Il mondo ti aspetta è un libro dall’impostazione molto americana, li chiamano “inspirational book”, perché sono libri che non raccontano una vera e propria storia, ma raccolgono una serie di esortazioni, auguri, pensieri che vogliono ispirare, motiva, incoraggiare. Kobi Yamada è uno scrittore che ha scritto libri celebri in tutto il mondo proprio scegliendo questo particolare genere di scrittura. Ciò che ho trovato diverso dai suoi lavori precedenti - che pur sono arrivati in Italia - sono state innanzitutto le immagini affascinanti di Gabrielle Barouch a cui il testo si affianca, e poi la scelta del lettore immaginario a cui rivolgere questo libro. Se infatti trovo complessi i libri “augurali” dedicati ai bambini, credo invece che albi di questo tipo, rivolti a lettori adulti, e dedicati ad un figlio o nati per accompagnare il passaggio di una soglia abbiano un valore e un senso molto diverso. Sono libri che trovano le parole per esprimere alcune emozioni intense e raccomandazioni che si vorrebbe scrivere bene, con le parole giuste e gli accenti esattamente al loro posto. Sono libri che si regalano e che si spera siano davvero ispiranti, per chi probabilmente dopo molti anni (se pensiamo, ad esempio, al regalo ad un neonato!) li leggerà, ripensando con amore alla persona da cui ha riccevuto il dono.

Le parole di Kobi Yamada risultano dunque ben dosate, precise e generiche al punto giusto per lasciare che ognuno le riempia con le specificità della propria vita. Le immagini giocano a rendere metaforiche e magiche le frasi brevi e lapidarie. A volte espandono il significato, altre volte lo rendono reale, in altri casi rimangono misteriose perché ciascuno possa prendersi del tempo del capirle.

«Perché sei qui? Te lo sei mai chiesta? Tu sei unica. Non esiste e non esisterà mai un’altra come te. Puoi fare tanto.»

La seconda persona singolare interpella direttamente il lettore, mentre lo sguardo sfuggente della protagonista richiede un ripiegamento interiore.

«Hai tutto ciò che ti serve.»

La narrazione gioca però tra il dentro e il fuori, tra l’individualità e il mondo:

«Perché sei molto più ricca di quello che pensi. E il mondo ha bisogno dei tuoi doni, delle tue capacità, delle tue idee»

Le immagini sono minuziose e danno un’impressione di perfezione, quasi fotografica, che la tecnica digitale rende quasi patinata. La protagonista e i singoli elementi sono super realistici eppure la loro composizione è magica, eccentrica, immaginifica. Le proporzioni si invertono e si combinano, le leggi della gravità e del peso scompaiono, il contesto diventa universale grazie al bianco nitido e atemporale o al cielo stellato che, di volta in volta, circonda ogni cosa: la bambina si siede sulla luna e gioca con piccole stelle di legno, estratte da un vasetto di vetro, ad esempio.

Il mondo naturale è protagonista indiscusso, ma arricchito da dettagli che ricordano i meccanismi nascosti dei giocattoli a molla; tutto sembra alla mercé della volontà e dei sogni della protagonista: i funghi rivelano finestre nascoste, le case si trasformano in mattoncini impilabili, il libro diventa una porta magica.

Le citazioni iconografiche sono molte: dal copricapo che fa eco a Max, alla sequenza di disegno il cui filo sembra animarsi come quello di Harold, dal maialino stesso che accompagna la protagonista.

Un libro etereo ispirante, incoraggiante da regalare in occasioni speciali che invita a lanciarsi nella vita e che trovo riassunto benissimo nella dedica del libro, un po’ nascosta, che l’autore scrive alle sue figlie: «la qualità della vostra vita sarà uno specchio della qualità delle domande che sarete in grado di farci. Con amore, papà».

 

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Il mondo ti aspetta Kobi Yamada - Gabriella Barouch - 42 pagine Anno 2020 Prezzo 15,00€ Editore Terredimezzo
Commenti
20 Gennaio 2021
Il mondo ti aspetta – Rassegna stampa – Terre di Mezzo

[…] Scaffale Basso, 2 dicembre 2020 […]

3 Dicembre 2020
Maria

È un’osservazione parzialmente veritiera a cui non so rispondere: il più delle volte è legato al fatto che gli autori hanno figlie femmine (come in questo caso).
C’è però il libro di Oliver Jeffers Noi siamo qui non si sbilancia ma è dedicato ad un maschio, Eccoti qua di Orecchio acerbo rimane ugualmente neutrale. Il mio piccolino parla di un figlio maschio e anche Ti amerò sempre è su un maschio… Forse ce ne sono un po’!

3 Dicembre 2020
Francesca

Perché questi libri sono sempre al femminile?

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