È sempre una buona idea regalare delle fiabe e giunge a fagiuolo, in vista del Natale, un nuovo volume della collana dedicata alle fiabe di Camelozampa, al centro, questa volta, forse la più nota delle fiabe della tradizione occidentale: Cappuccetto Rosso.
La cura con cui queste fiabe sono proposte al grande pubblico è evidente fin da subito sia nell’indicazione degli autori in copertina (Jacob e Wilhelm Grimm), sia nell’esplicitazione, nel colophon, dell’edizione di riferimento scelta: nel caso specifico la 7ª edizione del 1857.
Cappuccetto Rosso non ha bisogno di presentazioni, non ha bisogno di riassunti o approfondimenti, rimane una storia attualissima in cui ciascuno può trovare, a seconda del livello di profondità a cui decida di spingersi, diversi significati.
L’attualità delle fiabe, la loro capacità di parlare di umanità all’umanità attraversa i secoli: ancor oggi gli adolescenti si trovano a dover attraversare i loro boschi, da soli, e a fronteggiare con risorse ed aiuti i lupi di oggi.
Oltre all’ottimo testo, tradotto da Bruno Berni, l’edizione di Camelozampa è impreziosita dalla bellissima interpretazione dell’illustratrice Lisbeth Zwerger, insignita del Hans Cristian Andersen Medal.
L’illustratrice austriaca ha una particolare dote scenografica che le permette di gestire le tavole illustrate con linee che, pur armonizzate nel movimento naturale che riproducono, creano delle scenografie tridimensionali e fanno convergere lo sguardo del lettore esattamente dove ella vuole condurlo.
Guardate. ad esempio, la tavola in cui il lupo aspetta dietro una roccia l’arrivo di Cappuccetto Rosso o quella in cui il cacciatore e il suo piccolo cane si volgono ad ascoltare il rumore provenire lungo la linea che segna il pendio verso la casa nascosta.
L’atemporalità della fiaba trova uno specchio negli sfondi marroni acquarellati non uniformemente che contrastano con il tratto finissimo e preciso delle pieghe delle vesti, delle espressioni, dei vestiti, delle suppellettili.
Tutto è naturale: il peso del cestino sposta le spalle della piccola Cappuccetto Rosso, l’aria le alza il grembiule mentre avanza nel bosco e poi ancora il cacciatore estrae dalla pancia del lupo la nonna: guardate lo sforzo dell’anziana signora nel cercare di tirarsi fuori e il concomitante tirare del vecchio cacciatore…!
Precisi e affascinanti i pochi elementi che l’illustratrice desta per suggerirci il contesto: il cesto, il gatto curioso, il grembiule ben allacciato…
È tutto vero, è tutto verosimile nelle immagini della Zwerger e questo non fa che amplificare quel senso ultimo che fa delle fiabe una realtà nel tempo e fuori dal tempo.
Un’edizione splendida.
