«Chiamatemi Ismaele»
Chi non conosce questo incipit? Oggi vi porto con me dentro uno dei più grandi romanzi della storia: scritto da Herman Melville nel 1851, Moby Dick ha segnato un punto di non ritorno per i romanzi d’avventura in mare.
Non è nel ruolo di Scaffalebasso recensirvi un romanzo che parla da solo e di cui troverete certamente voci, critiche e analisi più pertinenti che hanno approfondito le relazioni, le fonti, la struttura…tuttavia oggi voglio raccontarvi la mia esperienza nel re-incontrare questo romanzo attraverso l’esperienza dell’ascolto di un audiolibro e nella rilettura artistica di un grande illustratore italiano.
Avevo ascoltato, in tutta la mia vita, solo altri due audiolibri relativi a due storie mai lette e non avevo avuto un’esperienza particolarmente significativa.
Quella con Moby Dick di Locomoctavia è stata un’esperienza, invece, completamente diversa: la storia, ascoltata attraverso la voce di Daniele Fior che per più di 25 ore ripercorre la traduzione di Cesare Pavese mi ha ammaliato.
L’esperienza di ascolto è intensa e certamente diversa dalla lettura silenziosa. La prima impressione che ho avuto è stata straniante: ero certa di non aver mai sentito alcune parole ed, in effetti, non le avevo sentite o forse il mio occhio non aveva fatto la pausa lì, dove il bravissimo lettore l’aveva fatta, e quindi avevo perso quel passaggio.
L’impressione di ascoltare è molto potente, a maggior ragione in un romanzo di questa portata, dove il monologo interiore reclama spazi che lo rendono assai affine al teatro.
L’avviarsi lento dei pensieri di Ismaele accompagna i lettori, centellinando i passi verso il compiersi dell’avventura, e l’incedere della voce che, a tratti, vorremmo sospingere in avanti, ci fa invece godere molto di più delle parole del romanzo.
La scrittura di Melville inchioda i lettori al presente: prima di far procedere l’azione, l’autore immerge e “imbeve” i lettori nei pensieri, nello spazio, nei desideri dei suoi personaggi, attraverso la voce di Ismaele.
Le parentesi, le descrizioni, le disquisizioni su ogni cosa, gli allontanamenti snervanti dalla linea degli accadimenti sono necessari ad arruolare il lettore nella ciurma del capitano Achab, a disporlo nella stessa disposizione d’animo e d’attesa di Ismaele: i nostri occhi sono i suoi di fronte all’epico scontro del capitano Achab.
Il tempo si espande nei pensieri di Ismaele e l’ironia sottile dello scrittore ammicca al lettore che vive sulla sua pelle l’attesa.
Daniele Fior sostiene questa tensione sottile con la sua voce che naturalmente ci accompagna capitolo, dopo capitolo e dalla musica al pianoforte Alessandro Scolz.
Il progetto di Locomoctavia è un progetto interessante che appare bello fin dalla forma che prende: i CD audio sono contenuti dentro un involucro in cartoncino con illustrazioni curatissime sia in copertina (qui a cura di Moki) sia all’interno (qui tratte dal libro di bordo della nave Susan 1841-1846). A differenza degli acquisti virtuali – normali nel caso degli audiolibri – Locomoctavia progetta un oggetto che offre la possibilità di fare l’esperienza di scegliere un libro, magari proprio anche per la bellezza della sua copertina. L’ascolto è possibile sia grazie al CD, che attraverso l’MP3 ottenuto tramite la loro app dedicata.
Il lavoro di Alessandro Sanna con Moby Dick intorno al capolavoro di Herman Melville è potentissimo. Lontano dall’idea di rendere per immagini un romanzo che è un viaggio dell’uomo e del pensiero, Sanna sceglie un accento che è quello dell’intrecciarsi della storia dei due paladini, la balena e il capitano, tralasciando quasi tutto il resto.
Giorgio Fontana nell’introdurre questo libro senza parole scrive:
«Rimasi a bocca aperta per la compostezza di ognuna di esse [queste tavole ndr.] per la dirittura narrativa dell’intero progetto; ma soprattutto, a stupirmi fu la sua grande libertà espressiva. Un ammirevole coraggio, davvero. […] Terrore, violenza e alcuni elementi di paradossale dolcezza sono offerti in tutta nudità, perché qui non c’è spazio per i fronzoli. La lotta che trabocca da queste pagine è una lotta per la vita e la verità.[…] Così Moby Dick trova un corrispettivo infedele riuscito proprio perché infedele»
La struttura del silentbook prevede che le due storie (della balena e del capitano) incomincino alle due estremità del libro, come suggeriscono i due frontespizi: Moby Dick l’uomo e Moby Dick la balena.
Da una parte assistiamo a una riflessione sulla natura del capitano Achab e sulla forza metaforica e simbolica della sua avventura sulla Pequod e dall’altra c’è la natura vigorosa, potente e misteriosa, rappresentata dalla balena bianca, uno spirito inquieto e multiforme almeno quanto il suo antagonista.
Non c’è Ismaele, non c’è Queequeg, la stessa Pequod sembra mitologicamente sorgere dall’intrecciarsi di forze soprannaturali che innervano la natura: quella con la balena si definisce immediatamente come uno scontro mitologico, epico.
Eppure, come nel romanzo, tutto all’inizio sembra portarci da un’altra parte, sembra raccontarci un’altra storia.
Gli acquarelli di Sanna sono capaci di intrappolare la luce e i riflessi dell’acqua ed è impressionante vedere come riesce a farlo in queste pagine dove il cielo, i bagliori delle tempeste, la superficie dell’acqua e il fondale marino dialogano in modo unico.Le sfumature cromatiche, i blu, i bianchi, i viola mostrano, agli occhi dei lettori, volti inaspettati. Del romanzo questo libro cerca di restituire il lento prepararsi allo scontro che avverrà e avviene nelle due pagine centrali che si aprono come in una vetrina. Non c’è parola non c’è immagine, non c’è descrizione di ciò che accade dopo: l’avventura sta tutta nel prepararsi a quell’istante.
Credo che questo romanzo, come ogni capolavoro, abbia ancora moltissimo raccontare ai ragazzi (certamente oltre la soglia di 10 anni) e alle persone e credo che la forma dell’audiolibro possa essere una compagnia esaltante, magari nella prospettiva delle vacanze estive, dove può capitare di trascorrere del tempo in automobile.
E non mi lascerei neanche sfuggire questa versione unica di Alessandro Sanna che è capace di cogliere lo spirito che anima i grandi animi inquieti umani e naturali.
L’audiolibro di Locomoctavia è acquistabile dal loro sito o tramite l’App store.