In giardino - Scaffale Basso

In giardino – Scaffale Basso

I due libri di oggi hanno al centro un contesto condiviso, il giardino, in riferimento a due fasce d’età molto diverse sia come voce narrativa e struttura del testo sia come esperienza e contenuti.

Il primo libro, Peggy fa giardinaggio, è propriamente una protostoria che vede il ritorno di Tonka Uzu, già autrice e illustratrice di una serie molto interessante, Olga e Olaf, edita qualche anno fa da Bacchilega. In questa nuova serie per Camelozampa, di dimensione leggermente superiore, tornano i suoi acquerelli sfumati e la sua prospettiva bambina che rende questi libri perfetti come storie dedicate ai piccoli (sotto i 3 anni) che prediligono la rappresentazione umana e l’orizzonte quotidiano.
La narrazione per piccoli ha una componente egotica importante, capace di rispecchiare le mosse e il sentire dei lettori più piccoli, in una trama di rapporti familiari prossimi rassicuranti, che l’autrice coglie benissimo e restituisce in un testo che sembra allontanarsi dalla narrazione idealizzata per lasciar spazio ad un racconto realistico.
Il lavoro nell’orto di Peggy e della mamma non è infatti “tutto rose e fiori”: il «“faccio io, faccio io!”», mantra che ogni genitore di bimbi piccoli conosce molto bene, crea più volte confusione e pasticci (acqua rovesciata, piantine strappate, frutta colta acerba). Tuttavia l’atteggiamento della mamma è paziente e, soprattutto, concentrato sul punto essenziale (il piacere di trascorrere del tempo insieme) e sorvola su richiami e rimbrotti. Il testo rinuncia a ogni indicazione normativa sul bambino, sebbene la voce adulta spieghi: capita così che Peggy, mentre la mamma consiglia di raccogliere i lamponi, preferisca assaggiare i pomodori acerbi. Al necessario esito di disgusto, la mamma risponderà semplicemente: «“Hanno bisogno di prendere ancora un po’ di sole per diventare dolci e saporiti”».
La narrazione, seppur in terza persona ed esterna, è incentrata sull’azione e sulle mosse di Peggy:

«Le piante hanno bisogno di acqua per crescere. Peggy corre a prendere l’innaffiatoio: “Faccio io, faccio io!”. Oh, no! Ora per terra c’è una grande pozzanghera. Peggy adora le pozzanghere”»

Anche le illustrazioni, con i loro sfondi bianchi e il contesto appena accennato, si concentrano su Peggy, invitando il bambino lettore a immedesimarsi.
La lingua è semplice, essenziale e descrittiva, ma nel dialogo con le immagini espressive e “trasparenti” racconta una gamma di sfumature emotive che contemplano la frustrazione e la gioia, in un approccio che è tipico dei più piccoli: la costruzione del sé attraverso la prassi, infatti, per molto tempo rende quasi irrilevante cosa si fa, basta fare! Più essenziale dunque dell’azione, è il viaggio emotivo che interessa i bambini: la sorpresa, la delusione, la possibilità di stare bene.
Il tratto non fermo della Uzu, infine, dona alle immagini un movimento affine a quello del bambino.
Una serie che si preannuncia bella e ben fatta per i piccoli lettori (dai 2 anni).

 

Il nostro giardino segna, allo stesso modo, un grandissimo ritorno. Si tratta di Gerda Muller, che la piccola casa editrice Natura e cultura sta riportando in Italia titolo per titolo.

Dopo il volume dedicato alla quercia, Benjamin e Anna tornano insieme al centro di una nuova avventura dallo sfondo cittadino, mitigato dalla presenza, nella nuova casa, di un grandissimo giardino che permetterà ai protagonisti una vita “città e natura”.

Il libro ha un’impostazione testuale narrativa, incentrata sulle vicende dei due fratelli (dal trasloco nella nuova casa alle nuove amicizie…), ma si intreccia saldamente anche ad un’ampia trattazione divulgativa sul giardinaggio, trattando ad esempio la scelta delle sementi da piantare nell’orto e la cura del prato.

