Sono mesi che mi godo le poesie di Ilaria Rigoli in A rifare il mondo. Dopo tutto, come dico sempre nei miei corsi sulla poesia, il tempo di lettura di una raccolta poetica non può essere paragonabile a quello di un romanzo e, anche se si legge per lavoro, per non perdere la bellezza dell’ascolto della poesia è necessario accettare un tempo diverso.

Ho trovato la raccolta di Ilaria Rigoli un bellissimo esempio di come la poesia possa parlare ai bambini e dar voce ai bambini. Ho conosciuto una poetessa dal tono asciutto e semplice, capace di far proprio un sentire dell’infanzia senza calare su di esso il filtro della consapevolezza e del giudizio. Ilaria Rigoli è capace di rimanere nel “qui e ora” dei bambini, scrivendo poesie per loro, ma soprattutto loro.

La scelta dei titoli delle poesie, che si limita ad una sola parola, spesso un verbo, declinato o all’infinito, o un avverbio con funzione preposizionale, comunica questa essenzialità (tra l’altro a leggere i titoli uno sotto l’altro, sembrano una poesia!), una sorta di sintetico abbrivio, una mano tesa che propone di entrare dentro i testi, ma con molta libertà.

Le poesie riescono a far proprio uno sguardo del mondo in cui riconosco un’infanzia raccontata attraverso molte sfumature e zone d’ombra: sono molte le poesie malinconiche, lontane da una narrazione a senso unico del bambino.

Ad esempio Ruscello (immagine spesso associata alla brillantezza dell’infanzia) racconta di un bambino che tutto vorrebbe essere tranne un ruscello e che tutto forse è tranne un ruscello:

«Se vorrei essere come te? 

Te che correvi e che lanciavi

e non avevi paura dei sassi 

e sbeffeggiavi le montagne 

e chiamavi la ghiaia 

al tuo gioco? 

Non so.

Forse sarei più lenta, un’ansa, 

una curva che abbraccia i campi 

e carezza la terra.

Distesa così sotto il sole, 

senza sussulti, 

senza capriole.»

Dentro queste poesie ritroverete l’esperienza quotidiana dei bambini: la scuola, le ricreazioni, le amicizie, le arrabbiature, la noia, il gioco, la casa, il buio, i nonni (commovente la poesia sulla nonna!), la natura…, ma anche tanti spazi di tranquillità, di riflessione, di pensieri con se stessi. 

Non ho trovato in queste poesie l’inaspettato, ma una trama di parole di immagini conosciute eppure offerte ai lettori con semplicità, perché possano vederle davvero. Non a caso, i versi si interrompono spesso, isolando singole parole o sintagmi, cosicché la voce possa fermarsi e soffermarsi su quello che ha appena ascoltato.

Ci sono tanti “io” che popolano queste poesie, tanti “io” che parlano di sé, che parlano della propria vita, della propria identità, del proprio essere al mondo. La poetessa utilizza la rima baciata, alternata, ma anche assonanze, allitterazioni, echi lontani.

«Comunque

C’è nelle cose male 

nelle giornate brune 

una canzone;

nello sporco per terra,

nella guerra 

dell’erba con l’asfalto, 

dentro me, 

quando sono bassa, sono cattiva 

e pigra e senza fame, 

c’è comunque, c’è 

una canzone»

Una raccolta che spero raggiunga tanti, tantissimi bambini, dai 7 anni.

P.S. perfette le illustrazioni di Ilaria Faccioli che mi sembra si intonino perfettamente alla sinteticità di queste poesie.

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A rifare il mondo Ilaria Rigoli - Ilaria Faccioli 96 pagine Anno 2022 Prezzo 12,00€ ISBN 9788830118669 Editore Bompiani
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