Questo libro sulla nascita non è molto diverso dai tanti altri libri che esistono sul tema. How I came to be me è, infatti, un racconto schietto e semplice in prima persona che descrive la vita dal concepimento fino alla nascita e alle prime ore di vita.
«Mummy says that, in the very beginning, I was a little tadpole. I was one of thousands of tadpoles that raced along a inside her body»
[La mamma dice che, all’inizio, ero un piccolo girino, ero uno dei mille girini che correvano dentro il suo corpo]
Il testo non vuole essere falsamente simbolico, è invece molto chiaro, anche se non scientifico: è un racconto lineare che si appoggia alle immagini per essere comprensibile anche ad un bambino.
Il paragone con il mondo naturale serve a chiarire i passaggi di crescita, ma anche ad instaurare un legame del bambino con la vita al di fuori del grembo materno.
«Soon it felt like I was lying in a little gourd-an upside-down gourd. Soon it felt like I was lying in a little, pear-shaped pumpkin… an upside-down pumpkin.
Who's talking to me? Mummy, is that you?»
[Ben presto iniziai a sentirmi come se fossi sdraiato in una piccola zucca, una zucca capovolta. Ben presto iniziai a sentirmi come se fossi sdraiato in una piccola zucca a forma di pera capovolta. Chi mi sta parlando? Mamma, sei tu?]
Ciò che mi ha colpito, al di là di questo testo lieve, è stato il tratto di Gao Cai (蔡皋), illustratrice cinese che seguo da molto tempo e che mi ha sempre stupito per l’umanità che riesce a donare ai suoi personaggi.
Specializzata nella riflessione e nel racconto delle storie tradizionali cinesi (come Mulan di cui parlai nel 2016), Gao Cai si cimenta in questo testo con una storia molto sui piccoli e per i piccoli e i suoi neonati si muovono con le movenze esatte dei neonati: gli occhi chiusi, le mani strette in pugni serrati, le richieste vigorose di nutrimento, le smorfie…
Le illustrazioni si focalizzano sui gesti e i movimenti del neonato sia in utero che nel mondo, ma anche sulle mani amorose (e adulte) che si occupano della cura del bambino una volta che è nato: ostetrica, mamma e anche papà.
«Mum's milk was sweet and warm! My mummy was sweet and warm. I was very happy!»
[Il latte della mamma era dolce e caldo! La mia mamma era dolce e calda. Ero molto felice!]
«Who is holding me now? Is that Daddy? Daddy has very big hands. “Are you ready to go home?”What's a home?»
[Chi mi tiene adesso? È papà? Papà ha le mani molto grandi. “Sei pronto per andare a casa?” Cos'è una casa?»]
C’è molta intimità e calore nei pastelli dell’illustratrice cinese, un tratto morbidamente irregolare come le cose vere.
La storia di come sei nato, un miracolo, niente di più!
P.S. Gao Cai è stata selezionata per il prestigioso Hans Christian Andersen Awards 2024.