Oggi incominciamo il nostro viaggio letterario in Italia e partiamo dalla regione più estesa d’Italia, l’isola più grande del Mediterraneo: la Sicilia. Quali storie per bambini raccontano la Sicilia?
Raccontare la ricchezza di questo territorio è arduo, come lo è di ognuna delle nostre regioni – a dirla tutta! I libri che ci accolgono in questa splendida regione li ho scelti nel catalogo dell’editore palermitano Ideestortepaper.
Il pregio di queste storie sta nell’alta qualità scelta per raccontarsi, unita ad una particolare capacità di raccontare il territorio e il folklore attraverso un tono che mira però a raggiungere non solo il pubblico locale.
Ho cercato parole e immagini che potessero raccontare i luoghi e le unicità di spazi umani e naturali, ma trovare un equilibrio che tenga conto di entrambi è molto difficile: si sceglie una buona storia e si sacrificano le immagini, si opta per la lingua natìa (magari il dialetto!) ma si esclude dalla fruizione il pubblico più lontano, si scelgono le immagini ma sembra non esserci la capacità di scovare la storia che si cela.
Nelle 3 storie che vi propongo oggi invece questa armonia è stata colta e impressa in pagine ricche di colori e di immagini della Sicilia, unite a narrazioni che pescano dalla tradizione, dalle credenze, dalla storia e dal folklore rese eterne e comprensibili a tutti.
Palermo, Catania, Messina, le cassate gelate, i cedri, l’uva zibibbo, san’Agata, santa Rosalia, Trapani, Caltanissetta, Agrigento, Siracusa, Segesta, Lipari, Enna, Federico II, i vespri siciliani, il pani câ meusa, la granita, il mare…
L’opra dei pupi brilla negli acquerelli meravigliosamente stesi di Gabriele Genova. La storia intreccia la modernità e il tramonto di professioni di un tempo che fu – come appunto i pupari – con il fascino del teatro dei Pupi e la sua storia. In quel sapiente muoversi delle marionette in scena infatti si intravede il volto della Sicilia, approdo nei secoli di popoli dalle storie, dalle lingue e dagli usi diversi (greci, arabi, normanni…) e scenario di gesta memorabili tra il letterario e lo storico. Un puparo ormai costretto a vendere il suo pupo più bello (l’Angelica dell’Orlando furioso) sarà rincorso in una memorabile avventura dall’innamorato Orlando e dagli altri pupi: una corsa tra le vie di Palermo, le sue statue, i suoi mercati e i suoi palazzi. Un’epopea e una storia d’amore che, pur rifacendosi alle vicende letterarie dell’Ariosto, ricorda anche la storia d’amore de La boutique fantasque del Rossini, ma che contemporaneamente mantiene tutta la sicilinaità delle sue immagini. Gli innamorati si ricongiungeranno e l’eroismo sarà premiato, con il riconoscimento della forza sempre attuale del teatro e dei suoi attori.
La Sicilia e il suo mare possono essere tremendamente duri e crudeli (ricordate, certamente Verga), in questa fiaba riscritta e ambientata in uno dei quartieri più noti di Palermo, la crudezza tipica di questo genere letterario non viene attenuata, contemporaneamente l’iconicità della fiaba rifulge come monito e insegnamento, anche se i motivi classici e conosciuti si declinano nel dettaglio particolare dello spazio e del tempo siciliano. Siamo in un mercato, nella putìa (bottega) dello zio Vicè, custode del vero oro di Palermo: la frittura delle panelle. Aggiungeteci un figlio fannullone e un gatto sveglio e scaltro del mercato, metteteci il bisogno di sopravvivere e una bionda bellissima ragazza normanna, non sorvolate sulla crudeltà di omicidi e losche trame e avrete una fiaba siciliana che vi circonderà con i suoi profumi e i suoi odori acri. Gli inserimenti di dialetto ben contestualizzati attribuiscono al testo un piglio unico e ben caratterizzato e i disegni di Rosa Lombardo, misti di segni e colori, vibrano della crudeltà e dello sgraziato realismo della vita.
Rosalia piccidda, infine, riprende la storia dell’amatissima santa Rosalia in chiave laica (sarebbe stato un esercizio perfetto il mantenimento delle religiosità con tutti i colori e il vigore delle storie degli Acta Sanctorum, ma capisco che sia difficile cimentarsi con la santità nel mondo contemporaneo!). Ne emerge una storia sul valore delle lacrime e della compassione delle donne che riecheggia il miracolo incredibile della scomparsa della peste da Palermo nel 1600 ad opera della Santa. Ancora una volta i luoghi (il monte Pellegrino) le usanze (i carretti siciliani) si compongono in una storia dal significato universale, che parte dalla Sicilia per parlare a tutti.
Raccontatemi dei libri (per bambini) che più parlano della Sicilia in modo vero!