Tra i protagonisti della prossima mostra degli illustratori della Bologna Children’s Book Fair facciamo conoscenza con Michael Bardeggia, pesarese, che ha da poco illustrato un’originale riscrittura del Mago di Oz.
→ Potete seguirlo attraverso il suo sito o attraverso Instagram.
In attesa di vedere le sue tavole esposte alla mostra degli illustratori, ecco cosa ha risposto alle nostre brevi domande. Grazie!
1) Che cosa significa per te illustrare?
Per me l’illustrazione è una forma di linguaggio universale e profondo che mi permette di comunicare al lettore ciò che non riesco ad esprimere a parole. All’interno delle mie illustrazioni è come se i personaggi si muovessero in un tempo lento e più naturale dove l’osservatore contempla l’immagine, entrando in relazione con essa e lasciandosi trasportare in quello spazio incontaminato, vero, di emozioni, ricordi e sentimenti.
2) In che modo lavori?
Quando realizzo una tavola illustrata parto sempre da una ricca ricerca di materiale relativa a ciò che dovrò realizzare individuando alcune parole chiave. Una volta individuate, procedo alla fase di progettazione con bozzetti e studio della paletta di colori. Successivamente, passo alla prima stesura delle tavole definitive dove il testo scritto è sempre presente con alcuni appunti che scrivo vicino al disegno per ricordarmi sempre lo scopo di quello che devo realizzare. Terminata la tavola a matita, cancello tutto il disegno e utilizzo il solco lasciato come traccia e inizio a colorare come se disegnassi da nuovo. I colori che utilizzo giocano e si mischiano tra di loro mantenendo la loro forte personalità che è propria della trasparenza.
3) Che cosa ami del tuo lavoro?
La cosa che amo del mio lavoro è il silenzio che mi circonda. Un tempo naturale e lento in cui apprendo sempre cose nuove, ogni giorno più curioso, osservatore e con quella innata spontaneità di un bambino.