Mio figlio Saverio ha 7 anni e frequenta la seconda elementare. Io non mi sono (quasi) mai imposta nelle sue scelte di lettura, e sempre meno lo faccio ora che legge in modo indipendente e con molta passione. Da un po’ di mesi però pare che non si possa leggere nient’altro che Geronimo Stilton. Inevitabilmente. Una mania che ha contagiato decine di migliaia di lettori che fagocitano uno dopo l’altro i libri del topo dal cognome formaggioso.
Siccome la sera condividiamo ancora il momento della lettura ad alta voce, volente o nolente ho dovuto cimentarmi con il roditore. Prima impressione? Noia assoluta! Lingua sciatta, ripetitiva, trame scontate, personaggi prevedibili… Dopo un primo momento di rigetto completo, ho fatto un passo indietro e ho raccolto le idee.
Innanzitutto Geronimo Stilton è un brand che comprende innumerevoli collane, pensate per rispondere a tutte le supposte esigenze dei primi lettori (libri fantasy, fantascienza, gialli, horror, libri sullo sport, sulle barzellette, classici…) quindi qualche distinguo va fatto o almeno si può tentare di farlo.
1) La cifra principale della scrittura di tutti i libri di Geronimo Stilton è la semplificazione. La sintassi semplificata e il lessico volutamente scelto tra il bagaglio fondamentale e comune colpiscono subito e negativamente il lettore più esperto. Nello stesso tempo il piccolo lettore, spesso poco preparato, si sente a suo agio e quindi macina tranquillamente pagine su pagine. Scompaiono metafore, similitudini e immagini che non siano prevedibili, al contrario appaiono diminutivi, vezzeggiativi e onomatopee. Sono assai frequenti i dialoghi e sempre più rare le descrizioni, le frasi si accorciano e le subordinate si snelliscono.
2) L’uso di font di diverse forme, così fastidioso ai miei occhi, non ha altro fine se non quello di alleggerire la percezione della parola scritta, come a dire al lettore alle prime armi “non spaventarti”: il muro di parole si spezza, non importa se a volte a scapito della lettura stessa!
3) Se passiamo a considerare le trame dei racconti (mi riferisco naturalmente solo ai testi inediti) ci accorgiamo che sono assolutamente prevedibili e molto ripetitive all’interno della stessa collana. Questo rassicura i lettori che sanno da subito cosa succederà alla fine.
4) Le immagini non hanno nulla di straordinario e nulla di deprecabile: supportano i lettori, come dovrebbero fare in ogni libro rivolto ai lettori che incominciano ad ingranare sulla lettura.
Cosa c’è dietro queste scelte?
Gli autori strizzano l’occhio al lettore bambino, ignorando l’adulto, ma lo fanno furbescamente facendo credere ai piccoli lettori di essere in grado di cimentarsi solo con un livello molto banale della lingua. Ma l’esperienza letteraria, la lettura ci ha conquistato per la sua confortante sicurezza o forse per la percezione vertiginosa di entrare in un mondo altro?
D’altronde credo che il folgorante successo di queste collane risponda in parte anche a un buco editoriale. Geronimo risponde ad un'esigenza molto precisa (leggere senza difficoltà) e lo fa tramite la proposizione di un personaggio empaticamente neutro (un pasticcione molto intraprendente, un giornalista ma anche cavaliere) che nella sua semplicità senza pretese riesce a conquistare il cuore dei lettori. Nello stesso tempo il martellante lavoro di marketing fa sì che i genitori distratti abbiamo una scelta facile da proporre.
Esistono personaggi seriali (a cui affezionarsi) interessanti e capaci di parlare ai ragazzi che si approcciano alla lettura? Esistono storie gialle e fantasy rivolte a bambini di 8-9 anni che valga la pena di leggere?
Qualche mese fa hanno ricominciato a ristampare Vampiretto, un personaggio che ebbe molto successo vent’anni fa…
Vietare assolutamente Geronimo?
No. Orientarsi e scegliere? Sì.
I bambini lo adorano, lo divorano senza quasi sentirne il sapore (in realtà) ma lo divorano e quindi un po’ rodano le loro capacità di lettura. Facendo leva sulla loro ingestione indistinta, possiamo però fare qualche scelta.
