Quanto deve apparire immenso e grande il mondo agli occhi di un bambino! Eppure questa asimmetria non è direttamente proporzionale al piglio con cui le persone entrano nella vita, i piccoli infatti vivono questo squilibrio, che dovrebbe rendere succubi e paurosi, in modo baldanzoso, certo e curioso a differenza di tanti grandi che pur “della misura giusta” affrontano il mondo intimoriti, impauriti, angosciati.
Anna, anzi la Piccola Anna , protagonista di un libretto omonimo di Inger e Lasse Sandberg ha proprio questa disinvoltura felice e spensierata.
Tutto è della misura giusta, a partire dal libro stesso: un piccolo libro, perfetto per lei e per i suoi piccoli lettori.
«Mentre camminava per strada, la Piccola Anna vide un Signore Alto Alto. Era così alto che non entrava nella pagina»
Gli sfondi neutri guidano i bambini a giocare e ad osservare le relazioni e i soggetti che appaiono come in un teatro di figurine: il simpatico signore Alto Alto infatti non ci sta nella pagina piccola piccola del libro, ha bisogno di due pagine per mostrarsi tutto, invece Anna si adatta perfettamente alle pagine, sono perfette per lei.
Ebbene la Piccola Anna viene messa sul cappello verde del Signore Alto Alto e si guarda intorno, perché da lì - pensate - riesce a vedere «lontano. lontano».
«Secondo te cosa vide?»
Il gioco che chiamava a intervenire il lettore diventa esplicito, perché già i piccoli lettori si saranno chiesti dove fosse, all’inizio, la testa del signor Alto Alto, ma adesso il testo gli cede addirittura la parola come a dire: questo libro è per te, tu sei il protagonista con Anna, non te ne sei accorto? Il libro è piccolo per bambini piccoli!
La fiducia nel bambino-lettore è totale, tanto che il testo si fa da parte per lasciare che sia proprio lui a parlare, leggendo le immagini.
«Vide un»
«e un po’ di»
Il bambino, che in questo momento è la Piccola Anna decifrerà le immagini e dovrà stare attento!
L’accumulazione progressiva di ciò che viene visto, compone, come un puzzle, la scena che il libro poi riassume:
«Ed erano l’uccello e il fumo e il camino e il tetto e la casa e i due scalini e la mamma e il papà e il cane della Piccola Anna»
Non rimane altro da fare che bere latte e mangiare biscotti, non trovate? Anche se le gambe del signore Alto Alto ci danno ancora da penare!
Non è un caso che il Signore Alto Alto non riesca mai a stare nella pagina, i grandi spesso non sono della misura giusta o non si sentono della misura giusta, mentre i bambini stanno perfettamente lì dove devono stare: curioso no? Divertente anche!
La lingua che ripete gli aggettivi “alto alto”, “lontano lontano” amplifica quel senso di dismisura di cui abbiamo parlato, ma lo rendono infantile nella percezione e magico nel suo realizzarsi. La scrittura è precisa e rispettosa, ma anche molto spensierata e semplice, così come le illustrazioni.
Il libro è meraviglioso, così bello, ma così bello che credo che dovrebbe stare nella libreria di ogni bambino: vi direi dai 2 anni, anche se dovete stare attenti agli spigoli.
Vi auguro e mi auguro di ritornare un po’ la Piccola Anna!