Il progetto L’enciclopedia del meraviglioso a cura di Benjamin Lacombe aggiunge un quarto volume alla sua collana, introducendo l’argomento dei draghi.

A differenza dei primi due volumi, dedicati alle streghe e alle fate, che avevano mantenuto un profilo molto affine al sentire adulto, ho notato che questo volume, forse proprio perché rivolto ad un tema caro ai più piccoli, sposta la sua interlocuzione ad un pubblico di età inferiore.

La cornice narrativa, che caratterizza tutti i volumi, catapulta il lettore nella cameretta di un bambino solo, con la mamma in viaggio e in attesa del ritorno del papà dal lavoro. Le vicende di questo bambino - che scopriremo appassionato di draghi, con cui ha un rapporto quasi amicale - scandiscono la struttura narrativa, spezzando i contenuti divulgativi e ancorandoli ad una dimensione di esperienza reale e contemporanea.

Alla cornice esterna seguono diverse sezioni dedicate ai diversi tipi di draghi: i draghi d’acqua, del fuoco, dell’aria, della terra, delle foreste…

In apertura di ogni sezione un racconto rielabora e presenta un particolare drago o un episodio tramandato di segnalazioni a cui segue una serie di informazioni divulgative, organizzate in testi brevi e semplici che si compongono come in una collezione di notizie.

L’orizzonte più ampio attinge da testimonianze letterarie e folcloriche, ma i contenuti non disdegnando riferimenti contemporanei come la presenza in note serie televisive (Il trono di spade), giochi famosi come The legend of Zelda, film come Guerre stellari.

«Nel 1937 lo scrittore e professore di inglese antico J.R.R. Tolkien riportò in voga i draghi con il suo romanzo Lo hobbit, il racconto di una caccia al drago fortemente ispirato a Beowulf e ai racconti della mitologia norrena e germanica: il drago Smaug il Dorato ha rubato il tesoro dei nani di Erebor e usurpato il loro palazzo. Il mago Gandalf teme che possa causare altre sventure, così ingaggia lo hobbit Bilbo e un gruppetto di altri abitanti della Terra di Mezzo per recuperare il tesoro, il palazzo e sconfiggere il mostro»

«Alcune rappresentazioni di draghi risalgono a oltre seimila anni fa. Gli archeologi hanno trovato “draghi-maiali” (zhulong) scolpiti nella giada e, su alcune suppellettili in terracotta, i “draghi arrotolati” (panlong) che fanno pensare alle larve di insetto: come le larve che si trasformano in insetti volanti, così i draghi simboleggiano il cambiamento»

«Le fonti di tutto il mondo ospitano numerosi draghi, tanto nei miti e nelle leggende del passato come oggi... nei videogiochi! Nella serie The Legend of Zelda, ad esempio, compaiono tre draghi legati alle tre divinità della leggenda. Da loro i giocatori ottengono una squama, un artiglio e un frammento di corno che permettono di attivare le fonti e continuare il gioco»

I testi di contenuto scientifico sono semplici e sintetici e rappresentano un primo passo, a partire dal quale gli appassionati potranno poi attivarsi per cercare testi dedicati maggiormente approfonditi.

Nonostante sia un testo semplice ed essenzialmente introduttivo, non mancano le notazioni per affrontare con serietà l’argomento, a partire dalla necessaria distinzione tra concezione del drago nel mondo occidentale e concezione del drago nel mondo orientale.

Questo discrimine infatti è fondamentale per comprendere questa figura che simbolicamente e morfologicamente presenta tratti anche contraddittori nel passaggio da una cultura all’altra. Se infatti l’aspetto dei draghi in Cina e in larga parte del mondo orientale richiama quello di grandi serpenti volanti dai benevoli poteri, nel mondo occidentale invece il drago è sempre stato dipinto come una creatura ostile all’uomo. Anche il suo aspetto è molto diverso: nell’immaginario occidentale si immaginava il drago come un animale a quattro zampe con possenti ali e alito infuocato.

Dire drago, dunque, non è corrispondente a un’unica immagine e questo volume ci aiuta a conoscere le leggende, le storie e i luoghi in cui esso ha arricchito il suo immaginario. Il volume rappresenta anche una chiara testimonianza del ruolo del drago in Cina e in tutte le festività che lo vedono coinvolto, a partire dal Capodanno cinese che, nel 2024, aprirà proprio l’anno del drago!

Le immagini di Yvan Duque, sono geometriche, piatte, lineari e e sottolineano con precisione il profilo e la conformazione di questi esseri fantastici.

Non troverete in questo volume nulla di inventato: non ci sono ricostruzioni o storie sui draghi, non si immagina la loro fisiologia né le loro abitudini, ma è una documentazione di tutta la storia archeologica, letteraria e culturale che ha contribuito a creare la figura di questo animale meraviglioso e di come questo ancora oggi influisca nell’immaginario dei bambini e degli adulti, in luoghi che magari si allontanano dalle pagine dei libri… pensate ai tatuaggi!

 

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I draghi Cécile Roumiguière - Yvan Duque - Daniela Salomoni (traduttrice) 64 pagine Anno 2023 Prezzo 19,90€ ISBN 9788867228584 Editore L'ìppocampo
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