Se uno vuole vedere una balena, non un pesciolino qualsiasi, una balena, sa che dalla vita può aspettarsi cose grandi. Se uno vuole vedere una balena, vuole essere felice. Per vedere una balena c’è bisogno di una finestra e di un oceano, ma soprattutto «del tempo». Trovata la strada, chi vuole vedere una balena sa che non dovrà accontentarsi di un curioso uccellino baleniforme né di meraviglioso cielo nuvoloso né di un prato di rose profumate, chi vuole vedere una balena dovrà sdraiarsi su una poltrona «non troppo comoda», sotto «una coperta non troppo morbida», perché chi vuole vedere una balena è inquieto, non è fatto per accontentarsi. Chi vuole vedere una balena si gode il cielo, le rose, sopporta la poltrona e la coperta, ma punta al jackpot: la balena.
Chi vuole vedere una balena deve tenere «tutti e due gli occhi sul fissi sul mare», perché, se per attimo perdi l’orizzonte del tuo desiderio, ti dimenticherai della balena, ma chi vuole vedere una balena questo lo sa e, presa la propria barca, sa «aspettare… e aspettare… e aspettare…». E poi? Julie Fogliano non scrive niente, perché non c’è nulla da aggiungere né da descrivere. Per il meglio ci vuole pazienza, ci vuole tenacia e tutto questo sembra assolutamente naturale, sicuramente lo è per un bambino: le balene ci sono.
La tecnica illustrativa di Erin E. Stead è fatta per le parole di Julie Fogliano: il gioco sui toni del marrone, del verde e del viola della primavera, muta in Se vuoi vedere una balena in sovrapposizioni che variano dal verde acqua al celeste su ampi spazi bianchi: il dialogo bianco-colore delle prime pagine mi ha subito affascinato e il bianco nel mare riproduce esattamente i riflessi che si vedono in una giornata di sole. La sgranatura della linoleografia arieggia le tavole che, sebbene molto silenziose (è una ricerca costante, questi giorni!), lasciano percepire l’aria e il fresco che tirano dall’oceano. Il protagonista è un gracile bimbetto in maglia rigata, dai rossi capelli e dal naso lentigginoso che è accompagnato dagli immancabili compagni canino e passeriforme; ogni suo gesto è ponderato, sicuro e certo: è un bambino che conosce la pazienza e conosce la strada.
Il ritmo illustrativo è lento, la linea sottilissima regala dettagli che vanno cercati quasi con la lente d’ingrandimento (le pieghe del muso del cane sul divano; il sorriso del pellicano; l’espressione desolata/in attesa sul molo davanti alla barca che veleggia).
Il libro mi ha conquistato, ma non posso dire lo stesso per Saverio e il nostro pubblico estivo di bambini: credo per loro sia troppo complesso proprio perché per i bambini le balene esistono e si possono raggiungere. Punto.
La lettura, inoltre, è un esercizio di pazienza che si concentra sulle parole e la richiesta non è tarata giustamente sui quattro anni: è un libro per grandi, non sulla pazienza ma sull’intraprendenza.
Se ancora non foste convinti leggete la dedica di Erin: perché cosa può esserci di meglio di vedere una balena? Vederla con te!
Se vuoi vedere una balena
Julie Fogliano-Erin E. Stead
40 pagine
Anno: 2014
Prezzo: 12,50 €
ISBN: 9788883623103