Intraprendere questo lavoro alla scoperta del mondo tedesco è per me un grandissimo arricchimento. Mentre guardavo tra i nomi degli illustratori selezionati alla Mostra degli illustratori della Mostra di Bologna mi sono imbattuta in Aljoscha Blau e in particolare in un libro un po’ datato (El pañuelo de mi abuela 2009) che mi ha colpito per il suo carattere profondo e atavico ma anche per “l'italianità”, o forse semplicemente umanità, che contiene.
Sono molto onorata, quindi, di ospitare oggi proprio Aljoscha Blau, illustratore russo tedesco, in pianta a Berlino, che è uno dei due tedeschi selezionati nella Mostra degli illustratori della Fiera di Bologna.
Cominciamo con alcune domande sul suo lavoro e proseguiamo con il racconto del suo libro.
Cosa significa per te disegnare?
La cosa più importante del disegnare (per ciò che ho vissuto nei miei momenti migliori) è che rappresenta un atto di grande presenza nella propria vita. Nella vita di tutti i giorni non abbiamo mai bisogno di questo alto grado di attenzione, invece il tempo che si trascorre disegnando non è mai perso. La persona che disegna è benedetta con la percezione di essere presente a se stessa, sia nel corpo, sia nei sentimenti e nella mente, e questo è più unico che raro!
In che modo lavori?
Io cerco sempre un sacco di ispirazione intorno a me. Nello stesso tempo cerco le impressioni forti, conservate nella mia memoria, dei momenti della mia vita e in particolare della mia infanzia. Cerco di connettermi con loro e di trovare il modo per esprimere su carta gli stessi sentimenti e le stesse atmosfere. Faccio un sacco schizzi di persone e altre cose per imparare dalla vita, che è sempre imprevedibile.
Che cosa ti piace del tuo lavoro?
Posso reinventarlo e iniziare un libro nuovo da zero ogni volta.
Esiste, secondo te, qualcosa di comune a tutto il lavoro degli illustratori tedeschi?
È una domanda interessante. Tutti i buoni artisti tedeschi sono coraggiosi perché tentano di andare in profondità in se stessi alla ricerca di un linguaggio molto personale. Questo significa anche non negare le parti oscure e inquietanti di sé. Parallelamente all'apertura verso le influenze straniere i tedeschi hanno a cuore la propria unicità e singolarità artistica che è davvero una cosa rara da trovare.