Il mito del self-made-man ha sempre destato in me qualche perplessità, perché la genialità, la caparbietà, l’ostinata fedeltà a se stessi sono certamente tratti che caratterizzano le grandi personalità che hanno fatto e cambiato il mondo, ma presupporre che queste persone siano state sole, che nessuno le abbia aiutate, che nessuno le abbia affiancate è una presunzione che a mio parere tende ad idealizzare una posizione umana dolorosamente insostenibile. Non si deve avere paura di chiedere aiuto e di farsi supportare, è fondamentale avere accanto qualcuno che crede in te, eppure spesso, quando si parla di grandi donne, ammettere o insinuare che qualcuno le abbia aiutato viene interpretato immediatamente come una sminuizione del loro valore. È per questa ragione che due ultime novità di casa Sinnos in campo narrativo, mi hanno colpito in modo particolare.
Una ragazza in cima di Francesca Brunetti con le illustrazioni splendide di Marianna Coppo, arricchisce la collana Leggimi! con la storia vera di Henriette D’Angeville che fu la seconda donna nella storia a scalare il Monte Bianco. L’autrice riesce con leggerezza e nettezza a descrivere il mondo e la cultura in cui crebbe Henriette: cosa significava alla fine del Settecento scalare una montagna? Cosa significava essere una donna alla fine del Settecento? L’agiatezza della famiglia di Henriette, certamente permise una certa tolleranza rispetto ai curiosi interessi della contessina che ai pizzi e ai merletti preferiva arrampicarsi su rocce ed attraversare torrenti. D’altronde fu la sua ostinazione, la sua determinazione, la fedeltà al suo sogno a far sì che nel 1838 lei potesse organizzare una spedizione per scalare quello che agli albori del 1800 era considerato il monte «più alto di tutti». La narrazione non ignora le ostilità, i pettegolezzi, la diffidenza e lo scalpore che destò quella donna, che alba dei suoi 40 anni volle coronare il suo sogno. L’autrice però non dimentica di presentare anche le persone che credettero in lei, quelle che composero il suo gruppo di scalata, che la supportarono, la consigliarono e la accompagnarono. Henriette partì stretta nelle sue sottovesti e nella sua vestito a quadri (bravissima a documentarsi l’illustratrice!) e l’impresa fu tale: una durissima prova di coraggio e forza. La contessina però non fu sola, fu aiutata, fu sostenuta e lei fece lo stesso con i membri della sua spedizione: «Finalmente alle due del pomeriggio, dopo dieci ora di marcia, la carovana raggiunge i Grands Mulets. In un attimo le guide e i portatori sistemano i viveri, scale, corde. Piazzano lo scialle scozzese di Henriette su quattro bastoni che tirano su da terra per farne una tenda contro il sole. Adesso possono riposarsi all’ombra, ma tutti si preoccupano per Henriette, provano ad aiutarla, temendo che si stanchi troppo: una guida le porge la borraccia di limonata per rinfrescarsi; un’altra le appunta le matite con cui scriverà i suoi taccuini… Henriette sembra una regina seduta su un trono naturale, circondata, protetta, sostenuta dalla gentilezza di tante persone». Sminuisce forse questo la sua impresa? Per nulla! Ci furono momenti di scoramento e altri di euforica follia, ma alla fine tutti raggiunsero la vetta e tutti tornarono incolumi a casa. «Volere è potere». Le illustrazioni accompagnano costantemente il testo (di norma c’è un’immagine per ogni doppia pagina) con coerenza (anche storica) e minuta bellezza: un’artista da tenere d’occhio il cui tratto mi ha conquistato. Dai 7 anni.
Contro corrente, nuovo arrivato nella collana Prima graphic (novel), si ispira alla vicenda di Gertrude Ederle, nuotatrice americana che tra le molte imprese fu la prima donna ad attraversare lo stretto della Manica a nuoto. Alice Keller immagina di essere una cuginetta della famosa sportiva, che ispirata dalle imprese della lontana Gertrude, decide di intraprendere la sua strada di provetta nuotatrice. Anche in questo caso la cultura non riconosce ancora la dignità delle scelte delle donne che abbiano un orizzonte diverso dal canonico percorso pensato per loro. Emily invece perseguirà i suoi sogni e, in barba alle gonnelle svolazzanti e ai fiocchetti tra i capelli, lotterà per imparare a nuotare. La forza di volontà sarà la molla, ma ciò che le permetterà davvero di realizzarsi, di diventare una donna felice e consapevole (anche se non necessariamente una campionessa!) sarà l’amicizia di un bambino silenzioso, ma sempre presente ad ogni impresa e ad ogni pensata “originale” di Emily. La vicenda di Gertrude scorre in secondo piano, costituendo l’ispirazione costante per ogni, passo, scelta, bracciata di Emily. Significativamente Emily non diventerà una campionessa come Gertrude, ma troverà il suo posto nel mondo, il posto per la sua passione… accanto al suo amico!
L’apparato illustrativo ha in quest’opera un peso naturalmente più significativo.Veronica Truttero costruisce una narrazione ritmata, incalzante, mai uguale a se stessa. I dialoghi e le parti narrative incastonano le immagini, i riquadri i fumetti e le illustrazioni e pagina piena. Bellissima la palette cromatica tra i gialli, i rossi e i neri! La lettura si divora, una bracciata dopo l’altra. Dagli 8 anni.
Tre donne vere e tante persone che vollero loro bene, le rispettarono e le aiutarono: due storie vere che è stata una gioia incontrare!
Una ragazza in cima
Francesca Brunetti - Marianna Coppo
96 pagine
Anno: 2017
Prezzo: 9,50 €
ISBN: 9788876093708
Contro corrente
Alice Keller - Veronica Truttero
80 pagine
Anno: 2017
Prezzo: 12,00 €
ISBN: 9788876093623