Oggi iniziamo a parlare di Germania e lo facciamo con un illustratore famosissimo che, nato ad Amburgo, ora vive a Londra con la moglie Clementine e la figlia, ha illustrato decine e decine di libri (l’ultimo è I brutti nei guai scritto da Philip Ardagh, Il Castoro), ha iniziato a collaborare con la scrittrice inglese Julia Donaldson nel 1993 con il libro Una casetta troppo stretta, e da allora ha realizzato insieme a lei più di 20 libri.
Avete capito di chi sto parlando?
Se vi dico Gruffalò a chi pensate? A Julia Donaldson, inglese, e ad Axel Scheffler, tedesco, appunto.
Il Gruffalò non ha bisogno di grandi presentazioni e allora vi regalerò un po’ di notizie curiose su questo personaggio planetario.
Siete invece tra quelli che non conoscono il Gruffalò? Adesso allora ve lo racconto.
La prima avventura (Il Gruffalò) è una storia in rima (e qui va tutta la stima e il merito alla traduttrice Laura Pelaschiar, capace di far filare il testo senza in intoppi, mantenendone la freschezza e l’allegria originale) che racconta la passeggiata di un topino nel bosco:
«Un giorno un topino allegro e gioioso
andò a passeggiare nel bosco frondoso
La volpe lo vide: “Che buon bocconcino!”
pensò, osservando il bel topolino»
Ma il topo, che rinomatamente appartiene ad un razza di furbetti, di fronte all’invito a cena della volpe risponde che deve vedersi con il Gruffalò:
«La volpe gli chiese: “E chi sarà mai?”
“Ma come, davvero tu non lo sai?
ha zanne tremende, artigli affilati,
e denti da mostro di bava bagnati.”
“E dove lo incontri?”
“Accanto alla roccia dall’acqua lisciata…
… E a cena divora volpe impanata”».
La volpe, non c’è da dirlo, scappa a zampe levate. Il topolino userà lo stesso trucchetto per affrontare altri predatori che non vedono l’ora di poter fare uno spuntino (la civetta e il serpente), fino a che…
«Ma ecco che il topo, non molto lontano,
si trova davanti un tpo un po’ strano,
con zanne tremende e artigli affilati,
e denti da mostro di bava bagnati…»
Capiamo allora, se ancora non lo avevamo compreso, che il piccolo topino non pensava che esistesse davvero il Gruffalò. Invece eccolo lì, in tutta la sua tremendidezza, pronto a papparsi il pelosetto insieme ad una fetta di pane.
Il topo però, forte del suo ingegno farà in modo che Gruffalò pensi di trovarsi di fronte ad una creatura tutt’altro che innocua:
«Ti sbagli mio caro. Io sono la creatura
di cui tutti quanti hanno paura.
Lo so che non sembra, ma non è una bugia:
appena mi vedono, scappano via.»
In un percorso a ritroso nel bosco, il topolino e il Gruffalò reincontrearanno il serpente, la civetta e la volpe e tutto sembrerà confermare le parole del topolino.
Non c’è bambino al mondo a cui la storia non piaccia: il nocciolo narrativo è molto comune alle esperienze dei piccoli che si trovano a destreggiarsi in un mondo di grandi e spesso anche di mostri (come quelli del buio, sotto il letto…). La giovinezza potrebbe renderli inermi ma questo topolino ricorda a tutti che: «Un bambino ha piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non per questo ha idee piccole».
Lo scherzo, poi, la presa in giro, la ritirata dei cattivi, il percorso circolare che si apre e si chiude… tutto contribuisce a rendere il testo divertente, avventuroso e memorabile anche nella confortante chiusa finale.
Axel Scheffler rende tutto questo vero e comprensibile attraverso un’illustrazione narrativa, con personaggi riconoscibili eppure molto espressivi (le espressioni degli occhi sono le più esilaranti!). Il bosco animato dagli animali, il Gruffalò spaventoso quanto basta, ma non inutilmente terrorizzante, gli alberi, i tronchi, le venature del legno e i segni della pelliccia: è un immaginario naturale, ricco e riconoscibile da tutti bambini, che si trovano a loro agio.
Il testo, come avrete capito, si presta largamente alle letture animate: più sarete capaci di mimare le diverse voci, più l'effetto sarà coinvolgente! Saverio adora questo libro, ma come ogni bambino a cui l'ho letto.
Se volete andare sul sicuro al 100% anche con bambini (dai 2 anni) che non hanno mai letto niente siate certi che il Gruffalò farà il suo dovere!