Evitate le riduzioni dei classici in modo assoluto. Se i vostri figli sono in grado di leggere e comprendere il significato de Il giardino segreto (che mi entusiasmò a 8 anni!) avranno tutti gli strumenti per cimentarsi con la sua lingua. Se leggeranno l’annacquata versione topesca tra qualche anno penseranno di conoscere già la storia di Frances Hodgson Burnett e invece non sapranno niente. NIENTE.
Quando Mary Lennox andò a stare in casa di suo zio, al castello di Misselthwaite, la gente disse che era una bambina antipatica, dall’aspetto sgradevole. E in effetti era proprio così, perché aveva un corpicino gracile, capelli color stoppa e un’espressione dispettosa. Nata in India, Mary era cresciuta pallida, malaticcia e di salute cagionevole. [Il Giardino segreto secondo la traduzione di Francesca Lazzarato]
Quando Mary Lennox arrivò a Misselthwaite, in Inghilterra, tutti la trovarono piuttosto scontrosa. Fino ad allora Mary, che aveva nove anni, aveva vissuto in India con i suoi genitori. [versione di Geronimo Stilton]
Ed ecco che le mani di Mary sfiorarono una piastra di metallo con un buco in mezzo: la serratura di una porta chiusa da dieci anni. Mise la mano in tasca, prese la chiave e la infilò nella toppa. Per girarla dovette far forza con entrambe le mani, ma alla fine ci riuscì. Tirando un sospiro di sollievo, si guardò intorno per accertarsi che il vialetto fosse deserto. No, non si vedeva nessuno. Sospirò ancora e, tenendo sollevata la pesante cortina di foglie, spinse la porta, che cedette lentamente. Mary scivolò dentro, chiuse la porta e vi appoggiò le spalle, ansante di eccitazione, di sorpresa e di gioia. Era entrata nel giardino segreto. [Il Giardino segreto secondo la traduzione di Francesca Lazzarato]
Mary, che si era avvicinata all’uccellino, rimase senza parole per lo stupore: davanti a lei c’era la maniglia di una porticina! Era un pomolo tondo, tutto arrugginito e consumato dal tempo. Con il cuore che batteva veloce, Mary infilò la chiave nella vecchia serratura, che scattò con un rumore sordo. La bambina trattenne il respiro e, dopo aver scostato l’edera con una mano, con l’altra spinse la porta, che si aprì lentamente, cigolando. [versione di Geronimo Stilton]
Evitate i libri ispirati alla storia, che spesso regalano solo stereotipi confusi. La storia sarà un’avventura entusiasmante, lasciate che sia così.
I gialli e i misteri, pur mostrando trame intuibili, hanno il pregio di proporre cause scatenanti necessariamente diverse e quindi in un certo senso non sembrano così ripetitive.
Preferite le storie originali, ad esempio le prime, come Viaggio nel regno della fantasia: non saranno entusiasmanti, ma almeno vi sembrerà di leggere qualcosa di originale (sebbene il mondo fantasy non lo abbia inventato Stilton).
La strategia migliore, a mio parere, è lasciare che la frenesia trovi pane per i propri denti, ma nello stesso tempo non desistete mai dal proporre altro, perché altro c’è!
Geronimo Stilton
Piemme editore
[…] ho letto in rete articoli a suo favore (qui ad esempio) e articoli che lo distruggono (come Maria Polita di […]
Grazie!
Sono letture piacevoli e carine.. Il topo è simpatico e tiene compagnia ai bambini… Naturalmente poi crescendo si cambiano letture… Ho sentito anche di adulti che amano leggere Stilton… Non mi stupirei, i libri per bambini fanno un po’ evadere e leggere qualcosa di leggero ogni tanto serve per distrarsi un po’ dallo stress quotidiano.. Consiglio anche la collana ‘Agatha Mistery” davvero carina.. consigliata anche a chi non è più proprio piccino!
Io credo che siano letture piacevoli, l’importante è non leggere sempre e solo Geronimo, ma penso che crescendo si cambia inevitabilmente letture e si passa anche a qualche classico con stesura originale come il meraviglioso ” Il giardino segreto”.. Robinson Crosue.. Pattini d’argento.. Peter Pan.. L’ isola del tesoro..e tanti altri.. Comunque è un simpatico topo e non mi sento di demonizzato in questo modo…
Sì certamente anche gli adulti leggono diverse cose e infatti io non credo che demonizzare sia utile. Discernere però sì: le riduzioni di romanzi bellissimi si possono evitare… si può leggere altro!
