Non è semplice comprendere a fondo con immediatezza Stardust. Polvere di stelle di Hannah Arnesen e non è solo perché trattasi di un albo illustrato di ben 352 pagine, la questione è che la giovane artista svedese mette al centro di quest’albo un discorso filosofico che riguarda il destino dell’umanità, spostandolo con grazia, ma anche con molta decisione sul piano esistenziale.

Da certo punto di vista sembra semplice, quasi scontato, ragionare, accusare, indignarsi, disperarsi per la situazione della salute del pianeta che vede, tra i sintomi più evidenti, il riscaldamento globale che disequilibra il clima, con eventi sempre più violenti, stagioni che mutano e creature che soccombono.

In Stardust tutto questo c’è, ma la prospettiva che Hannah sceglie è quella teleologica, intesa come domanda non tanto su quello che accadrà, ma come domanda sul destino dell’uomo.

Si chiederà in modo molto disarmante ad un certo punto: 

«Dove c’è speranza?»

Questa dimensione esistenziale, questa domanda sulla vita nasce non a caso - come racconta nella breve introduzione - alla morte di suo nonno.

«Cerco. Perché so che dentro le storie di morte ci sono storie di vita»

Non è un caso che l’illustrazione che apre Stardust sia di quello che sembra un tracciato cardiaco e che invece è un grafico che documenta le variazioni di temperatura che si sono alternate sul pianeta Terra lungo la sua storia. Una sovrapposizione significativa. 

Ma andiamo con ordine. Hannah è una giovane artista svedese che, provocata dalla situazione in cui quest’epoca vive, decide di mettersi a studiare il nostro pianeta per cercare di capire («Voglio conoscerti»). Per farlo incomincia dall’inizio: studia il buio cosmico le paleo stelle, il big bang…. e ogni approfondimento si trasforma in tavole d’arte e di colore suggestive e magnetiche. Il gesto artistico permette ad Hannah una immedesimazione con ciò che accade: il caos del colori stesi in agglomerati suggerisce che i movimenti cosmici di aggregazione e respingimento siano un ballo d’amore, un concerto di vita.

«La gravitazione è come amore. L’attrazione tra masse avvicina corpi celesti, crea abbracci cosmici»

Queste osservazioni che la pittura fa esperire prima all’autrice e poi ai lettori si condensano in un testo dal tono personale, ma sempre pertinente alle immagini. Le parole giungono come sintesi dopo quello che immagino un lavoro febbrile e intenso di studio e riflessione: tavole illustrate che la parola ha ordinato in un secondo momento per far emergere le evidenze degli studi che hanno nutrito l’autrice e che si sono concretizzate nell’esperienza artistica che ha permesso al pensiero di divenire personale.

«Non riesco a smettere di pensarci. L’acqua che beviamo oggi, ogni goccia in ogni mare, ha miliardi di anni. Ha percorso decine di milioni di chilometri per raggiungerci. È dentro di me, viene pompata in giro nel mio corpo»

Dal mondo magnifico, stellare e musicale ma inospitale e sterile per la vita, qualcosa impercettibilmente muta.

«I mari sono pieni di vita unicellulare. Eppure non succede nient’altro. Per centinaia di milioni di anni»

Quando la vita fa capolino, nelle forme più evidenti e stupefacenti di rettili e insetti quello che si impone agli occhi è che subentra anche la morte, come regola del gioco, dura incomprensibile, imprevedibile.

«Creature che si sono evolute per milioni di anni. In un batter d’occhi può crollare il mondo. Perché la vita ha una condizione: non risparmia nessuno. Arriva la morte, fa posto a nuove specie»

E questo ha riguardato anche l’uomo:

«Molte volte siamo stati sul punto di estinguerci. Come nell’ultima era glaciale, circa 75 milioni di anni fa, quando era rimasto solo qualche migliaio di adulti in vita»

Un tempo lunghissimo è passato da quelle prime danze cosmiche, ma di queste sappiamo pochissimo. Il nostro passato sembra riguardare solo l’ultima parte (di cui sappiamo molto di più), ma che nella prospettiva della storia della Terra non è che una scheggia temporale quasi trascurabile che ci sembra invece valere più di tutto il resto: ma sarà così?

L’artista segna il passaggio al presente: secondo capitolo.

Il discorso si stacca dai dati e passa al racconto e alla riflessione personale: le persone che vivono ora che cosa pensano? Che cosa le preoccupa? Che cosa succede?

Le reazioni della gente comune, raccolte come documentazione attraverso i social si alternano a interventi di psichiatri e filosofi. Cosa si può fare nel presente? La risposta sembra essere “poco” e il peso di questa consapevolezza sembra poter essere sopportato solo con l’oblio (molto provocatoria e purtroppo vera la soluzione delle pillole, panacea del mondo: «“Ti prescrivo qualcosa”»)

«Questa non è un’emergenza climatica. È un’emergenza umana»

«Dove c’è speranza?»

Ma Hanna non ci sta e, ai primi capitoli (passato e presente), decide di aggiungerne un terzo, dedicato al futuro.

Cosa succederà? Non lo sappiamo. Cosa potrebbe succedere? Molte cose. Gli scenari sono diversi, imprevedibili come imprevedibile è stata la storia del mondo fino a qui.

Questa  terza parte mi ha dato filo da torcere, in termini di comprensione, perché dopo il lavoro puntiglioso dei primi due capitoli quest’ultima sezione mi sembrava inconsistente: domande, vacue ipotesi… poi ho capito che la chiave di lettura è custodita nell’ultima tavola che perentoriamente chiama in causa il lettore.

«Ma adesso siamo qui. Per ora siamo vivi»

L’autrice si mette sullo stesso piano del lettore e lascia che sia lui, con tutti i dati offertigli a fornire la sua propria risposta a questa domande urgenti: c’è speranza? La morte che parte occupa del tuo pensiero? La vita vale?

Sta a te rispondere. 

Le illustrazioni di Hannah sono splendide: vi è una ricchezza di stili e tecniche e prospettive tutte orientate ad entrare sempre più a fondo del pensiero o del momento trattato che fa impressione. Si ha l’impressione di essere risucchiati tra i colori.

Una storia del mondo che pone in evidenza l’implicazione esistenziale che sarebbe bello potesse rivolgere le sue domande a ragazzi e adulti.

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Stardust. Polvere di stelle Hannah Arnesen - Laura Cangemi (traduzione) 352 pagine Anno 2024 Prezzo 33,00€ ISBN 9791255070313 Editore Orecchio acerbo
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