Dopo anni di silenzio in cui Judith Kerr era conosciuta solo per Una tigre all’ora del tè e per Quando Hitler rubò il coniglio rosa, finalmente, piano piano, le storie e i suoi personaggi tornano riempire gli scaffali (qui trovate Katinka!).
L’ultima uscita è Una notte allo zoo, una storia caratterizzata dalla gentilezza, da un ritmo calmo e rilassato e da un ambiente silenzioso che sono la cifra della narrazione di questa celeberrima autrice (naturalizzata) inglese.
«Al chiaro di luna, una notte allo zoo..»
Questo che potrebbe essere semplicemente considerato un libro sui numeri, perché poi di fatto la narrazione segue le tappe dei numeri dall’1 al 10, è invece un viaggio magico e notturno a cui i bambini lettori sono invitati a partecipare.
«Al chiaro di luna, una notte allo zoo.. Un elefante con un balzo leggiadro volò. Nessuno se ne accorse però.»
“Nessuno se ne accorse però” diventa un ritornello (epifora) che accompagna i lettori pagina dopo pagina, evidenziando uno scarto che è inclusione magica del lettore: nessuno se ne accorse, eppure ecco che il bambino che legge e sfoglia la storia è proprio lì e vede!
La scansione numerica, in questo caso, non è il cuore della storia, il bambino non è sottilmente “obbligato” o edotto a imparare a contare, l’avanzare dei numeri («un elefante … volò, canguro e coccodrillo… pedalavano, tre leoni allestirono uno show…») è semplicemente l’espediente scelto per far avanzare la narrazione, mantenendo un filo narrativo di senso che leghi le diverse scene che altrimenti risulterebbero staccate le une dalle altre tuttavia. L’incanto di questo libro è la capacità che ha di circondare il lettore e invitarlo ad assistere ad un prodigio. In un mondo che potrebbe essere inquietante (siamo di notte e circondati da animali feroci!), l’accadere della magia e la possibilità di osservare una vita immaginata e insospettabile degli animali, lontano dagli occhi umani e dalla luce, lascia rapiti.
Cosa succede di notte mentre il vigile e ferreo controllo umano che organizza il mondo viene meno? I bambini assistono alla meraviglia, osservano gli animali vivere una vita che non è esclusivamente descrivibile dalla loro biologia, ma che c’entra, di fatto, con la magia, il gioco, il divertimento, lo scherzo…
Il senso di pericolo viene accolto e riassorbito nella gentilezza della immagini che, senza essere ammiccanti, comunicano quella serenità gioiosa tipica della scrittura e delle immagini di questa artista.
I leoni (3) allestiscono un show per lo gnu, gli orsi (4) si dilettano a cucinare zuppe che sorbite un po’ avventatamente dai fenicotteri (5) li fanno diventare a macchie viola…
Il riso, la gioia, la felicità… e la consapevolezza di far parte di un ristretto cerchio (“quelli che vedono!”) rende questa storia incredibilmente bella. Anche perché al sorgere del sole e al giungere dei custodi dello zoo, tutto torna alla normalità: gli adulti non vedono niente e liquidano tutto con una nottata «di baldoria»…
«Tu invece li hai visti, come no!»
Una storia intima e lenta lenta che coltiva lo stupore.