Sulla falsariga dei volumi precedenti dedicati al giardino e alla montagna, Irene Penazzi conclude questa ideale trilogia con I giorni del mare un albo di grande formato, senza parole, dedicato all’esperienza dei protagonisti - che immaginiamo i medesimi cugini, fratelli, amici degli altri volumi -, durante le quattro stagioni a contatto con il mare.

La narrazione, come nei precedenti casi, si intreccia in modo evidente ed esplicito ai ricordi della autrice-illustratrice, lo si intuisce dalla meticolosità con cui alcuni dettagli sono citati e che riconosco come appartenenti anche alla mia infanzia: le magliette, i berretti, il bar del mare con il flipper a gettoni…

Un collage di ricordi che vengono fermati in un albo dinamico, che corre lungo le stagioni, con uno stile che è brulicante, ma non eccessivamente affollato e che descrive le tante cose che si fanno, si vivono e si vedono in una raccolta di attimi di una vacanza al mare.

L’albo si apre d’estate, con una pedalata in quella che appare come una italianissima pineta.

La destinazione è uno stabilimento con cabine in muratura, il gabbiotto per gonfiare i gonfiabili e un bar e poi… la spiaggia e il mare!

I bambini sono i protagonisti principali (si intravedono nelle retrovie alcuni adulti, ma solo una netta minoranza) e questo si traduce in secchielli, raccolta di sassi, ricerca di conchiglie, caccia ai granchi con i retini, arrampicate sugli scogli, fortini fatti con stuoie e lettini, torte di sabbia, buche e poi naturalmente giochi in acqua, alghe, palle, maschere….

Il gioco cooperativo è la chiave del divertimento e i protagonisti si “perdono” e si mescolano tra i tanti gruppi di bambini della spiaggia.

Solo la gara di sculture di sabbia richiede una pausa (due doppie pagine): quale squadra vincerà?!

Nella stessa pagina convivono più scene animate dagli stessi protagonisti e questo trasmette il febbrile susseguirsi di attività e giochi: basta un attimo per gustarsi il ghiacciolo della vittoria e poi si è pronti per la gara di biglie…

Una tavola d’insieme offre uno scorcio che rivela come tutte queste occupazioni siano svolte contemporaneamente da bambini diversi all’interno del grande contenitore che è la spiaggia d’estate!

Il caos brulicante dell’estate subisce un sottile cambiamento nella tavola successiva: lo sfondo è lo stesso, la spiaggia è la stessa, ma i bambini hanno la maglietta e all’orizzonte non si intravedono più gli ombrelloni e le sdraio. Il tempo è cambiato, c’è meno folla e, per chi può, è bello fermarsi nelle notti di fine estate a riva per immaginare tutto quello che c’è sotto la superficie del mare, magari sotto le stelle cadenti. È il tempo degli ultimi bagni, del mare mosso, delle ultime battaglie intorno al canotto, del vento forte e degli aquiloni… le giornate si fanno più metalliche e fredde.

Si annuvola più spesso, si è più soli e il gioco si sposta anche all’interno, in pineta, dove il calore si conserva più a lungo. In autunno e poi in inverno, la spiaggia è popolata da altri abitanti che d’estate non si vedono mai, anche i giochi cambiano e la stessa geografia della riva piena di legni e di detriti mostra un volto più selvatico, forse più vero.

Bellissimi i risguardi che accompagnano il lettore verso il mare e poi lo lasciano alle spalle. In generale il tratto leggermente imperfetto della Penazzi crea un realismo amabilissimo e il colore dei pastelli che si stende pastoso crea perfette armonie cromatiche.

Un albo che si lascia sfogliare, raccontare ed esaminare… riporta al mare, al suo profumo, alla sua aria, all’eccitazione delle vacanze.

Dai 3 anni.

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I giorni del mare Irene Penazzi 48 pagine Anno 2024 Prezzo 16,00 ISBN 9791259962270 Editore Terredimezzo
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