I libri di divulgazione stanno diventando, negli ultimi anni, splendidi esempi di letteratura specializzata capace, comunicativa ed affascinante eppure il questo vasto campo della letteratura non fiction rimane sconosciuto a più. Perché leggere libri divulgativi ai ragazzi? In quale contesto farlo? Queste sono le obiezioni che, mentre si indugia forse un attimo fra gli scaffali e le meravigliose proposte scientifiche, geografiche, biologiche, si fanno avanti e che poi conducono direttamente a rivolgersi alle “storie”. Scelta naturalmente non deprecabile (se i libri scelti sono belli!), ma che sottovaluta grandemente un settore della letteratura con molte potenzialità. I libri divulgativi ad esempio, rimangono completamente sconosciuti nelle scuole, dove invece possono essere validissimi supporto per la didattica (provate a fare un paragone tra le illustrazioni scolastiche e le illustrazioni dei libri di cui vi parlo oggi!), e paradossalmente vengono guardati con diffidenza anche dei genitori che pensano che non siano “libri da leggere” quando invece ragazzi con spiccate doti manuali e di osservazione che magari odiano leggere si immergerebbero in ore di lettura di testi con argomenti per loro attraenti come le stelle, i pianeti, la natura, gli esperimenti scientifici… Non è leggere? E perché no?!
Oggi vorrei mostrarvi due libri per me paradigmatici di cosa significhi fare divulgazione in modo affascinante e rigoroso, rivolgendosi a due fasce d’età differenti (sì perché anche i libri non fiction sanno adattare il loro contenuto ai diversi lettori!).
Tanti e diversi. La varietà della vita sulla Terra è il secondo capitolo firmato dalla coppia Nicola Davies ed Emily Sutton. Dopo aver vinto contro ogni previsione la scommessa di far interessare i ragazzi ai microbi (!), questo secondo volume affronta con lo stesso piglio esemplificativo e con la medesima veste romantica e pulsante il settore degli essere viventi un po’ più grandi di 0,2 µm. Il testo si basa su domande semplici e risposte altrettanto chiare che mimano l’oralità, come se stessimo assistendo ad un dialogo (struttura che, tra l’altro, favorisce moltissimo la lettura ad alta voce!). «Quanti tipi diversi di esseri viventi ci sono sul nostro pianeta? Uno, due, tre, tanti! Sì! Sono tanti tanto tanti. Esseri grandi come gli elefanti e le querce…». In carattere più sottile e defilati ai margini della tavola, alcuni approfondimenti scientifici offrono dati e spunti di riflessione: «Esistono due specie di elefante, l’africano e l’indiano, e più di 600 specie di querce». Il discorso affronta le dimensioni, i diversi adattamenti delle specie viventi agli ambienti, la varietà e la ricchezza della vita. Si relaziona la catalogazione degli esseri viventi all’osservazione dell’uomo, evidenziando come le scoperte di nuove specie siano continue, così come la scomparsa di molte di loro. Il rapporto e la convivenza dell’uomo con le altre forme di vita diventa poi l’occasione per parlare dell’impatto che l’uomo ha sulla vita: «Anche noi esseri umani siamo parte del disegno, e dobbiamo fare in modo che resti un disegno grande, bellissimo e complicato perché non potremmo vivere su una Terra dove fossimo costretti a contare da TANTI a uno». Il discorso mantiene un livello di approfondimento lieve e assolutamente comprensibile per un pubblico di bambini dai 4 anni, proponendo contenuti interessanti e inusuali per una fascia d’età così bassa. Le illustrazioni di Emily Sutton, che mai ci si sarebbe immaginata prestata alla scienza, sono coinvolgenti: le tavole sono straripanti di dettagli e le figure curate con attenzione ammaliano per la precisione e la vitalità.
Perché solo una fiaba deve poter essere una lettura adeguata ai 4 anni?
