I bambini - si sa - soprattutto quando sono piccoli amano catalogare, distinguere e classificare e sono tanto precisi quanto pretenziosi nell’indagare i particolari della esistenza e della vita dell’oggetto della propria passione.
Non fa eccezione Babbo Natale, come confermano le migliaia di pubblicazioni su di lui che non smettono di affascinare i bambini, perché con accenti diversi offrono sul loro beniamino una miriade di dettagli che vanno a comporre l’universo immaginifico intorno a lui.
Questa curiosità quasi morbosa appartiene ai bambini, perché essi hanno una scarsa percezione della distanza tra il mondo immaginato e quello reale, dunque i protagonisti più amati delle loro storie rappresentano, nella loro mente, qualcosa di molto simile ad un amico in carne ed ossa.
Le 352 pagine del Dizionario di Babbo Natale di Grégoire Solotareff arrivano dunque a rispondere a questa passione che si declina in decine e decine di domande insistenti che, in tutto il mondo, i bambini pongono su Babbo Natale! Sì perché i bambini certi dell’esistenza di Babbo Natale si sperticano in domande tra le più dettagliate e improponibili a cui i genitori, spesso, non sanno trovare risposta.
Il testo nasce più di trent’anni fa, ma, a parte un’edizione del 1999, il libro non si era più visto sugli scaffale, ma torna fiammante, in questo 2024, pronto per il prossimo Natale.
Il dizionario raccoglie più di 100 lemmi organizzati alfabeticamente dalla A alla Z offrendo per ciascuno una storia, un aneddoto, una descrizione, un pensiero che presuppone domande tra le più strampalate e originali.
Al centro troviamo Babbo Natale e la vita con i suoi elfi fatta di quotidianità, di scherzi, di giochi sulla neve, di ciabatte, di regali improvvisati, di giocattoli da preparare… ma accanto a questi quadretti quasi narrativi, che ci offrono uno scorcio della vita che Babbo Natale fa per tutti gli altri 364 giorni in cui non è impegnato nella consegna dei regali, si accostano testi sorprendenti basati sul nonsense e l’assurdo che possono far ridere quanto turbare i lettori, in un mix unico.
«Carciofi: i carciofi non hanno alcun nesso con Babbo Natale, non si possono fare come un regalo e nemmeno si può fare di Babbo Natale un carciofo»
«Ridicolo: un piccolo Babbo Natale su un grosso cane è ridicolo»
«Lupo: quando il lupo incontra un elfo di Babbo Natale nella foresta, si chiede se non sia Cappuccetto Rosso travestita da elfo per non essere mangiata. Così se lo mangia»
I testi arrivano a lanciarsi in ipotesi che travalicano la realtà del villaggio di Babbo Natale, esattamente come accade nelle sperticate ipotesi che i bambini sono soliti architettare:
«Razzo: per Babbo Natale sarebbe molto più pratico avere un razzo per distribuire i regali a tutti bambini del mondo in una sola notte. Però come farebbe scendere nei camini?»
«Figlia: per fortuna Babbo Natale non ha una figlia: possiamo immaginare come la vestirebbe. Di certo rischierebbe di essere mangiata dal lupo»
Quello che emerge è un affresco che coniuga quotidianità familiare fatta di noia, di hobby, di freddo, di colazioni, di affetto, di intimità, di amicizia («Molto: sembra che Babbo Natale ami molto gli elfi e che gli elfi amino molto Babbo Natale. Ed è proprio vero»), tracimante però in mondo sorprendente e inaspettato abitato da macchine spara regali, cicogne che mentono a riguardo di Babbo Natale, trecce nei capelli che nessuno sapeva Babbo Natale avesse…
Solotareff mostra una capacità di immedesimazione nella schiettezza e nella spontaneità bambina che è evidente nella gamma di affondi che colleziona nel suo testo. Affine alla sensibilità infantile è anche la precisione lessicale e descrittiva fatta di ripetizioni e di contrapposizioni ben misurate:
«Medio: il naso di Babbo Natale non è né enorme né minuscolo, si può dire che è medio»
Le immagini seguono il testo descrivendo, ma anche sorprendendo il lettore che non sempre vede un’immediata corrispondenza tra parole e immagini.
Provate a immaginare una domanda: sono certa che tra queste pagine troverete la risposta, ma soprattutto troverete tante risposte a domande che nessuno si è mai posto!
«Stupidità: Babbo Natale spesso resta sbalordito dalla stupidità di certe storie che si raccontano su di lui nei libri per bambini»