«Cosa farò? Di tutti i mille lavori del mondo io quando cresco quale farò?»
Nei bambini più piccoli i due concetti spesso si sovrappongono e interferiscono tra loro, perché il “mestiere” dell’infanzia è molto più vicino alla costruzione della propria identità che alla definizione di un’occupazione esterna, altra, in cui si impegna il proprio “io”.
Jerry Spinelli sembra intuire questo importante sbilanciamento che esiste nei bambini e ci regala un viaggio nei tanti atteggiamenti, negli innumerevoli stati d’essere e nelle svariate e serissime occupazioni dei bambini.
«Il piega-aeroplani / Il cucciola-cani.
Lo sporcati-tutto / Il morsica-frutto»
Ritroviamo, dunque, passioni bambine come il soffiare i semi del tarassaco (soffioni) o tirare calci alle lattine (che rumore!), il leccare le ciotole con la lingua o sparare barzellette a raffica. Non solo attività prevedibili, però, anche interessi particolari o inclinazioni specifiche di qualche bambino che l’autore probabilmente aveva in mente, come il piantare le zucche o il girare vorticosamente gli occhi, l’immaginarsi una farfalla o il salutare tutti con trasporto.
Non mancano infine situazioni che l’adulto non giudica positivamente, forse perché si insinua una dimensione morale un po’ deformata: ecco dunque «Il becca-la-migliore» che è una celebrazione liberante di chi si accaparra la fetta più bella e ricca della torta senza dover rinunciare a favore di qualcun altro!
Bruno Tognolini, riscrivendo questo poema, fa un lavoro davvero egregio: ad ogni tavola infatti corrisponde un’unica parola secca che descrive un vasto universo di senso e che contemporaneamente dialoga e rima con la parola successiva. Il poeta sceglie dei neologismi che conia attraverso il processo della combinazione in parole polirematiche, un procedimento complesso che avrebbe, in teoria, potuto rendere molto difficoltosa la fruizione del testo da parte dei più piccoli. Invece, la capacità di Tognolini di giocare con le parole permette al testo di essere efficace e totalmente comunicativo. L’associazione di un verbo declinato seguito dagli argomenti diretti che lo completano, unito all’attento ricorso a suffissi tipici dei mestieri (-iere -aio) forma sostantivi parlanti chiari, anche quando, per la rima è necessaria, un’inversione o una deformazione delle parole:
«Il neve-rotolaio / Il calma fratellaio»
A parte il livello tecnico (fondamentale!) che contribuisce all’efficacia del libro, quello che emerge dalla lettura di queste pagine è il desiderio di «essere tutto» ed è evidente come ogni istante ed evento dell’infanzia contribuisca esattamente a plasmare l’identità attraverso ciò di cui si è fatto esperienza.
È una percezione quasi inconsapevole che anche il bambino coglierà nell’immergersi felice tra queste immagini, come gli confermerà l’ultima pagina che si apre come un sipario: «Quantissimi lavori Bravi e buffi, belli e brutti / E io quale sceglierò? TUTTI»
Le illustrazioni, sebbene impaginate normalmente, si legano tra di loro in un ipotetico lunghissimo leporello: quando si gira la pagina - se fate attenzione - lo sfondo, la staccionata, il vialetto… ritornano come continuità sottintesa, ma forte. Tutto si lega in un unico spazio complessivo, tanto che, se potessimo sederci in mezzo ad una stanza, verremo probabilmente circondati da questo universo di possibilità.
Jimmy Liao, autore e illustratore taiwanese che amo molto, chiamato in questo caso solo ad illustrare, semplifica in modo massiccio il suo immaginario ricco di simboli, rimandi, e profondissime eco, per regalare ai lettori immagini allegre e spensierate. È stata un’ottima idea rivolgersi a lui, perché la sua vasta immaginazione ha saputo dare un tono originale alla carrellata di occupazioni e modi d’essere non così semplici da “vedere” e realizzare. Il personaggio bambino salta spensieratamente, insieme ai suoi amici conigli, da una pagina all’altra, completamente impegnato, totalmente dedito e sempre entusiasticamente coinvolto in ciascun quadro. Rimane una ricchezza dipanata in modo imprevedibile e universale e un divertimento contagioso che quasi non lascia spazio alle riflessioni adulte (quasi!).
Da regalare ai bambini (dai 3 anni) che si divertiranno e che coglieranno la dimensione infinita delle possibilità della vita: è la potenza dell’essere ancora seme.
Posso essere tutto!