Il corso della vita è ineluttabile. Nella trama della vita di ciascuno accadono miriadi di piccoli eventi, incontri, scontri, disincontri, ma tutto - io credo - succede con un senso, un senso buono, provvidenziale, per cui misteriosamente tutto va al suo posto, il dolore come le gioie. Ma nel groviglio delle ore presenti l’incertezza spesso obnubila uno sguardo complessivo.
«Sono entrambi convinti / che un sentimento improvviso li unì. / È bella tale certezza / ma l’incertezza è più bella» Wislawa Szymborska.
Destabilizzano i versi della poetessa polacca, ma descrivono perfettamente l’itinerario dell’ultimo libro di Jimmy Liao portato in Italia da Terre di mezzo (in realtà uno dei primi dello scrittore taiwanese): Incontri disincontri.
«Quell’anno l’inverno fu particolarmente rigido. Una pioggia battente e scura imprigionava la città. Dal cielo non filtravano i raggi del sole. Tra gli abitanti si era diffuso un senso inspiegabile di malinconia e spesso, passeggiando, erano assaliti dalla voglia di piangere».
La prima tavola così recita e lo sguardo, rivolto al cielo e a un albero, colmo di domande intense inespresse, introduce prepotentemente la tensione che da qui in avanti percorrerà le pagine.
Per cosa è fatta la vita?
A differenza degli altri albi di Jimmy Liao, questa è una storia più lineare, meno densa di simboli, la trama è a doppia voce: due linee parallele che si incroceranno, si specchieranno, si lasceranno andare e …
«6 ottobre. Cielo sereno e luminoso
Lei vive in un vecchio edificio, in una zona residenziale alla periferia della città. Oggi volta che esce, non importa quale sia la destinazione, gira a sinistra.
Lui vive in un vecchio edificio, in una zona residenziale alla periferia della città. Oggi volta che esce, non importa quale sia la destinazione, gira a destra.»
Con la maestria a cui siamo ormai abituati, l’autore taiwanese costruisce un’architettura narrativa molto complessa e significativa, scandita in alto come in un diario da date e tempo atmosferico: il tempo passa inesorabile. Le tavole illustrate raccontano le storie dei due protagonisti, lo fanno attraverso momenti unitari dove la tavola occupa le doppie pagine, andando quasi oltre al taglio dei fogli, ma contenendo al suo interno le due vite così vicine eppure paradossalmente lontane; se ci si avvicina, la costa e la cornice bianca fanno (anche fisicamente) da muro insormontabile: i due personaggi vivono e guardano da lati opposti, non si incontrano mai.
A volte ci allontaniamo per seguire con più attenzione ed esclusività le vite dell’uno o dell’altra: lui è un violinista, «ama passeggiare», «ci sono momenti in cui si sente vuoto e senza forze».
Per cosa è fatta la vita?
Lei è una traduttrice, «ama vagare per la città», ci sono momenti in cui la vita le sembra monotona».
Per cosa è fatta la vita?
Le tavole si rincorrono creando una tensione che allaccia il lettore alle pagine: quando sono ritratti insieme, sono sempre vicinissimi, ma diretti in direzioni opposte. Si incontreranno mai? Mettiamo in conto che forse l’autore li farà in contrare alle fine, invece dopo poche pagine, complice una fontana circolare i due si incontrano: possibile?
Naturalmente «è come se si conoscessero da sempre». Viviamo momenti di pienezza, gioia e appagamento eppure siamo certi che qualcosa accadrà nel centinaio di pagine che segue. I due si lasciano i numeri di telefono e nell’euforia del pomeriggio tornano a casa: «sono fradici e infreddoliti, ma il loro cuore è caldo».
«21 dicembre. Una corrente fredda arriva inaspettata e le temperature del mattino precipitano». La pioggia ha reso illeggibili i numeri di telefono di entrambi. Ecco il baratro.
Il tempo scorre inesorabile, la speranza sempre più tenue segue il progressivo ritorno dei due personaggi verso la nebbia di un’apatia, anche se questa volta è percorsa dalla dolorosa consapevolezza che c’è qualcuno per cui la vita è fatta. È straziante percorrere le pagine: i due personaggi vivono vicinissimi, eppure non si vedono mai, la sensazione di surrealismo iniziale si trasforma in dolore profondo, anche nei lettori. Ci domandiamo? Jimmy li farà incontrare o sono destinati ad una vita sul crinale vertiginoso della domanda di senso? L’autore non ci alleggerisce il percorso: giorno dopo giorno trascorriamo un anno nella solitudine straziata eppure mai disperata dei due protagonisti, che conservano misteriosamente un barlume di una speranza piccina.