Jan Paul Schutten, divulgatore olandese, affronta (latamente parlando) il medesimo argomento delle forme di vita con Il mistero della vita e si rivolge ai ragazzi più grandi con un piglio e un’onestà scientifica davvero ragguardevoli, e appoggia il suo discorso al pazzesco apparato iconografico di Floor Rieder, illustratrice olandese.
Il libro si offre agli occhi con magnificenza (labbratura dorata, rilegatura con costa telata, carta pesante di un bianco sporco) e il peso del tomo comunica immediatamente la volontà di rivolgersi ad un lettore capace di pensieri più complessi. Anche in questo caso l’impostazione narrativa procede attraverso domande e anche in questo caso l’autore sceglie un tono che, se non è prettamente colloquiale, comunque sembra la registrazione di reazioni frizzanti che un lettore di 8-10 anni potrebbe avere di fronte a questioni complesse, ascoltate con attenzione. Questi ad esempio alcuni titoli di paragrafi: «Ma la Terra esattamente quanti anni ha?»; «Ma come, il sale è vivo?»; «Come si diventa un superconiglio?»; «Quindi, insomma, sai già tutto?»; «E le zampe da dove arrivano?»; «A conti fatti, Dio dovrebbe aver finito per le 18»; «Che cos’è il DNA e perché spunta sempre fuori nei film polizieschi?»; «Perché gli animali più riusciti vogliono farla finita?». Gli argomenti trattati vanno dalle cellule, ai batteri, ai fossili, alla nascita dell’universo e della vita, si passa poi alla teoria dell’evoluzione e alla biologia, declinata nel tema dell’adattamento all’ambiente e alla trasformazione delle creature, uomo compreso. Il testo chiama in causa la storia, la biologia, la geologia… tutto è trattato con rigore, chiarezza ed onestà e il tono scanzonato riesce a veicolare concetti molto complessi e questioni che, probabilmente poste in modo differente dal solito, diventano d’un tratto interessanti. La scelta di intitolare capitoli e paragrafi in forma interrogativa permette una consultazione a spot, che diventa però subito lettura intensa, perché una volta che scoprite che i vostri antenati erano dei “viscidoni” non nasce forse la curiosità di andare avanti nella storia? La narrazione principale lascia largo spazio ad aneddoti e curiosità che si inseriscono come contributi essenziali dal ragionamento, senza mai porsi fuori dall’ambito della scientificità: ad esempio, mentre ci si divincola tra le dimostrazioni della teoria evoluzionistica, un paragrafo intitolato «Gli uomini lupo e gli uomini struzzo esistono davvero?» (domanda che desta quantomeno curiosità!) introduce la questione delle anomalie genetiche negli esseri umani. Ma il discorso mira con decisione al cuore di tutte le domande: cosa ci facciamo qui? Ai lettori l’onere della risposta. L’apparato illustrativo di Floor Rieder è incredibile: attraverso uno stile a metà strada tra Jugendstil e miniature medievali di testi scientifici, le immagini, ironiche e decorative si accostano al testo con personalità. La linea, per lo più nera, di un certo spessore “scava” con decisione i contorni delle illustrazioni, le campiture si animano di piccoli segni e forme fittamente accostati, le cornici che spesso contengono le figure mostrano pullulanti segni e figure, i volumi geometrici si intrecciano a linee fluide e invasive, mentre la scelta di pochi colori (tra cui il prezioso oro) sottolinea l’impressione di un design moderno e nello stesso tempo ricco e storico.
Il testo affascinerà chiunque a partire dagli 8-9 anni e soddisferà tutta una serie di domande e curiosità che se non avrete immediatamente presenti a voi stessi, nasceranno in voi non appena avrete dato una scorsa all’indice.
Il testo potrebbe essere una miniera d’oro (forse la scelta dell’oro richiamo proprio a questo!) anche per le maestre che introducessero l’argomento in classe, lo sarà certamente per i lettori a cui lo regalerete!
Insomma siete pronti a dare una possibilità ai libri non fiction?
P.S. curiosissime le varianti di copertina che Floor Rieder ha fatto per le edizioni straniere.