In un periodo in cui si è quasi assordati dai bombardamenti di parole, i silent book sono un’isola di conforto.

Per questo oggi proporvi Fiori di città di Jon Arno Lawson e Sydney Smith, una graphic novel senza parole, ma d’altronde così ricca di pensieri, immagini e sensazioni, vuole essere un cordiale per rinfrancare la mente, gli occhi e il cuore.

Le pagine di questo bellissimo libro (che si attendeva, o che almeno io attendevo in Italia, dal 2015), sono strutturate variamente, con riquadri di sequenze e pagine di ampio respiro in cui le meravigliose immagini di Sydney Smith rifulgono per vitalità e quell’uso sapientissimo della luce, sbieca, che illumina e movimenta l’illustrazione come un vento che soffia sottile e disordinato.

Ci troviamo in una cittadina grigia, forse un quartiere periferico, riscaldata da un sole che impregna le superfici dei palazzi a due piani, di mattoni, e i negozi al piano terra con le merci esposte e i venditori con il grembiule sull’uscio. 

Unica macchia di colore, una bambina nella sua mantellina rossa. Cammina per mano al suo papà. Deve essere un giorno del weekend, i due hanno appena fatto la spesa e tornano pigramente a casa, in una giornata fresca e - immaginiamo - primaverile, senza fretta. L’adulto si immerge in una telefonata che, come capita, distrae ed estrania, la bambina invece guarda.

Lo sguardo interlocutorio si sofferma sui dettagli dei passanti: gli sguardi persi degli altri, i passi, i piccioni, i tatuaggi… Fino a che lo sguardo si posa su una piccola pozza di colore: un dente di leone, nato coraggioso accanto ad un palo della luce (?).

Come una fiammella riscossa, il giallissimo fiore portato al naso sembra accendere del suo brillìo tutto ciò che c’è intorno. I taxi si colorano, la frutta del banco del mercato si accende dei toni caldi e aranciati del fiore. La piccola lo tiene per sé.

Più avanti nel pertugio della parete di una galleria ecco alcune pratoline rosa protendersi protervie. La bambina assapora il loro profumo che sembra espandersi in micro particelle di colore che fluttuano nell’aria e intaccano il vestito della signora alla fermata dell’autobus, i vasi di vetro della vetrina del robivecchi… Il mazzolino si accresce, marciapiede, dopo marciapiede, passo dopo passo. Nella città piccoli bagliori di colore appaiono come piccole luci isolate, che però non vincono il pur luminoso grigio.

Mentre bambina e papà attraversano il parco, però, accade un miracolo.

Un passero morto in mezzo al sentiero interroga il cuore della bambina che, tentennando, si ferma, si accuccia e dona a quel corpicino gli onori di tre fiori giallo canarino.

È compassione? È amore? Tutto si colora.

Da quell’istante il piccolo mazzolino, come gli evangelici “cinque pani e due pesci”, si moltiplica per poter far compagnia a chiunque, lungo la strada abbia bisogno di ritrovare il colore della vita. 

È il caso del vagabondo che dorme sulla panchina, del cane dell’amico del papà, dei capelli della mamma, dei fratelli, di sé.

Il silenzio è una dimensione in cui Sydney Smith si muove con disinvoltura: i gesti intensi, gli sguardi assorti… sono eloquenti e lucidi come mille parole. Assaporateli, pagina dopo pagina.

La bellezza rincuora il mondo e se stessi, quando è vista, ma poi gratuitamente donata.

Guardiamoci intorno attenti a cogliere ogni bagliore, raccogliamolo e doniamolo con generosità.

Un libro che si può proporre (per la struttura del medium) a partire dai 5 anni, ma che parla a tutti.

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Fiori di città Jon Arno Lawson - Sydney Smith 40 pagine Anno 2020 Prezzo 12,90€ ISBN 9788832186598 Editore Pulce
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