Anche il nostro adesso va per Stilton ma non me la sento di giudicare. Tutto sommato anche noi adulti un po’ leggiamo cose più importanti e un po’ romanzi di evasione.
Dal punto di vista artistico, il topo non vale molto, perché ha un lessico e una sintassi sciatta, però soddisfa o dovrebbe soddisfare quel momento in cui si sa leggere autonomamente, però ancora non è possibile affrontare i grandi classici. I testi adatti alle capacità di un bambino del primo ciclo francamente non sono poi così numerosi. A parte Rodari, Lodi, e qualche meraviglioso testo ricco di illustrazioni artistiche, lo scaffale offre poco. Si fa presto a dire i classici: Pinocchio ha un linguaggio difficile per quel momento di passaggio. Le fiabe adattate e addolcire non sono poi tanto migliori, gli adattamenti fanno in forma più antiquata quanto fa il topastro, ovvero impoveriscono i testi e li travisato. Per Dahl ci vuole maggiore competenza strumentale, e anche per Ende, per la Blyton, per Pennac o altri autori. Il testo impegnato e artistico funziona in audiolibro, ma se il bambino deve leggere, si può stancare tanto da non apprezzare il contenuto. Personalmente non amo la pantegana, la trovo un brand, un prodotto commerciale modesto, privo delle caratterizzazioni che
dovrebbero distinguere un autore da un pennivendolo, però devo ammettere che funziona bene in quel periodo tra la fine della prima e lo inizio della terza. Semmai mi vengono i capelli ritti se continua a venirenosannato dopo quella età
oddio, scusami, magari sarebbe meglio rileggere prima di inviare, comunque volevo scrivere a leggere, senza h!
Mio figlio più grande ha iniziato a leggere in autonomia con Geronimo Stilton, è andato avanti per 2 anni ha leggere avventure di geronimo in tutte le salse, poi è passato ad altri libri, per arrivare in quarta ad iniziare la saga di Harry Potter passando per Roald Dahl e tanti alytri, leggeva tantissimo,era un lettore compulsivo, capace di finire un libro in un solo giorno, per cui geronimo non lo demonizzo per lui è servito come trampolino di lancio per innumerevoli letture, io ho provato a fargli leggere Salgari che ai miei tempi avevo divorato ma proprio non gli è piaciuto idem per altri classici, per cui nel suo caso sarebbe stato controproducente insistere con lui con le nostre letture.
Mio figlio di mezzo che ha la stessa età del tuo Saverio invece legge poco, un po’ di albi illustrati, qualche libricino ogni tanto, Stilton niente e non so come farlo appassionare alla lettura.
😉
Grazie a te Marta! “capire di quale storie abbiamo bisogno” è un pensiero bellissimo: anche io penso che ogni libro abbia il tempo giusto e non intendo solo anagraficamente: in ogni momento determinato della nostra vita abbiamo bisogno di una storia particolare.
