Scrutare il cielo, immaginare che le stelle nascondano tra i loro bagliori storie indimenticabili, raccontarle, ricordarle e appoggiarsi a loro per orientarsi nel buio spaventoso della notte. Le stelle sono state tre le prime protagoniste dei miti, o meglio sono state tra le prime a diventare custodi eterni di uomini, eroi, animali e oggetti indimenticabili. Sono state a volte le uniche guide nel terrore solitario del mare. E ora? Avete mai goduto della vista delle profondità del cielo trapuntate di stelle?
I due libri di cui parliamo oggi sono stupendamente complementari. Guardando le stelle di Sara Gillingham ha un approccio divulgativo molto chiaro ed esaustivo: che cosa sono le costellazioni? Che cos’è un asterismo? Quali sono le strategie migliori per riuscire a leggere il cielo? Le costellazioni sono catalogate e descritte a seconda della storia che le ha fatte nascere: le costellazioni antiche che si dividono a loro volta tra zodiaco e miti e leggende, le costellazioni moderne che narrano di animali e persone e oggetti e simboli.
Per ognuna di esse una doppia pagina dettagliata: nome latino, descrizione, collocazione, indicazioni per l’identificazione e la narrazione del mito o leggenda che ne ha plasmato il volto celeste. In appendice un’ampia serie di risorse (libri, indirizzi) e di approfondimenti su astronomia, mitologia. La struttura riassunta in questo modo però non riesce a rendere bene l’idea della magnificenza di questo volume: l’oro e i toni del blu si intrecciano nelle immagini e nei testi che brillano tra le mani. Le illustrazioni si specchiano: a sinistra troverete la costellazione così come appare nel cielo, da una parte isolata e poi nella volta celeste, a destra, a tutta pagina, incarnata come gli antichi possono averla immaginata. L’immaginazione prende vita, le stelle acquistano il fascino che solo le storie sanno ricamare intorno a persone ed oggetti comuni: Orione non è mai stato così fiero con il suo scudo e la spada, ecco poi Argo solcare ardimentosa il mare del cielo, ha spiegato la vela e scivola custodendo un gruppo di eroi che da lei prendono il nome, gli Argonauti.
I testi scientifici sono scritti in modo preciso e accurato, asciutto ed essenziale: non c’è ricerca di varietà e le schede si ripropongono una dopo l’altra simili e diverse tra loro.
I brevi testi narrativi sono brevi, ma precisi nei dettagli; spesso si accompagna al mito la ragione che fatto sì che i Greci volessero ritrovare quella storia nel cielo (non tutti i miti hanno una costellazione!): «Per gli antichi Greci la sua [di Cassiopea ndr.] storia era un monito: meglio impegnarsi a essere amabili piuttosto che voler apparire sempre più belli».
Non manca neanche lo sguardo aperto sulla volta celeste nelle sue relazioni: «Per fortuna Orione ha dietro di sé nel cielo i suoi fidi Cane Maggiore e Cane Minore a proteggerlo».
Per le costellazioni moderne la nascita in cielo corrisponde per lo più alla scoperta di qualche astronomo nel ‘600. I volti celesti cambiano: hanno storie meno celebri e forse più personali, nascono dalle suggestioni di esploratori e viaggiatori, ma non sono meno affascinanti:
«L’Idra maschio, Hydrus in latino, non va confusa con l’altra costellazione dedicata all’Idra, il serpente acquatico. Fu l’astronomo Petrus Plancius a denominare questa costellazione, probabilmente ispirato dai serpenti di mare osservati nei mari del Sud dai navigatori olandesi».
Alla fine della lettura, che può essere a spot, ma che vedrete sarà integrale (!), si scopre qualcosa di più di sé (la nostra cultura è stata plasmata dall’universo greco), avrete voglia di andare a guardare le stelle e rintanarvi sotto le coperte per addentrarvi ancora più a fondo in quei miti di cui avete avuto un assaggio.
Ed è a questo punto che arriva in vostro aiuto I miti delle costellazioni, una raccolta di storie narrate da Daniela Palumbo e illustrate da Alessandra De Cristofaro. Dieci racconti scritti con passione e cura. Una prosa scorrevole e coinvolgente che sceglie una parte affascinante delle costellazioni del cielo per farne piccoli episodi compiuti e interessanti. Il tono è spigliato, tipico dei giornalisti, la punteggiatura e la sintassi spezzata creano un ritmo incalzante. Le illustrazioni accompagnano con coerenza e pathos le parole. Una preziosa e compiuta raccolta, ideale come prima lettura lunga condivisa o come primi esperimenti indipendenti per lettori dai 7 anni.
Grazie, lo cercherò!
Ciao Maria, sul tema volevo suggerirti Al principio erano gli dei di Blishen e Garfield. È il mio libro preferito sulla mitologia greca. Buona continuazione! Giulia