O primeiro dia è il primo albo illustrato di Henrique Coser Moreira che quest’anno ha vinto con le sue illustrazioni la mostra degli illustratori della Bologna Children’s Book Fair.
L’anno scorso, alcune tavole di questo suo primo libro erano state esposte alla stessa mostra e il volume aveva ricevuto una menzione all’interno della categoria Fumetti. early reader del premio internazionale BRAW.
Il libro, di piccole dimensioni, non ricorda immediatamente un fumetto anche perché è completamente privo di parole, la narrazione però sfrutta la forma dei riquadri (vignette) che, allargandosi a pagina intera o scandendosi in veloci sequenze, possono ricordare le griglie dei fumetti.
Il libro probabilmente nasce durante l’esperienza del Covid, quando per lunghi periodi le persone furono costrette a rimanere in casa, così pare testimoniare l’autore nella quarta di copertina e in quest’ottica il primo di maggio, divenuto il titolo dell’edizione inglese, diviene una data significativa: il primo giorno di libera uscita, (così accadde in Brasile).
Il libro si apre con un cielo azzurro appena attraversato dalle nuvole, ritratto nei risguardi, e riprende questa immagine nella prima sequenza della narrazione: un cielo nuvoloso, che quasi sembra un mosaico bianco senza colori, si apre rivelando la vita sottostante.
Le illustrazioni mostrano una fissità immobile quasi disturbante: i giochi all’esterno abbandonati, il cielo azzurro ma muto e fermo, le panchine vuote, i prati fermi. Come corrispettivo, nella doppia pagina successiva, vediamo alcuni bambini infelici e “bloccati” alle finestre: la vita naturale ha il diritto di muoversi (lo testimoniano gli uccelli), ma ai bambini è concesso di goderne esclusivamente attraverso uno schermo, una cornice, la finestra.
Tutto chiama, tutto si focalizza lì, i colori vivono lì… ma rimane un orizzonte lontano, fuori.
Accade però che un giorno, il primo giorno di un mese, una notizia cambi tutto e raggiunga una bambina annoiata e assonnata, in contemplazione della finestra: si può uscire!
La voglia serpeggia in casa, la bambina serpenteggia tra i mobili… eppure la sequenza della messa delle scarpe e dell’apertura della porta sono centellinate, si frantumano in attimi infinitesimali che testimoniano quanto fosse l’attesa fosse grande, quanto desiderato fosse quell’attimo, da goderne istante per istante.
È un primo giorno. Il primo giorno fuori.
L’immobilità del “dentro” si scontra con il movimento del fuori: l’aria, il vento, il cielo, le nuvole, l’acqua, gli alberi, gli uccelli …
Il lettore si lascia trasportare dalla protagonista che letteralmente prende il volo, gioca, balla, fa capriole in cielo, sfreccia fino al sole per poi ridiscendere, presso quella che appare un’isola tenebrosa e selvaggia.
Da questo fortino misterioso di alberi, di terra e di buio ricomincia l’esperienza della vita: i rumori, gli insetti, la vita, le forme… tutto invita a muoversi, a ballare, a gioire, ad annusare.
La sequenza con la farfalla diventa una vera e propria celebrazione dell’euforia di vivere tra il cielo e la terra.
La mano adulta - che era apparsa precedentemente e che aveva permesso l’uscita - riappare alla fine di questo viaggio solo per confortare la piccola protagonista e forse rimanere rispettosamente in contemplazione della soddisfazione gioiosa di una bambina stanca e felice dopo un pomeriggio fuori.
Le illustrazioni dell’artista brasiliano sono essenziali, le campiture sono uniformi e piatte e la linea sottile disegna senza sfumature volumi e soggetti, tuttavia i movimenti elastici della bambina partecipano ad una natura metamorfica, integrandosi perfettamente con il movimento che l’artista sa imprimere agli elementi rappresentati grazie all’utilizzo delle ombre e delle linee.
Al di là dell’esperienza particolare, questo racconto restituisce ai lettori l’emozione di un primo giorno, che potrà essere di primavera, di giochi, di scoperte. Un primo giorno tanto atteso e tanto desiderato che si tramuta in un canto gioioso e contagioso che ricorda a tutti come siamo strettamente legati al grande movimento del mondo come parte integrante di esso.
