Che a scuola sia importante imparare a fare squadra è una certezza che possiede chiunque pensi all’educazione e all’istruzione, che quest’anno lo sia ancor di più è invece qualcosa che - temo - dovremmo tenere a mente. In una situazione delicatissima di pandemia sentirsi deboli, ammalati, ma anche solo ritrovarsi a starnutire o a soffiarsi il naso può diventare l’occasione per vedersi emarginati, isolati, soli.
Insieme di Joanna Rzezak ci ricorda però che, nel mondo animale, stare insieme è sempre una grande risorsa per sopravvivere e per essere più felici: un esempio che potremmo fare nostro!
«Quando gli animali vivono in gruppi organizzati, condividendo regole e interessi, formano una società. A seconda degli animali, la società prende un nome diverso: mandria, banco, colonia, sciame, branco… Ma cosa spinge gli animali a vivere insieme? Come sono organizzati questi gruppi? Pensa: in tutto il mondo non ce n’è uno uguale all’altro!»
L’autrice e illustratrice parigina ci guida in un viaggio di parole e di gruppi: squadre imbattibili che si sono organizzate perfettamente per stare insieme.
C’è il «BANCO« di aringhe, la «MANDRIA» di gnu, il «NODO» delle vipere, lo «STORMO» di storni… Per ogni gruppo una grande illustrazione a tutta pagina cerca di rendere la bellezza di queste vicinanze affollate: le tavole sembrano quasi pattern, dove somiglianza e unicità sono gli unici movimenti alla vista. Un breve testo, poi, introduce le strategie e i vantaggi che i diversi animali sfruttano quando stanno insieme: le aringhe riescono più facilmente a sfuggire ai predatori, i fenicotteri colgono l’occasione per conoscersi e riprodursi, gli gnu riescono a controllare meglio i pericoli che si nascondono nella savana, le vipere si riscaldano per non morire…
Gli animali che si organizzano in gruppi mostrano come davvero “l’unione fa la forza” e anche un piccolo e indifeso individuo insieme ai suoi compagni diventa una forza travolgente.
Non pensate che sia solo una questione di sopravvivenza, o meglio questo libro ci ricorda che la sopravvivenza non dipende solo dal “non essere mangiati” o dal “non morire”: gli animali si proteggono, si fanno compagnia mentre migrano, si prendono cura gli uni degli altri pulendosi il mantello, giocano, addirittura in alcuni casi si prendono cura del malato per non farlo morire.
Il valore della solidarietà si declina in tutto il suo aspetto di positiva scontatezza e naturalità, ma anche con ironia e allegria («Povero gnu! Con le sue forme sgraziate è considerato l’animale più brutto di tutta l’Africa») e un sacco di curiosità scientifiche che i piccoli (dai 4 anni), certamente apprezzeranno.
Inoltre il gioco dei sinonimi offre un ulteriore spunto di riflessione e di provocazione lessicale anche solo immaginifica per i piccoli lettori!
Le immagini sono curiose e interessanti, perché lo stile piatto e stilizzato comunica un’impressione generica di uniformità, ma i dettagli unici di ciascun soggetto faranno la gioia dei lettori attenti: ci sono pinguini strabici e altri con occhi “a palla”, tra i carapaci delle tartarughe non ce n’è uno uguale all’altro…
Un’ode ai gruppi perché «fare le cose insieme agli altri è molto più divertente!»