In barba a chi vuole far addormentare un bambino leggendogli convincenti storie sulla bellezza del dormire, Tutti a nanna! È l’ora del pisolino di Iris de Moüy è un libro sbarazzino e divertente che affrontata questo delicato passaggio con leggerezza e con una sana dose di realismo e di libertà (data al bambino!).
Il libro incomincia in medas res senza alcuna preparazione del lettore, senza neppure la creazione di quello spazio di silenzio che la dedica, il colophon e il frontespizio causano inevitabilmente, al girarsi delle prime pagine.
Il titolo, ben evidente sulla copertina, diventa il primo testo del racconto, pronunciato in modo deciso e sorridente da una bella bambina sorridente (anche lei in copertina):
«Tutti a nanna! È l’ora del pisolino»
Le reazioni sono tutt’altro che concordi!
«Io non lo voglio fare il pisolino.»
«Il pisolino è per i piccoli.»
«Ah Ah Ah. Un pisolino? Bella battuta!»
«Farò il pisolino solo se mi va. Sono io che decido!»
L’uso della font maiuscola, oltre ad una scelta stilistica, diventa in questo contesto funzionale all’intonazione (maiuscolo=urlato), non lasciando dubbi sulla perentorietà delle dichiarazioni dei personaggi. Ugualmente il punto fermo, se ancora fosse necessario, ribadisce la fermezza della convinzione delle dichiarazioni. E se ancora questo non bastasse, alcune sottolineature specifiche guidano la lettura, dettando pause e sottolineature, appunto.
La bambina dalla chioma nera si rivolge a quella che si rivela, pagina dopo pagina, una platea di animali africani (allo zoo? Non sembra, perché non appaiono mai contesti umanizzati. La giungla?): le reazioni sono le loro.
C’è il coccodrillo, la iena, il leone, lo struzzo, la zebra, l’elefante… quasi ogni pagina è occupata dal cipiglio corrucciato e ostile di un animale, spesso senza appigli contestuali, che esprime il suo disappunto a riguardo della “proposta” del pisolino.
I tratti neri grossolani che definiscono le figure e giocano con le campiture danno l’idea di un disegno non rifinito, segnato con decisione al momento, in pochi gesti, proprio come se gli animali apparissero nel giro di quei pochi secondi che l’illustratrice impiega a farli nascere sulla pagina.
Cosa farà la bambina? Cercherà di convincerli? Li persuaderà della loro stanchezza? Incomincerà a parlar loro della bellezza del riposo? Certo che no. Con il ditino sollevato e uno sguardo per nulla accomodante, la bambina dice:
«Su fate i bravi! Chiudete un occhio..»
Gli sguardi in cagnesco dell’intera compagnia di animali sono impagabili.
«Chiudete l’altro occhio…»
Gli animali certi della loro posizione non si fanno problemi ad assecondare la bambina che - sembrano pensare - non ha nessuna possibilità di vincere con questo giochetto.
«Ecco fatto. Ottimo lavoro!»
Naturalmente gli animali sono completamente stesi! Le illustrazioni realistiche comunicano proprio un abbandono sereno e completo al sonno di tutti e 13 i protagonisti (che i bambini potranno giocare a ritrovare).
Questa semplicità nel parlare del sonno con naturalezza e libertà, senza implicazioni psicologiche, angosce, preoccupazioni lascia nel lettore un’impressione di grande freschezza.
Non hai sonno? Ok, chiudi un occhio, chiudi l’altro e poi arrangiati, il sonno verrà da sé. Il tono allegro, franco e oggettivamente esilarante che si crea lascia, poi, nel lettore una sensazione piacevole di semplicità e gioia che - a mio avviso - agli occhi di un bambino che si appresta a dormire, sarà ben più confortante che una lettura persuasiva (e coercitiva) sulla nanna.
Un libro ben fatto sui pisolini, quelli veri. Dai 2 anni (la carta pesante delle pagine, è a prova di manine!).