando l’idea un po’ semplicistica che ad un atteggiamento corrisponda univocamente un messaggio:
«un ringhio, ad esempio, può essere un avvertimento (“Stammi alla larga!”) o un invito (“Dai, giochiamo insieme! Cosa aspetti?”)».
Il libro argomenta i vantaggi dell’uso della pettorina rispetto al collare, parla di bisogni e libertà di cui il cane ha diritto, si affronta il discorso educativo e i vantaggi del rinforzo positivo… vengono citati addirittura i segnali calmanti di Turing Rugaas!
Questi sono dettagli che non sfuggiranno a chi ha letto qualcosa sulla comunicazione e linguaggio canino, ma tuttavia non pensiate di essere di fronte ad un libro per grandi! I consigli (validissimi, a parte l’uso della traversina…), sono spiegati chiaramente e saranno compresi anche da un neofita o da un bambino.
Ci sono notizie sull’alimentazione del cane, sul pronto soccorso, sulla gestione della paura, sulle prime manipolazioni, su come viaggiare, su come prendersi cura del pelo, sulla socializzazione… ci sono consigli su giochi e sulla toeletta.
Il libro alterna doppie pagine coloratissime in cui Bulay racconta la sua storia con Jo, a doppie pagine in bianco e nero dove dallo spunto autobiografico prende il via il contenuto scientifico, vastamente illustrato.
Il testo si pone come un unicum rispetto alla produzione del genere, offrendo finalmente un bel manuale pratico per pensare all’arrivo di un cane in famiglia, nel rispetto e nella curiosità.
Il secondo testo di cui vi parlo è invece un albo illustrato tutto da ridere, dedicato ai guai che ogni cane ci regala, prima o poi.
Oh no, George! di Chris Haughton racconta, attraverso le vicende del simpaticissimo George, alcuni guai che inevitabilmente i cani di famiglia causano in casa, i miei battiscopa possono testimoniarlo!
I padroni dei cani come me sanno che i momenti critici sono riconducibili, per la maggior parte, a quei brevi momenti in cui ci si deve assentare da casa… basta davvero un attimo!
I cani della vita moderna, infatti, si sono trasformati in eterni bambini che hanno poco da lavorare e che dedicano le loro ore a farci compagnia: quando dunque ci allontaniamo, per loro è una sorta di tragedia che spesso - soprattutto se piccoli - sfogano in “adorabili” attività indoor.
Ed è proprio con uno sguardo piuttosto preoccupato che Harry si avvia ad uscire:
«“Farai il bravo, George?” chiede Harry. “Sì” dice George. “Prometto di fare il bravo”»
La narrazione, basata sui dialoghi e molto teatrale, è amplificata da una resa minuziosa della gestualità del personaggi: la posizione del corpo, lo sguardo dei personaggi, gli sfondi bianchi che concentrano l’attenzione sull’azione… sono elementi che contraddistinguono il lavoro dell’illustratore inglese e che rendono i suoi testi perfetti per la lettura ad alta voce e animata.
Questa maestria nel saper gestire i tempi narrativi e la mimesi trova in questa situazione ricorrente e drammatico-ironica (lasciare un cane a casa) un ottimo spunto di partenza.
Ecco che dunque nella pagina successiva il nostro Harry esce e George si ritrova padrone della casa.
«“Spero di fare il bravo - pensa George”»
Ma ecco che… «“Una torta! Ho promesso di fare il bravo - pensa George - ma IO ADORO le torte”»
Il momento del voltare la pagina è progettato attentamente per la creazione di un climax ascendente che raggiunge l’apice nella domanda sospesa che esce dalla finzione narrativa, per rivolgersi direttamente al lettore:
«Cosa farà George?»
La risposta è poi quella che dà il titolo al volume stesso e che coinvolge il lettore nella lettura:
«Oh no, George!»
Non ci sono descrizioni dei disastri o dell’azione, non c’è nessun riferimento alle immagini, il divertimento è basato su un gioco sapientissimo di testi in forma diretta e immagini che esplicitano tutto ciò che non viene detto.
Guaio dopo guaio George vedrà finalmente tornare a casa il suo amato padrone che tuttavia non riuscirà ad arrabbiarsi di fronte agli occhioni del suo cane adorante: quale padrone ci è mai riuscito?
Harry, poiché è un ottimo padrone, esce con il suo George per fare una passeggiata e le tentazioni naturalmente si ripresenteranno una dopo l’altra, ma cosa succederà? George saprà trattenersi fuori casa, riservando tutti i guai all’appartamento o cederà alle tentazioni anche al parco?
Il libro è tutto da ridere, perché i bambini condividono con George la tentazione di voler fare cose proibite e amano il brivido di farle, così come amano la grande soddisfazione di riuscire a trattenersi.
Un libro animato e divertente dal buon ritmo che piacerà a tutti!
Ultima proposta a tema canino è invece un romanzo breve di una forma adatta ai primi lettori (dagli 8 anni) che va a aggiungersi agli altri volumi interessanti che Lupo Guido sta cercando di selezionare nella sua collana narrativa.
Il cane in cerca di un nome è di un autore francese, Joël Egloff - ritenuto tra i più promettenti del panorama contemporaneo - e racconta la storia di un cane brutto che finisce in un negozio di animali e che non riesce ad essere venduto.
È in effetti un cane in cerca di un nome, come recita il titolo, perché nessuno lo fa “suo”, nessuno gli dà un nome che lo faccia esistere.
La sua vita trascorre così nella vetrina del negozio, tra strampalati tentativi di farsi piacere e chiarissimi messaggi per farsi lasciare lì… in un tempo sospeso che sembra non sbloccarsi mai. Anche l’amicizia che lo stringe, anno dopo anno, al signor Ciarla, proprietario del negozio, sembra non sbilanciarsi mai: lo porta a festeggiare insieme il Natale a casa… ma poi lo riporta in negozio…
L’indecisione umana ha un riscontro nel fatto che lo stesso signor Ciarla è innamorato da anni di una cliente, ma non riesce a decidersi a farla diventare “sua”, sua amica, sua conoscente, sua fidanzata… bloccato da una timidezza che forse è più codardia.
Sarà purtroppo o per fortuna la paura di perdere il suo amico discreto e fedele a far sbloccare il signor Ciarla, che scoprirà che a chi si vuol bene bisogna dare un nome… al più presto!
«Il signor Ciarla gli spiegò che il suo cane non aveva prezzo, perché era il suo cane, e che non gliel’avrebbe venduto neanche per tutto l’oro del mondo»
Il romanzo è illustrato da Gaëtan Dorémus, che accompagna con scalcagnata ironia il nostro brutto cane nelle sue avventure.
Una proposta semplice dagli 8 anni.