Mio figlio sta leggendo ora il 9° dei Viaggi nella fantasia… vedremo
Grazie Fabiana, concordo con te su tutto, dopotutto il gusto si affina anche provando cose che poi magari scopriamo non essere eccellenti, d’altronde se non avessimo provato. (Ho letto ieri della Jurassic Coast… salutaci la UK)
Che dire Maria, bellissimo il tuo articolo, preciso, dettagliato e hai messo in evidenza i piunti che condivido pienamente pure io. I miei figli hanno amato alla follia Geronimo Stilton in quella fase in cui si avvicinavano alla lettura autonoma. Io leggevo a loro e loro leggevano a me le parole in carattere diverso, colorate. Per noi e’ stata una fase molto importante nella quale i bimbi hanno imparato tanti vocaboli nuovi ed abbiamo tenuto viva la lingua intaliana anche nel momento di lettura. Ammetto in tutta sincerita’ che non ho mai detto “no” a dei libri ai miei bambini perche’ sono fermamente convinta che l’importante sia amarli i libri, di qualunque tipo siano. Se li forziamo a leggere solo quello che piace a noi e che riteniamo piu’ di qualita’ dal nostro punto di vista, allora non e’ detto che daranno libero sfogo ai loro gusti letterari e magari si potrebbe anche arrivare al rifiuto della lettura. Abbiamo la fortuna di avere a disposizione una biblioteca fornitissima e non manca occasione di esplorarla con i bambini e lascargli scegliere quello che piu’ li ispira. Il piu’ grande adesso legge Harry Potter e il fratello i libri meravigliosi di David Walliams, la piccola di 5 anni adora qualsiasi cosa gli propongo! Geronimo Stilton e’ passato ma portiamo con noi un ottimo ricordo! Un caro saluto da UK
ciao Maria,
ti lascio la mia esperienza con Geronimo Stilton. Mio figlio all’età del tuo ha avuto la stessa passione per il topastro. Ha iniziato a leggere Viaggio nel Regno della Fantasia, che in realtà abbiamo letto insieme poi dal secondo li ha letti da solo, ma con entusiasmo la sera mi raccontava le storie voleva che guardassi delle parti con lui e amava molto quei piccoli riquadri di approfondimenti che ci sono ogni tanto su alcune pagine. Io ero molto perplessa. ma lo vedevo sereno. Nel frattempo un cugino ci ha regalato un libretto di avventure di Stilton, quei libri più brevi con storie strampalate. ha iniziato a leggerlo e lo ha lasciato lì. L’ho letto anche io e devo dire che era orrido. Scritto male e noioso, non si capiva chi parlava nei dialoghi. invece la serie dei libri grandi (che costano anche tantissimo) sono fatti meglio. ad ogni modo diventai serena quando capiì che con Geronimo Alessandro stava prendendo l’abitudine a leggere da solo, che nel frattempo se portavo a casa altri libri dalla biblioteca li guardava e leggeva con curiosità. Una sera mi ha detto: Quando leggo le avventure di Geronimo Stilton mi addormento contento e faccio sogni avventurosi. In classe di mio figlio è scoppiata una polemica sul lasciare o meno leggere questi libri. le maestre inorridite. Io, in questa polemica, non ci sono entrata proprio, ho continuato a portare a casa bei libri, l’ho lasciato leggere con serenità. Li ha letti tutti fino al 9! in seconda. Poi la passione è passata.Geronimo lasciato nello scaffale dei libri. Non sarà stato un nutrimento sanissimo, ma credo non gli abbia fatto male. Lui ha dei bei ricordi. Nel frattempo ha letto quasi tutto Roald Dahl e tanti altri classici. Con grande entusiasmo ha letto ad un compagno invitato a dormire da noi il meraviglioso libro illustrato su Shackleton, tanto che la mamma dell’amico mi ha chiesto che libro era. Non riesce ad amare la Lindgren, che io alla sua età mi leggevo incantata. Ora ha dieci anni e legge tantissimo. E che dire della serie di Parcy Jackson? Lui se ne è innamorato, credo che abbia letto 7 libri e uno ce l’ha sul comodino. io piuttosto perplessa. mio marito si è messo a leggerli anche lui per vedere un po’ come sono. lo lascio fare. durante le vacanze di Natale ha fatto pausa Parcy e ha letto Abbaiare stanca di Pennac. Mi piace sapere le vostre reazioni, scelte decisioni. Fin che sono così piccoli è ancora facile, ma quando crescono non gli stai dietro…leggono più veloce di quanto tu possa stargli dietro. e allora mi sono detto…ok sempre vigile, sempre lasciare in casa qualche bel libro, sempre osservarli questi figli per capire cosa cosa stanno cercando nei libri, nelle storie che vogliono sentire. Ma libertà, tanta libertà. ecco cosa mi affascina capire di quale storie abbiamo bisogno. lo chiedo a me e lo chiedo ai bambini con cui lavoro prima di inventarne insieme.
comunque far circolare a casa dei bei libri è il nutrimento più bello che possiamo fare ai nostri bambini. mia figlia di quasi 5 anni è una appassionatissima lettrice di silent book, con me ovviamente…proporre sempre cose belle e poi lasciare liberi. Liberi. grazie dei tuoi pensieri aprono la mente.
Marta
Bellissimo Geronimo :3