La giornata di ciascuno è composta da una miriade di piccole impercettibili scelte che FANNO la giornata. Esserne coscienti regala un senso di pace, ma anche di intraprendenza: siete pronti a “costruire” una nuova giornata?
Pronti, via! allora.
Senza la pretesa di far prendere coscienza di questo comporsi multiforme di microscelte, ma piuttosto con un andamento che ricorda quello dei libri game, Julie Morstad disegna un libro che è un universo di piccole cose che accadono e chiede ai suoi lettori di comporre il proprio originale mix quotidiano.
Un libro, insomma pieno zeppo di domande, ma anche di piccole originalissime opzioni e strade da imboccare!
«Cosa posso fare oggi? Dove posso andare? Vicino a casa o molto lontano? Ma prima… che cosa mi metto?».
Voltata la pagina, ecco spalancarsi agli occhi del lettore ben più che un guardaroba: «mutande viola, maglione che pizzica, gonna hawaiana, mantello, maglietta a righe….». Chi più ne ha, più ne metta, letteralmente, perché una volta che avrete incominciato, potreste non finire più, aggiungendo preferenza a preferenza…
«E come ci pettiniamo? monotreccia, treccia a fiocco, codini bassi, un po’ in disordine…».
Tra una domanda e l’altra, i bambini che evidentemente hanno fatto le loto scelte appaiono con sguardo timido ma interlocutorio tra la pagine: bambini che hanno optato per le pinne e la maschera, bambine che si sono ispirate a cappuccetto rosso e altre che hanno scelto una sandaletto solo, ma un un bel bastone rosso. Ma anche loro non smetteno di dialogare con il lettore: «Riesci a indovinare dove stiamo andando?».
Oltre al tema del gusto personale, delle passioni (per i codini o le magliette dei calciatori…), questo viaggio nelle scelte quotidiane è un viaggio che tocca anche aspetti culturali come il cibo («cosa mangi?» a colazione, ad esempio), sfiora corde profonde come i desideri («dove vorresti andare oggi?»), e poi gioca con le evidenze che a volte diamo per scontate (avete in mente quanto mezzi possiamo utilizzare per muoverci da un luogo ad un altro?) Il testo dialoga con il lettore e non si limita alla fredda interrogazione, lo fa inserendo alcuni segmenti narrativi più discorsivi che aiutano a sganciarsi dall’automatismo della selezione, e invitando all’immedesimazione: «ti piacerebbe trascorrere la giornata in una città frenetica e brulicante… davanti alla cosa più bella che tu abbia mai visto?». Sì perché oltre allo stereotipo immediato (le associazioni che facciamo quasi automaticamente quando pensiamo ad una cosa), le scelte possono celare molte sfumature.
I bambini brulicano tra le pagine, fanno merenda insieme, giocano in casa se piove…
Il narratore esplicita la sua persona, rendendo le domande specchio di un dialogo vero, tra un io e un tu «Ecco i giochi di camera mia. Forse alcuni sono gli stessi che hai tu!».
E se decidessimo di leggere un libro: cosa troveremmo dentro il tuo libro preferito?
La giornata scorre in un lampo, anzi in 52 pagine e dopo l’ultimo bicchiere d’acqua, coccolati da un bel pigiama a righe: «Be’, oggi abbiamo fatto un sacco di cose…e domani che si fa?».
Il libro è ricchissimo di vita (sarebbe bello averne una versione anche meno vacanziera, qui non si parla di scuola, ad esempio) e mette davanti alle mille, mille cose che accadono e che scegliamo di far accadere quasi inconsapevolmente.
Che bello sarebbe esserne coscienti! In ogni caso il tono è davvero scanzonato, le immagini fresche, candide, gentili e lo stile disegnato le rende molto accoglienti e familiari. I bambini si divertono a scegliere, indicare, elencare, aggiungere, modificare.
Un libro per parlare, rispondere e domandare e poi riguardare alla propria giornata con un pizzico in più di avventura negli occhi. Dai 3 anni.
P.S. Il libro si presta con disinvoltura per essere usato in tutti quei contesti in cui si voglia o si debba incentivare il bagaglio lessicale del lettore. Non sottovalutate questo aspetto!