Settembre per me è il mese dell’agenda, arrivata nuova e riempita di corsa con tutti gli appuntamenti, le vacanze, i ponti (che non coincidono tra primaria e materna, perché!?!?), le scadenze, gli orari del corso di nuoto, di calcio, di catechismo, di musica, visite, incontri, compleanni, vaccinazioni dei bambini, del cane, del coniglio, trasferte del marito… Per non parlare dei gruppi che si moltiplicano sul telefono: organizzare i passaggi dei figli da scuola (portare, riprendere, riportare…), ottimizzare i trasferimenti agli allenamenti, contattare, chiamare, (prendersi dei caffè,) verificare le disponibilità di baby sitter, nonni, concordare orari, prepararsi dei piani B… Il mio pensiero è che meno improvvisazione ci sarà, più serenamente trascorreranno le mie giornate. La famiglia lista vuole essere un augurio per me e per tutti i ragazzi che si troveranno dentro un tran tran, apparentemente un po’ obbligato.
«I Liszt facevano liste. Scritch scratch. Liste normalissime. E liste stranissime. La mamma faceva liste di malattie terribili e dei calciatori più forti di tutti i tempi. Il papà faceva liste di faccende molto noiose e di piccoli insetti con le ali». Incasellavano il mondo: lo descrivevano, lo esaminavano e lo registravano. Solo la domenica si riposavano: «era il giorno senza liste». Le liste occupavano ogni angolo della casa perché tutti dal figlio piccolo al gatto, dal nonno alla sorella maggiore, tutti facevano le proprie liste, persino «Edward, il figlio di mezzo, faceva liste lunghe anche 31 pagine. Per calmare il vortice dei suoi pensieri notturni». L’impegno e la dedizione alle liste erano tali che quando un giorno arrivò un inquietante visitatore dalla folta capigliatura e con un mazzo di palloncini colorati, nessuno della famiglia Liszt sembrò accorgersi della sua presenza.
«“Eccomi” disse alla mamma “Sei sulla lista?” gli chiese lei. “No” “Non sei Pelè?” “No” “Ronaldo?” “No” “allora niente da fare”». È Edward il pertugio attraverso cui la novità, l’imprevisto o semplicemente l’inquietante (ora pelato) visitatore riesce a rendersi visibile alla famiglia: «“Eccomi” disse, e Edward rispose “Ciao”. “La porta era aperta” “Lo so. L’ho lasciata aperta io”». È allora che scopriamo che le liste di Edward non sono solo semplici liste, sono per lo più liste di domande e lo scopriamo perché anche il visitatore «aveva delle domande. Un sacco di domande». L’abitudine alla riflessione e alla catalogazione delle cose sono state per Edward non un semplice ripiego su se stesso, sono state l’occasione per andare alla ricerca del cuore delle cose, da qui è germinato il seme delle domande: domande di senso, domande semplici, domande inaspettate, domande sull’infinito, sui pensieri, sugli incubi, sulle cose. «“Facciamo qualcosa?” “Sì” “Che cosa?” “Non lo so. cominciamo e vediamo cosa succede”». L’incontro e l’amicizia con il visitatore sconosciuto diventano la possibilità non solo di condividere le proprie domande, ma anche di andare insieme a ricercarne le risposte. Da quel momento la vita nella famiglia Liszt cambia, non è che smettano di fare liste «ma ora lasciavano sempre uno spazio vuoto in fondo. “Non si sa mai” diceva Edward, “può sempre succedere qualcosa”». L’ironia e la serietà con cui l’autrice racconta dell’irrompere dell’imprevisto e del diffondersi del bisogno di senso affascinano profondamente tutti, bambini compresi (dai 6 anni in su). Saverio mi ha detto: «bellissima questa storia sulle domande». Júlia Sardà si conferma, albo dopo albo, una illustratrice complessa e originalissima. È difficilissimo definire il suo stile: geometrico? Ma anche molto fluido e irregolare. Piatto? Ma con scorci tridimensionali inaspettati e vertiginosi. Fermo? Alcuna tavole sembrano ritratti, in posa, altra tavole travolgono per lo slancio del movimento. Dettagliato, pieno? Ma anche libero di lasciare bianco e nero a spadroneggiare sulla tavola. Fatto sta che questo libro è un gioiello.
Un augurio a tutti e a me: che possiamo lasciare un tempo e uno spazio vuoto che possa essere riempito dall’imprevisto, senza timore.
La famiglia Lista
Kyo Maclear - Júlia Sardà - Stefania Di Mella (traduttrice)
44 pagine
Anno: 2017
Prezzo: 19,00 €
ISBN: 9788817094405