Il nuovo silent book di Irene Penazzi si lega al lavoro precedente per il filo verde della presenza degli alberi, passione che sembra accomunarci!
Su e giù per le montagne, sebbene senza parole, è un libro ricco di grida, allegria, canzoni, risate... Sfogliarlo per me è stato come ripercorrere le estati della mia infanzia, ma anche le ultime trascorse con la mia famiglia.
Quando ero piccola, non avevo i cugini che ci accompagnassero in montagna, come invece sembra avere la protagonista della storia, ma cari amici con cui trascorrevamo luminose settimane tra le Dolomiti.
Le dighe nei fiumi, le passeggiate annoiate per il paesino isolato tra i prati, le corse rincorrendo il pallone che rotolava giù dal pendio, le fughe da Pistor il cane pastore del maso vicino, le scorpacciate di lamponi, le scalate dei meli accanto al fienile, lo stupore un po’ arrogante davanti ai branchi di mucche che incontravamo in passeggiata, l’euforia dell’arrivo al rifugio, l’emozione degli avvistamenti dei camosci, la gara a chi vedeva la prima marmotta, i girini tra la mani, le docce sotto alle cascate, l’ibernazione dei piedi nei laghetti montani, i mirtilli raccolti nei cappellini, i guadi dei ruscelli, i falchi avvistati co il binocolo… anche le notti esauste nelle “latte” dei bivacchi sotto il limpido cielo notturno sono ricordi che conserverò per sempre!
Per non parlare della condivisione di equipaggiamento tecnico che evidentemente mi accomuna ad Irene: i pantaloni con le toppe, le borracce cicciotte, i cerchietti bombati, i marsupi e gli scarponi dalle stringhe rosse...
Su e giù per le montagne è esattamente come un album di fotografie che raccoglie questi istanti felici. Nessun adulto in vista (solo un cane custode), ma una mappa (nei risguardi) guida i lettori attraverso un viaggio che sconfina fin nell’inverno. Le tavole illustrate si legano per dettagli spaziali che creano un viaggio continuativo e non estemporaneo e rendendo la lettura un vero e proprio sentiero. La gioia, la stupidera, la felicità sono palpabili e non sarà difficile inventare voci e battute per riempire queste pagine di parole e rumori. Mi immagino che tanti bambini potranno usarlo per ricordarsi e ricordare tanti episodi felici vissuti magari in vacanza in montagna e potranno infilare al suo interno le foto per raccontare quegli istanti e, se invece sono tra quei bambini che la montagna non la frequentano molto, potranno immaginare e percepire la bellezza e i tesori che il bosco custodisce!
Tra abeti rossi e laghetti di montagna, fanno capolino anche tanti animali che potranno essere rintracciati come un gioco pagina dopo pagina.
Un bel silent a tema montagna (che non sono mai abbastanza!), che racconta con bellezza e partecipazione quanto poco serva per essere felici e quante occasioni offra il bosco per esserlo.
Ci vogliono proprio voci di persone che amano la montagna per raccontarla!
[…] Scaffale Basso, 4 marzo 2021 […]