Diceva Calvino nel suo saggio Perché leggere i classici:
«Un classico è un libro che viene prima di altri classici; ma chi ha letto prima gli altri e poi legge quello, riconosce subito il suo posto nella genealogia»
Questa dichiarazione, lungi da voler essere un giudizio sulle opere successive, introduce invece a mio avviso un elemento cruciale nella definizione di “classico” e anche nella concezione della letteratura, intesa come un organismo che cresce e si sviluppa grazie a relazioni di fili letterari.
È sicuramente il caso di una coppia di animali che torna e ritorna nella letteratura per l’infanzia, il topo e la talpa, una coppia che ha visto la sua fortuna a partire dal 1908, quando uscì la prima edizione de Il vento tra i salici, e che da allora non ha messo di abitare le storie (pensate a Arnold Lobel, a Nino e Taddeo…). Così accade anche nei libri di Topo e Talpa di Joyce Dunbar con le illustrazioni di James Mayhew, libri che, nati nel 1993, arrivano quest’anno in Italia grazie ai tipi di Nomos.
Ma è importante conoscere l’origine di queste figure?
Il rapporto con l’origine di queste figure letterarie non è necessario, ma è importante, perché io credo che incontrare i classici permette di comprendere più a fondo e di godere al meglio di tutte le sfumature e le storie che da quella fonte sono nate, come naturale scorrimento letterario.
È per questo che ho apprezzato particolarmente queste brevi storie che sono raccolte nei primi due volumi, perché l’autrice inglese si lega in modo originale e intimo con le storie (sulla dedica, nella illustrazione, è citato Lobel!) con cui si interrelaziona.
Le brevi storie, organizzate nei diversi volumi, vedono al centro due amici dai tratti caratteriali molto simili a quelli del Ratto d’acqua e della Talpa di Grahame: topo è dinamico e pragmatico, talpa è più disordinata, sognatrice e un po’ pigra… ma insieme costituiscono un’amicizia solida e accogliente.
Gli avventure sono tutte molto godibili, basate soprattutto sul dialogo, e raccontano piccoli scorci di quotidianità che attraversano le stagioni.
Come per il romanzo di Grahame, anche in queste storie è centrale la casa, il luogo da cui partono e in cui avvengono tante avventure come quando Topo e Talpa mettono in ordine o fanno le pulizie. La casa è anche il luogo che accoglie nelle giornate ventose, quando non si può uscire e fa troppo freddo, e dove si tostano le focaccine e si arrostiscono le castagne davanti al fuoco, è sempre la casa con i suoi anfratti che nasconde e custodisce gli spuntini che talpa dissemina tra le stanze (c’è moltissimo gustosissimo cibo in queste storie!).
«“Sono stato bravo, vero?” disse. “Ho mangiato tutta l’insalata. Penso di meritarmi un dolcetto. Spalma un po’ di burro sulle focaccine, Topo. Arrostiamo ancora un paio di castagne. […] I giorni di inverno non sono poi così male”»
Ma c’è anche tanto “fuori” in queste storie che appartengono all’esperienza inglese: ci sono le pozzanghere nelle giornate piovose e burrascose d’aprile, ci sono i sassi da lanciare nel laghetto e poi ci sono i picnic e le gite fuori porta... non manca neppure un episodio più filosofico dedicato alla unicità di ognuno!
«“Dovrei dare un nome a questo rametto”, disse Topo.
“Potrei chiamarlo Alfredo. Ecco qui, Rametto Alfredo!”
“Sembra già un Alfredo”, disse Talpa.
“Un Alfredo fatto e finito”, concordò Topo.
“Ha persino la testa da Alfredo”, aggiunse Talpa.
“E come la chiamiamo, la mia pozzanghera?”
“Non puoi dare un nome alla pozzanghera”, disse Topo.
“Che idea astrusa.”
“Non vedo perché no”, ribatté Talpa. “Potrei chiamarla Astrusa. Ecco. Tu hai Rametto Alfredo. Io ho Pozzanghera Astrusa. Mi sembra proprio un’Astrusa.”»
Intime calorose, affollate di dettagli e ninnoli, le illustrazioni di James Mayhew sono accoglienti e piacevoli e rispecchiano fedelmente l’amicizia autentica basata su rapporti di stima e declinata in tanti gesti e sguardi.
I due volumi sono perfetti per i primi lettori perché le avventure, pur essendo legate l’una all’altra creando una narrazione più ampia, possono essere lette autonomamente nei brevi capitoli con molta soddisfazione.