«Lui sogna di volteggiare sopra i palazzi in cerca di lei».
Dopo un anno e un giorno i due protagonisti decidono di lasciare lacittà, forse in cerca dell’altro, forse in cerca dell’oblio. Se ne vanno «lui gira sempre a destra. Lei gira sempre a sinistra», fino alla fermata del pullman che è intorno ad un lago, circolare.
Dopo tutta la tensione di pagine di dolore, tratteniamo il fiato: sono lì uno di fronte all’altro. Con un senso di disperato spaesamento ci chiediamo: sono lì nello stesso istante? Oppure la costa della pagina li divide nuovamente in un tempo sfasato? Si guardano davvero?
Jimmy Liao non ci fa vedere abbracci o lacrime calde di gioia: nella tavola successiva solo un pullman che viaggia nella neve. Non li vedremo più, ma «la primavera, finalmente, è arrivata».
Come spero avrete capito, questo di Jimmy Liao è un altro viaggio intensissimo, che parla del senso della vita declinandolo nella narrazione di due vite reali. Le parole distillate raccontano i pensieri dei personaggi e descrivono il paradosso di una vicinanza che non arriva mai a toccare l’altro e quando lo fa, le parole tacciono. La capacità di rendere visibili gli inestricabili pensieri del cuore avvinghia il lettore che partecipa con emotivamente alla narrazione: mi si è stretto il cuore e sono rimasta senza fiato e poi finalmente il «6 marzo» ho respirato. Ci si perde nelle tavole eppure le si sfoglia velocemente e poi ci si ferma in preda all’angoscia e alla paura. Gli scorci inaspettati, le creature mostruose, i conigli alla finestra: i simboli ci sono, ma la grande forza è la tensione della narrazione visiva doppia, delle ideali linee che non si incrociano mai.
Un libro emozionante che vi smuoverà lo stomaco e così commovente soprattuto perché il lieto fine è ineluttabile, e non per un banale desiderio di happy end, ma perché in fondo capiamo che la vita è bella ed ogni piccolo dettaglio trova il suo posto, nonostante il dolore che mozza il respiro.
Per grandi lettori (dai 10 anni in su) che aspettano o vivono già un grande amore.
P.S. Silvia Torchio, bravissima come al solito nella traduzione, racconta tutti i retroscena anche personali (suoi e dell’autore) della nascita di questa storia nel suo blog. Leggetelo!
Incontri disincontri
Jimmy Liao - Silvia Torchio (traduttrice)
128 pagine
Anno: 2017
Prezzo: 16,90 €
ISBN: 9788861892026
[…] Scaffale Basso, 23 marzo 2017Vogue Bambini, 13 aprileLa stampa, 18 aprile 2017Crescere Leggendo, 1 giugno 2017Lettura Candita, 9 giugno 2017Milkbook, 15 novembre 2017 […]
Ma dai! Incredibile! Grazie di aver condiviso la scoperta
Ho scoperto ora che avevo inconsapevolmente incrociato questo libro ed ero rimasta affascinata dai suoi protagonisti ancora prima di conoscerli compiutamente!!! Nel mettere a posto sulla libreria il volume (che ho acquistato lo scorso novembre), mi è caduto lo sguardo su due ornamenti/miniature da giardino che tengo sulla mensola e che ho comprato nel 2017 dall’estero… e ho avuto un tuffo al cuore perché ho realizzato che sono proprio Lei e Lui!
Se cercate su google immagini “Miniature Boy and Girl Ornaments Flower” dovreste essere in grado di apprezzarli anche voi!
Scusatemi se ho voluto condividere questo piccola episodio ma stentavo a credere a una simile coincidenza… tanto più considerato l’argomento del libro (e della poesia della Szymborska).
secondo me sono loro… sono andati via insieme…
Un confronto: ma l’ultimo 31 dicembre del libro, nella pagina a destra, in basso, tra la folla non sono sempre loro? C’è una ragazza che ha la stessa sciarpa e capello di Lei, mentre il ragazzo che beve assomiglia a Lui… però forse è solo un’impressione mia…
Ecco non l’avevo mai pensata in questo modo, ma i libri di Liao fanno proprio l’effetto che descrivi: vorresti entrare nel libro, prendere per mano il personaggio e trascinarlo.
Grazie a te!
A un certo punto avrei voluto “entrare” nel libri e costringere i due ad incontrarsi! È vero, si partecipa con dolore e poi con sollievo. Grazie per la bellissima recensione per un libro affascinante