«Finalmente una storia!»
Questa è solo una delle reazioni dei ragazzi a cui ho affidato Magia di sale da leggere e vorrei che teneste a mente queste semplici parole, perché è stato molto complesso per me raccontarvi la ricchezza di questa storia e questo giudizio sintetico è molto significativo.
Al centro di questa storia c’è un legame fortissimo, quello tra una sorella e un fratello, partito e tornato dalla Prima Guerra Mondiale, un giovane strappato alla sua fattoria isolata nel Oklahoma e catapultato in un inferno, a cui è sopravvissuto non senza conseguenze.
Il ritorno a casa è carico di aspettative e di delusioni: dopo due anni nessuno dei due appartiene più all’infanzia.
«Tra noi figli, io ed Elber siamo i più simili. Ci assomigliamo, ragioniamo allo stesso modo… Mama dice che saremmo stati gemelli se io non me ne fossi andata a zonzo per undici anni»
Quello che scandalizza Vonceil è la ricerca del quieto vivere di Elber, che reclama per sé uno stato di cura e pace così lontano dai grandi ideali che i due condividevano nell’infanzia. Il fatto che lui si sposi è la goccia che fa traboccare il vaso.
In questa situazione che ha perso l’equilibrio si innestano velocemente tante storie, tanti destini, tante scelte che uniscono in una trama più vasta i fili della vita europea di Elber, il passato della famiglia di Vonceil… nel cui ordito si insinua una magia eccentrica che riecheggia Hayao Miyazaki.
Difficile immaginare che un luogo dimenticato come una piccola fattoria nella secca piana dell’Oklahoma possa avere a che fare con incantesimi e streghe!
Eppure accade. Lo straordinario irrompe nella cittadina americana, nei panni di una elegantissima donna in tailleur, dalla pelle e dai capelli bianchissimi.
La trama è costruita sapientemente, in modo serrato e coerente, tutto è affidato ai dialoghi e ai molti pensieri sospesi di Vonceil che scandiscono gli eventi, anche graficamente, come dei piccoli mattoni rettangolari tra i balloon tondeggianti.
Mentre i segreti rappresentano una sottotrama articolata che chiede il conto nel presente e alimentano il motore che guiderà Vonceil al loro svelamento.
«“No. Ho fatto cose orribili in Francia, Vonceil. Pensavo che avrei potuto lasciarle tutte lì, con un oceano tra me e Greda. S-sono un mostro!” “È una strega, Elber! Greda è una strega!”»
La donna-strega, rifiutata da Elber, ormai sposato e in procinto di avere un bambino, lancia una maledizione che trasforma l’acqua dolce della falda acquifera in acqua salata, condannando l’esistenza di tutta la cittadina.
Il contesto spartano e ordinario della vita della famiglia di Vonceil non può stridere con l’eccezionalità che irrompe con nei panni di Greda e questo soprattutto per merito delle immagini. La ricostruzione storica è illustrativamente puntigliosa e precisa e ci troviamo catapultati nell’America dei primi del ‘900, resa abbagliante dalla magia che si incarna nei lussuosi spazi creati dalla strega Greda.
Attraverso i racconti di persone che già hanno incontrato la strega bianca, Vonceil scopre una donna profondamente innamorata, destinata tristemente, per la sua stessa natura, a trasformare i suoi amati in sale. Dolore e egoismo si intrecciano in questa donna con affascinante contraddizione.
Il ritmo è incalzante, Vonceil, tra il presente e il passato, parte da sola alla ricerca di un modo per rompere la maledizione del sale, il viaggio la porterà tra meravigliosi Canyon americani, città abbandonate, botteghe magiche gestite da vecchiette che tanto ricordano le maghe di Miyazaki…
Per rompere la maledizione Vonceil dovrà essere disposta a sacrificare qualcosa di sé: cosa si è disposti a sacrificare per amore dei propri cari? L’infanzia?
«“Devi donare due anni della tua vita per alimentare l’incantesimo. e non puoi renderli dalla fine, quando sarai vecchia e stanca. Devono essere freschi… Scintille di vita. Quelli di cui sentirai la mancanza”»
La storia avventurosa non cede mai a sentimentalismi o ad approfondimenti psicologici che, recentemente, tendono ad appesantire le vicende che narrano la crescita degli adolescenti.
Un’avventura basata sull’azione e sulle scelte prese di cuore, di schianto, ma anche una storia di grandi fallimenti, di incantesimi che non funzionano, di amori che si infrangono, di atti di coraggio che non servono a niente, di adulti stizzosi ed egoisti e noiosamente immortali, che non capiscono la dolcezza della vita, proprio perché non hanno un conto che ne segni la fine.
Una storia.