Il re del Fiume d’oro è una fiaba in senso stretto, finemente tratteggiata da uno dei più grandi critici d’arte e di architettura della storia: John Ruskin.
L’autore scrisse questa fiaba, unica nella sua produzione, nel 1851 e la dedicò a Effie Gray, la figlia dodicenne di alcuni suoi amici, che una volta cresciuta divenne sua moglie in un breve matrimonio molto chiacchierato.
La narrazione rispecchia con esattezza la sua passione per gli scorci italiani che ben conobbe grazie a diversi viaggi nel Belpaese e al Gran Tour che svolse tra le nostre terre e che tanto apprezzò in diversi dipinti (c’è anche una ricostruzione italianissima delle fonti di questa fiaba!).
Questa fiaba acquista, infatti, la sua vivida bellezza in scorci descrittivi accurati e non così consueti all’interno del genere fiabesco - asciutto per natura - parole finemente intrecciate che arricchiscono e trasformano un racconto decodificato in un romanzo breve dove le immagini delle montagne, dei cieli, dei prati, delle valli, ma anche dei piccoli oggetti sorgono dalle pagine con esattezza e fascino.
Scrive Quentin Blake nell’introduzione alla nuova edizione Donzelli:
«Solo di recente, riprendendo in mano quell’edizione, mi sono reso conto che la storia di Ruskin era piena di paesaggi montuosi e di vedute naturalistiche impressionanti, e che la qualità di stampa a colori di cui disponiamo oggi è in grado di riprodurre simili scenari in modo impensabile un secolo e mezzo fa. Ecco perché oggi sono felice di poter far scoprire a una nuova generazione di piccoli lettori la storia di Ruskin, e del suo magnifico Re del fiume d’oro»
I moduli narrativi fiabeschi sono rispettati alla perfezione - come potrebbe essere altrimenti, se pensiamo al rigore degli studi e delle riflessioni critiche dell’autore (!) - e ci raccontano della storia di tre fratelli, di una montagna, una cascata e una valle d’oro.
Hans e Schwartz sono i due cattivi fratelli maggiori, Gluck è un giovane ingenuo e buonissimo, insieme vivono in una valle fertile che produce abbondanza e ricchezza, avidamente accumulata dai fratelli. L’ospitalità è la prova suprema a cui molti eroi sono sottoposti e naturalmente quando un vecchino bussa alla porta durante una tormenta solo Gluck sarà lieto di accoglierlo, mentre l’avidità dei fratelli porterà alla rovina loro stessi e la loro valle: il Vento del Sud Ovest malamente cacciato, infatti, desertificherà ogni cosa.
Ladri e avidi Hans e Schwartz si reinventeranno orefici-truffatori, ma sarà ancora una volta Gluck a permettere un riscatto: uno gnomo magicamente apparso nel fondere una tazza d’oro gli regalerà una profezia.
«Colui che riuscirà a salire in cima alla montagna da cui sgorga il Fiume d’oro e, una volta raggiunta la fonte, getterà nella corrente tre gocce d’acqua santa, vedrà il fiume trasformarsi in oro per lui e per lui soltanto»
La possibilità di una ricchezza facile riaccende in un attimo l’avidità dei fratelli cattivi che non si faranno scrupoli per cercare di appropriarsene in modo indebito. La prova, che è rappresentata dalla scalata della montagna, ma che è però scandita da tre momenti distinti, svela anche gli occhi dei lettori quello che agita l’animo dei due fratelli. Sarà Gluck con la sua generosità e la sua tenacia a riuscire nell’impresa, con un coraggio che non ha paura di essere compassionevole.
«Gluck discese e si fermò a vivere nella valle e dalla sua porta nessun povero venne mai scacciato: e così i suoi magazzini si riempirono di grano, e la sua casa di tesori. E proprio come il nano aveva promesso, il fiume divenne per lui un Fiume d’oro»
I personaggi, plasmati dalle parole di Ruskin si imprimono indelebilmente nell’immaginario: il Vento di Sud Ovest, lo gnomo re del Fiume d’oro, i fratelli neri….
E poi le montagne, la cascate, le valli, i prati… è impossibile non pensare immediatamente alle vette italiche dove i ghiacciai celano valli di rara bellezza dove i fiori le cascate e i pascoli si mostrano solo agli occhi impavidi di chi li raggiunge.
Suggestive e perfette le nuove illustrazioni di Quentin Blake, che - si vede - ama molto questa storia.
Una fiaba accecante, ventosa, montuosa… stupefacente, per una penna acuta e precisa. Dagli 8 anni, ma anche prima in lettura condivisa.
Interessante
In ogni lettura sulle nostre alpi.Trovo molti autori che ne inneggiano alla lettura ed a percorrere i sentieri.Libro che sarebbe bene dare alla lettura nelle 5 elementari nel fare capire al rispetto della natura grazie