Non è una vera e propria serie, ma Nino e Taddeo sono i protagonisti di cinque piccoli volumi, pensati per i primi lettoni, a cui mi sono molto affezionata.
Sulla scia sempre feconda delle coppie di amici animali - penso a Topo d’acqua e Talpa de Il vento tra i salici e poi ancora Topo e Talpa di Joyce Dunbar e James Mayhew - , questi due amici, nati dalla immaginazione di Henri Meunier e resi indimenticabili dalle illustrazioni di di Benjamin Chaud, sono entrati e pieno titolo nelle proposte originali e interessanti che si rivolgono ad una fascia difficilissima quanto frequentatissima, come quella dei primi lettori autonomi.
Dopo una quadrilogia, dedicata alle quattro stagioni (trovi le recensioni del primo, del secondo, del terzo e del quarto volume su Scaffale Basso), basata su una struttura narrativa spezzata in racconti, è uscito da qualche mese il quinto volume, Nino e Taddeo lezioni di volo.
Per la prima volta il libro è in brossura (i volumi precedenti hanno copertina rigida) e per la prima volta la storia il contenuto è costituita da unica storia che quindi permette una lettura scandita in capitoli, ma che si sviluppa lungo un unico filo narrativo.
Nino la talpa, in questo episodio, deciderà di salvare una pupa di mosca invece che papparsela e di occuparsene amorevolmente. Questa moschina di nome Tosca diventerà, di fatto, la pupilla di tutta la compagnia di amici del bosco di cui Nino è anima insostituibile ed esilarante.
Ritroviamo in questo episodio tutti gli elementi che fanno di questi libri un’ottima serie per ragazzi e bambini.
C’è una buona lingua curata, c’è un bellissimo clima emotivo gioviale e spassoso, nessun buon sentimento o insegnamento celato, c’è una un’ironia sottile che fa sbellicare dalle risate e che si crea nel divario che spesso si instaura tra il testo e quello che effettivamente poi succede nelle immagini.
Come quando Nino invece di bere la profumata tisana all’iperico offertagli dall’amico Taddeo beve - a causa della sua cecità - il fondo del vaso dei fiori…
«“Formidabile, la tua tisana ghiacciata. Sorprendente, con un leggero retrogusto terroso, ma davvero formidabile!”»
Questo invito a guardare le immagini non solo come corredo, ma come parte della narrazione testimonia un valore che si attribuisce alla narrazione nel suo insieme, che non è un aspetto scontato.
Una bella storia semplice, ma imprevedibile e divertente e perfettamente illustrata. Una serie che vi consiglio e che continuo a tenere d’occhio, fatelo anche voi!