Parlare di Veneto spesso significa parlare di Venezia, una delle città più note e amate del mondo. Ed in effetti la laguna di Venezia e la sua città spettacolarmente costruita sulle isole e collegata da ponti proprio sopra al mare, le cui strade sono canali e le cui auto sono gondole ha un fascino unico. Tuttavia il Veneto è molto di più. La zona del Polesine, «Olanda veneta», racconta di campagne verdeggianti, il Cansiglio ci porta tra le comunità montane, il Brenta e il Piave ci accompagnano sulle Dolomiti…
Il Veneto è innervato dalla storia anche dura e crudele che lo vide far da scenario a battaglie e guerre, patria di patriotti sanguigni e coraggiosi, questa regione splende anche nelle imprese di esploratori, viaggiatori e artisti.
Le storie e le leggende di tutto il Veneto, dai monti al mare, prendono vita nel volumetto di Guglielmo Donzella. Le storie toccano le tradizioni e le leggende che attraversano le zone montuose e i porti. La vocazione al viaggio e all’esplorazione si rispecchiano nelle narrazioni che parlano dei frequenti contatti con culture lontane e diverse. Anche Calvino accoglie il Veneto tra le sue fiabe con due fiabe malinconiche e magiche della tradizione veneziana: Pomo e Scorzo e il Principe Granchio.
Il volumetto Piccole storie dal Cansiglio è un piccolo gioiello, un esempio riuscitissimo di come promuovere e proporre la letteratura locale. La raccolta, in un piccolo formato curatissimo, offre una piccola selezione di storie della tradizione tutte in duplice versione (dialettale-italiana), illustrate riccamente e pertinentemente da illustratori di vaglia, tra cui anche Štepán Zavrel. La fedeltà e lo studio filologico è rigoroso e capace anche di tenere conto della bellezza del folclore, come testimonia la vibrante prefazione dell’autore che riporta i lettori alle tradizioni narrative dei granai invernali.
«L’inverno stende su tutto ampie coperte bianche e grigie … La gente si appoggia ai propri monti come alla madre. Scompaiono i contorni reali delle cose e ritornano i vivi e i morti insieme nelle storie notturne, nei racconti che si dipanano al chiuso. La vita diventa un seme che si raccoglie in riflessione, aspettando la rinascita. […] Poveri ragazzi, a cui è stato rubato l’inverno».
Un libretto meravigliosamente terroso, che restituisce l’inverno a chi l’abbia perduto.
Ci riporta indietro di 50 anni almeno il viaggio di Sasek a Venezia (leggete qui se non conoscete le sue guide del Grand Tour), tra carretti e street food veneziano, tra calli, ponti e magliette a righe, assaporerete il sapore unico di una Venezia elegante e spensierata.
Se poi volete andare alla scoperta di San Marco questa guida artistico-storica a misura di bambino è perfetta!
Vi segnalo infine quest’opera eclettica di Alberto Lavoradori, che grazie ad una narrazione distopica al di sopra di tutte le forme e i generi narrativi tradizionali, ci mostra una Venezia trasfigurata ma riconoscibilissima.
«Sorta di – metafisico lagunare – ambientato tra fondamenta, canali e isole, anche le più marginali… Tamerici, sambuchi, olmi, rovi, muri scrostati, selciati d’Istria, pietra Aurisina, marmo Chio, ponti storti, palazzi nobili e antichi portoni corrosi dalla salsedine sono il palcoscenico» che guardati, come attraverso un vetro pesante, ci raccontano una storia accennata e simbolica, sospesa e significante. La sua struttura in tavole singole, poi, permette di scegliere di fermare il tempo e la lettura, godendosi uno squarcio visivo alla volta. Un vetro vivente, custodi e artisti… e una Venezia resiste con la sua bellezza eterna.