Quando si parla di libri per bambini spesso si tende a confondere il desiderio di conoscere - che è spiccatissimo nell’infanzia! - con la necessità di insegnare, che è una deformazione tutta adulta e che rischia di snaturare l’idea stessa di letteratura (“ti compro dei libri così ti insegno delle cose”).
Una delle frasi più celebri di Maria Montessori recita “aiutami a fare da solo”. Questa frase, spesso utilizzata come slogan, nasconde invece una profonda verità i bambini desiderano ardentemente vedere di saper fare!
Eppure è molto difficile trovare libri sul “fare” che riescano a mettersi ad un livello paritario di dialogo con il bambino: dare delle istruzioni senza sostituirsi, senza assurgersi a metro della riuscita e a giudice è molto difficile. Ci riesce, a mio avviso, un libro molto particolare uscito qualche anno: Lo so fare! La mia prima guida pratica per diventare grande.
Questo corposo libro, a cura dell’illustratrice giapponese Hifumiyo e del fotografo francese Alain Laboile, organizza in sette sezioni (In bagno, Nella mia camera, La scrivania, In cucina, In casa, All’aperto, A scuola) 1000 azioni dalle più semplici ad alcune più complesse, documentando, in una serie di sequenze illustrate o fotografiche, lo svolgimento delle stesse.
Come ci si lavano i capelli? Come ci si lavano le mani? Come ci si allaccia le scarpe? Come ci si mette un giubbotto? Come si fa una treccia? Come si usa la colla? Come si impugna una matita? Come si taglia il pane? Come si tolgono i noccioli della frutta? Come si lavano i piatti?
Agli occhi di chi conosce almeno un poco l’approccio educativo montessoriano non sarà difficile riconoscere tra queste proposte, molte delle attività legate all’acquisto dell’autonomia dei bambini: tagliare la frutta, apparecchiare la tavola, preparare piccoli e semplici piatti, sbucciare, sbaccellare… fanno parte di una manualità che i bambini piccoli amano e che posseggono!
La struttura del libro è molto chiara e soprattutto contestualizzata, per mostrare al bambino che l’apprendimento non è astratto, ma correlato alla propria giornata e alla propria vita. Le illustrazioni di Hifumiyo sono semplici e chiare, ma anche molto belle; le fotografie di Laboile sono ben pensate e organizzate in sequenze riconoscibili, con una buona luce e una nitidezza che favorisce il riconoscimento dei gesti, ma anche il luogo e il momento in cui si svolgono le azioni.
Ci sono poi delle pagine illustrate in stile più spiccatamente infografico (come le indicazioni per fare le trecce ai capelli o per allacciarsi le stringhe) che permettono una comprensione più chiara di alcune sequenze più complesse, grazie all’uso di colori contrastanti. Queste sono pagine prettamente astratte, ma sono molto poche.
Nella sezione dedicata alle uscite fuori casa ci sono anche alcune sequenze che ricordano i fotoromanzi con fumetti che riprendono i dialoghi, ad esempio nel capitolo dedicato al panettiere.
Ci sono infine anche delle fotografie in bianco e nero che ritraggono bambini semplicemente all’opera: fotografie non funzionali, ritratti di vita e basta, in fondo vivere è tutto un gran fare.
Sotto ogni sequenza i testi informativi forniscono le istruzioni (testi regolativi) con puntualità e precisione:
«1) Stendo il maglione a faccia in giù. Se c’è un’etichetta, deve essere rivolta verso di me. 2) Infilo le braccia nelle maniche e faccio uscire le mani. 3) Afferro il maglione per il collo con tutte e due le mani. 4) Infilo la testa. 5) Tiro giù il maglione e lo sistemo sul corpo.»
Le attività possono essere calibrate per bambini piccoli (dai tre anni), ma possono arrivare a proposte per ragazzi grandi (10 anni?) che possano utilizzare autonomamente i fornelli o che possano muoversi in città.
La sezione finale dedicata la scuola è forse e quella meno significativa, perché offre una serie di schemi relativi ad alcuni argomenti come l’alfabeto, le tabelline o la coniugazione dei verbi e il planisfero, temi che invece, secondo me, necessitano di un approfondimento diverso. Vi segnalo però il Trucco magico per la tabellina del nove che ci è stato utilissimo nell’apprendimento proprio di questa tabellina!
Non ci sono incoraggiamenti, non ci sono giudizi e rassicurazioni: il libro offre la possibilità di imparare senza che questo diventi un giudizio sulla buona riuscita o la non riuscita… insomma nessun “bravo” alla fine delle sequenze, ma semplicemente qualche “fatto”. (Ho visto solo un accenno a un giudizio in una doppia sequenza sull’uso delle posate con un “così così” “molto bene”)
I bambini possono spaziare nel loro mondo, riconoscendo tutta una serie di gesti tipici della loro quotidianità, magari riconoscere le proprie doti e i propri talenti e lanciarsi nel fare… o magari anche no!
In ogni caso la fotografia e le illustrazioni hanno un fascino indubbio presso i bambini che leggeranno questo libro esclusivamente in una finalità fattiva, ma potranno godersi le storie quotidiane che riguardano semplici gesti o avvenimenti, guarderanno ciò che accade per comprendere prima ancora di fare.
Un libro per esplorare e scoprire tutte quelle azioni piccole che fanno la nostra quotidianità.