Il racconto dell’arrivo nella nuova casa è dunque in realtà l’arrivo in un giardino (non vedremo mai l’interno della casa!): non stupisce, infatti, che tutte le illustrazioni dell’albo siano esclusivamente incentrate sulle attività che si svolgono all’esterno.

«È il giorno del trasloco nella casa con il grande giardino. Anna e Benjamin sono molto emozionati. La primavera è arrivata, e i due bambini non vedono l’ora di giocare fuori. “Mi piace qui!” esclama Anna scendendo dal furgone. “Ma il giardino è un caos” brontola Benjamin. “Lo trasformeremo in un paradiso, diventerà meraviglioso” dice la mamma con un sorriso»

Le amicizie con i bambini degli appartamenti vicini, in particolare con Louis, si inseriscono in un movimento di giochi e attività all’aperto che sembra non interrompersi mai. Louis, infatti, nonostante possieda solo un balcone, si dimostra un provetto contadino-giardiniere e contribuirà alla cura dell’orto dei suoi amici.

Seminare, arare, ricoverare le piante durante il freddo, trapiantare, legare i rampicanti al sostegno, raccogliere… («nel giardino c’è sempre qualcosa da fare!») sono le azioni che dettano il ritmo dei giochi e delle giornate, unite all’osservazione di quando accade intorno: la nascita delle cinciallegre, le scorpacciate di vermi dei verdoni, i funghi che spuntano timidi, le foglie che volano, le falene di notte… Ogni episodio racconta di un ritmo della vita che asseconda l’avvicendarsi naturale di stagioni diverse.

Le attività dei bambini si intrecciano a questa ciclicità: si gioca a palle di neve quando tutto riposa, ci si riposa e si gode l’ombra fresca del melo durante l’estate, si fanno le collane con i cappelli di ghianda, ci si innaffia con la canna mentre si bagnano le piante sotto il sole cocente. I bambini, insomma, inseriscono la loro vita in quella del giardino che si dimostra essere qualcosa di molto di più che uno sfondo o un contesto, diventando a sua volta un protagonista.

Questa centralità della natura è tema ricorrente nelle narrazioni della Muller: se tuttavia nel racconto della quercia e in altri racconti essa poteva apparire come la possibilità di un’esperienza nelle parentesi dalla vita quotidiana (durante le vacanze, durante le festività…), in questo caso ci mostra come sia possibile godere della vita naturale nella quotidianità di tutti i giorni, anche in un contesto cittadino.

A corredo della storia, che scorre lungo le quattro stagioni, non mancano i testi satellite, disposti nella pagina e in appendice, che descrivono attività, invitano all’azione e offrono istruzioni per coltivare piccole piante, costruire barchette di noce, prepararsi una gustosa merenda con il crescione, prendersi cura del prato, seminare diverse tipologie di semi.

Questa conformazione originale del testo, che inserisce il racconto divulgativo all’interno di una solida struttura narrativa, è una caratteristica di molti libri della Muller e si unisce a una illustrazione a tratti brulicante, ma sempre molto precisa nei dettagli naturalistici che permette non solo un riconoscimento delle piante e degli animali citati nel testo, ma che trasforma le pagine quasi in un wimmelbuch, entro cui il bambino lettore può riconoscere, con uno sguardo ampio, il funzionamento armonico dell’intero sistema vivente.

Questo scorcio illustrativo preciso e nello stesso tempo armonico comunica un senso di correlazione tra le diverse forme di vita molto interessante e fa sì che il libro possa anche essere letto in autonomia anche da bambini piccoli (dai 4 anni), anche se il target di lettura è leggermente superiore (6-7 anni) e offre una lettura puntate in tempi scanditi che possono seguire una narrazione stagionale.

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Peggy fa giardinaggio Tonka Uzu 24 pagine Anno 2024 Prezzo 15,00€ ISBN 9791254640661 Editore Camelozampa
Il nostro giardino Gerda Muller - Michela Lou Pampaloni 40 pagine Anno 2024 Prezzo 19,50€ ISBN 9788895673806 Editore Natura e Cultura
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