Di libri sui nonni sembra si parli solo ad ottobre, in concomitanza con la festa dei nonni, perché altrimenti i vecchietti non sono un grande trend editoriale, eppure, nella realtà la presenza di queste persone discrete e sollecite è preziosa e tutt’altro che rarefatta.
Il mondo contemporaneo, con i suoi ritmi, le sue esigenze e le sue pretese sarebbe un mondo impossibile ad abitarsi per moltissime famiglie senza la presenza di figure come quelle dei nonni che spesso trascorrono quotidianamente del tempo con i loro nipoti, a volte (drammaticamente ) più di quanto ne trascorrano i genitori stessi.
Non mi sembra dunque incoerente parlarvi oggi di un libro che racconta proprio del particolarissimo rapporto che si instaura tra nonni e nipoti, cercando di uscire un po’ dalle righe tracciate da una narrazione spesso trita e ritrita.
Gli stereotipi che si accompagnano alle storie sui nonni sono abbastanza ricorrenti: c’è la figura materna, la nonna, che si prende cura di casa e nipoti, mentre il nonno si trasforma spesso nel depositario di memorie e conoscenze. Nonno Piero di Kristien Aertssen, invece, sbaraglia questi ruoli preassegnati e ci mostra un nonno empatico ed accudente che, tra l’altro, secondo me non si allontana per nulla dalla realtà.
È il nipotino Leo a raccontarci questa giornata speciale o normale (non lo sappiamo) con i suoi nonni.
«Oggi è venuto nonno Piero a prendermi a scuola. Siamo dei campioni sulla sua bici da corsa! La nonna ci sta aspettando. Mi piace tanto andare a casa dei nonni»
L’incipit potrebbe portarci immediatamente tra le braccia accoglienti di una nonna che, invece, nella pagina successiva, se ne va «tutta in ghingheri» per frequentare il corso di danza. Si apre, in questo istante, un pomeriggio di avventure tra nipote e nonno, un pomeriggio esplosivo e pieno di attività a cui si piegano anche i nonni più burberi, quando si trovano tra le braccia un nipotino.
Descritti illustrativamente modo un po’ naif, con il nipotino piccolo piccolo e il nonno grande grande, ecco che ci addentriamo in un pomeriggio di giochi durante il quale nonno Piero (ma potete leggere il nome del vostro nonno: Giorgio, Gildo, Mauro, Ernesto…) e Leo si trasformano in cavallo e cavaliere e poi in gatto e topo, in aeroplano e aviatore, in Superman e… in infermiere…
Ma non è finita, perché la nonna evidentemente ha un lungo pomeriggio di attività a cui dedicarsi e il nonno-coniglio si cimenta nel preparare e nel far mangiare le verdure al nipote, poi nonno-scimmiotto gusta insieme al suo scimmiottino la frutta e infine nonno-elefante lo lava e lo asciuga… l’impressione è che siano trascorse poche pagine eppure la giornata è finita.
Manca solo l’ultimo passaggio: le letture della buonanotte.
Fa sorridere il finale con un nonno Piero-orso ormai stanco e un Leo-orsetto ancora pieno di energia, che va a racimolare i libri da leggere:
«“Vado a prendere i miei libri nonno! Hai promesso di leggermene cinque!”»
E naturalmente il nonno - che non sa dire di no - si appresta alla lettura di quelli che sono ben più di cinque libri e quando il piccolo Leo andrà a riassortire ulteriormente la già significativa pila di libri, ecco che al suo ritorno troverà il nonno disfatto e dormiente, ma anche una nonna ben sveglia e pimpante.
Come a dire: le coppie rodate sanno darsi il cambio!
Una storia semplice semplice (anche nelle illustrazioni che si accordano perfettamente al tono narrativo), ma piena dell’entusiasmo e della festosa allegria che c’è sempre quando si sta con i nonni, senza retorica, senza mieloso sentimentalismo. Gratuità allo stato puro.