Di qua, di là. Capita spesso di sentire frasi del tipo “abitiamo dalla parte fortunata/giusta del mondo”, esternazioni di questo tipo tendono a scatenare il senso di colpa o un non ben identificato orgoglio, tuttavia io credo che non ci sia una parte fortunata e nemmeno una parte giusta del mondo, siano nati nella parte del mondo perfetta per noi. I muri che alziamo e i confini che tracciamo, nel bene o nel male, sono giudizi che chiudono, spaventano e delimitano, invece oggi più che mai abbiamo bisogno di guardarci come fratelli. Il tema è caldo e, in effetti, tra i libri menzionati al BRAW spiccava Il muro in mezzo al libro di Jon Agee che intorno a questo tema costruisce un libro esilarante.
Come accade nel celebre Di qui non si passa, libro premiatissimo del 2015, l’artista americano gioca con il confine della pagina, lì dove le cuciture tengono insieme il libro e trasforma il limitare fisico del foglio in un muro.
Da una parte e dall’altra un identico (almeno all’inizio) spazio bianco. Poi ad un certo punto gli scenari si animano: a sinistra c’è un piccolo cavaliere nella sua armatura che si premura di comunicarci quanto la sua parte del libro sia la parte migliore, giusta, sicura, bella…
«Il muro protegge questo lato del libro… dall’altro lato. Questo lato del libro è sicuro. L’altro no»
Lo scenario illustrativo si muove continuamente e se all’inizio “l’altra parte” sembra in effetti popolata da bestie pericolose, i lettori non potranno ignorare come la pacifica e serena certezza del piccolo cavaliere sembra scontrarsi con gli accadimenti che iniziano ad interessare la sua parte del muro.
Infatti, mentre il piccino si arrampica su una scala per riparare una (significativa) crepa nel muro, non possiamo fare a meno di notare che inizia a lambire il muro una strana onda d’acqua. La marea cresce pagina dopo pagina e se dall’altra parte del muro appaiono orchi, tigri, rinoceronti non siamo poi certi che il mostro preistorico che nuota nella marea dalla parte “giusta” sia più rassicurante.
«Ecco perché sono felice che ci sia un muro in mezzo al libro, e di essere dal lato giusto»
Davvero?!
L’onda anomala e i pesci spaventosi che nuotano sotto i piedi del piccolo cavaliere si fanno pressanti.
«Questo non dovrebbe succedere da questo lato del muro!»
A questo punto accade l'inimmaginabile: l’orco spinge una mano al di là del muro e agguanta il piccolo cavaliere senza paura, prima che l’inevitabile accada e lo porta dalla parte “sbagliata”, quella brutta, pericolosa...
«OH NO! Adesso sono dall’altro lato del libro!»
Non è borioso il nostro piccolo protagonista e siamo pronti a ridere con lui dei suoi pregiudizi sgretolati, sì perché da questo momento i colpi di scena e le risate sono assicurate!
«Questo lato del libro è fantastico! Vieni con me, facciamo un giro!»
Il libro gioca proprio sul meccanismo del riso contrapponendo testo e immagini che si smentiscono con effetti esilaranti.
Le immagini sono semplici, gioiose e stereotipate al punto giusto per amplificare l’ironia e comunicare con chiarezza anche a bambini piccoli (dai 4 anni).
Un libro sulle paure e i pregiudizi che - se davvero non si possono abbattere - si possono scavalcare e aggirare, un libro che scardinerà anche il pensiero di essere dalla parte giusta o sbagliata del mondo, con un’arguta e divertentissima storia.