Colpisce questo piccolo album stampigliato, Giacomin senza paura, che si presenta come un libro anonimo (non c’è indicazione di autore e illustratore in copertina), una vera e propria piccola ballata medievale che rimane in testa e che non conosce diritto d’autore, perché - come accadeva nel Medioevo - è una storia regalata all’umanità.

In questa piccola avventura in rima Giacomino senza paura (anche il nome è degno delle cronache cavalleresche!) ci porta a riscoprire i giochi dei bambini, quelli in cui si spara, si lotta, si guerreggia con spade e sciabole, sublimando attraverso il gioco simbolico l’aggressività che - ricordiamo - fa parte della vita.

«A cavallo di un cavallo / se ne andava all’avventura / Giacomin senza paura»

L’incipit è degno di un epopea eroica e proprio come in ogni cronaca antica il primo nemico che si para davanti al cavaliere senza macchia è un drago.

«Un drago incontrò e con la lancia ssssssuissssssssss lo lanciò!»

Segue poi un triplano che attacca dall’alto, sconfitto col cannone («lo cannonò»), segue un pirata e persino un robot alieno (?).

Giacomino col suo destriero non si ferma davanti a niente, anzi no, «ad un tratto si fermò».

A questo punto il prode Giacomino, scende dal suo destriero ed esce letteralmente dalla pagina, mentre la sua cavalcatura, con pazienza, lo attende immobile sui suoi archi di legno. È bellissimo il passaggio oltre il limite della pagina, che diventa varco e attraverso cui la realtà che appartiene al lettore permette a Giacomnino di uscire fisicamente dal gioco per rimettere in fila tutti i suoi nemici, e poi ricominciare a giocare.

Mi è piaciuto l’agone del gioco che, spesso nella rappresentazione contemporanea, è tralasciato  (o volutamente nascosto), in favore della rappresentazione di giochi riflessivi accettabili e assolutamente non violenti, ma dove forse, appunto, le tensioni partecipate ed naturali dei bambini vengono un po’ messe da parte. È necessario trovare spazio per l’espressione della contesa, della collera, del contenzioso, del confronto.

Belle le illustrazioni stampigliate, meraviglioso il passaggio attraverso la pagina bianca, ben costruito il testo in rima, ritmato e incalzante, con i neologismi e onomatopee che sono tipici della lingua dei bambini.

Unico punto un po’ confuso è il gioco tipografico: anticipato da alcuni capolettera che volevano farci immergere nell’ambientazione medievale, le font giocano ad ingrandirsi e a rimpicciolirsi, si trasformano in cannoni e pistole, in spade e lance, mimano e rappresentano rumori..., ma a scapito della leggibilità e mischiando caratteri belli e banalissimi, senza un progetto armonico che li valorizzi. Ne esce una commistione di stili un po’ confusa (difficilissimo leggere lo «zac» contro il pirata, ma anche il «pam» della pistola), anche se l’idea - non nuova - è però molto bella.

Il piccolo editore Passabao torna quindi a raccontarci storie per bambini piccoli, con un piglio davvero originale e senza paura.

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La ballata di Giacomin senza paura Ilaria Dal Canton 34 pagine Anno 2022 Prezzo 14,90€ ISBN 9788894289442 Editore Passabao
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