Vi è mai capitato di incominciare a ridere per una ragione futilissima e non riuscire più a smettere? A me sì! e in alcuni casi la causa scatenante è ancora capace di farmi sorridere o di produrre la stessa reazione se qualcun altro partecipa al riso con me.

Il libro di oggi è stato capace di far ridere Saverio, quasi dalla prima all’ultima pagina: Nei guai di Oliver Jeffers.

La vicenda è surreale: l’aquilone del piccolo Leo si impiglia tra i rami di un albero e Leo per liberarlo scaglia la sua scarpa preferita. Il gesto innesca un lancio a catena di oggetti tra i più impensabili dalla balena, al lattaio, dal lavello alla casa del vicino…

La narrazione segue i tempi di una moderna Fiera dell’est e uno dopo l’altro gli oggetti e i personaggi vengono intrappolati nell’albero che tentacolarmente avvinghia navi, case, scarpe, oranghi, sedie, anatre… La storia non è però lineare e progressiva come ci si potrebbe aspettare, a tratti la soluzione e la svolta sembrano davvero a portata di mano (di Leo): prima quando arriva con la scala, poi quando arrivano i pompieri e infine quando prende la sega ma … tutti senza eccezioni finiscono sull’albero. «Ma mamma è matto?» questo è il classico commento sorridente di Saverio. Questi salti nella narrazione sono efficaci e movimentano una storia altrimenti molto tradizionale e potenzialmente piatta. L’innesco della reazione catena è suggestiva e permette il colpo di scena finale: con la preoccupazione di salvare l’oggetto appena lanciato Leo si dimentica completamente dell’aquilone che, quando «pop» casca dall’albero, è accolto dal bambino con vera gioia e sorpresa, causando la completa dimenticanza di tutto il resto.

È il surreale, appunto, a far morire dal ridere: «ma come fa?» Solleva una casa? e come mai una balena passeggia in giro per il quartiere?

Leo è un personaggio davvero ben riuscito: testardo, di un candore ostinato e dotato di una forza davvero ercolina (e di memoria davvero corta!). Oliver Jeffers nella stilizzazione della figurina (un bimbo dalla chioma fiammeggiante e dalla maglietta a quadri) rappresenta benissimo la stizza del bambino con le sopracciglia corrucciate, la nuvoletta di rabbia, ma anche la perplessità, lo stupore, lo sconforto così come la gioia e l’assoluta nonchalance con cui sradica fari, solleva oranghi, svita porte…

L’albero è l’altro silenzioso quanto importante personaggio: dalla intricata chioma capelluta beige, verde, rosa a seconda delle pagine, l’albero incantato sorregge con leggerezza e trattiene con fermezza ogni genere di cosa capiti tra i suoi rami.

Proprio per evitare il rischio di monotonia, l’autore sceglie di alternare i filtri di luce o i colori degli sfondi - sempre monocromatici - pagina per pagina: a volte azzurri, a volte rosa, rossi, verdi, arancioni, verde acqua…

I testi sono, invece, sempre neri e il font richiama quello delle macchine da scrivere: quasi che il ritmico scandire delle battute sui tasti, tenesse il ritmo dei passetti di Leo che imperterrito cerca qualcosa da lanciare :) All’opposto le poche battute dei personaggi, in balloon, e l’apice della storia sono in un bel font irregolare misto di caratteri maiuscoli e minuscoli.

Un libro spassoso senza nessun’altra pretesa che divertire (oltre forse a quella di piacere): io rimango dell’idea che mi piacerebbe che comunque ci fosse qualcosa da dire, ma Saverio lo adora senza riserve e ride, ride, ride :)

P.S. Qui potete leggere la recensione del New York Times e qui Oliver Jeffers vi insegna a disegnare un bel pinguino.

Nei guai

Oliver Jeffers
40 pagine
Anno: 2012

Prezzo: 15,00 €
ISBN: 9788888254739

Zoolibri editore
Anobii

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