Storie di tanto, tanto tempo fa

I libri che raccolgano diverse storie sono una risorsa molto utile, soprattutto d’estate, perché permettono di portare con sé in un unico volume tante diverse storie da alternare.

Questa possibilità è un reale vantaggio se pensiamo a bambini di 3-4 anni, perché se precedentemente la ripetizione quasi automatica della stessa storia rassicura e soddisfa il lettore, superato un certo scoglio di crescita la varietà assume un ruolo diverso.

Tra le raccolte uscite recentemente vi segnalo Storie di tanto, tanto tempo fa a cura di Frederick Richardson, che rientra nel più grande progetto di recupero di Pulce editore di grandi e importanti libri del passato. Il protagonista di oggi è infatti una ristampa fedele del volume edito a Chicago nel 1928, completo della nota dell’editore americano, una raccolta di storie, fiabe e favole… narrazioni che hanno una fortissima relazione con l’oralità e che oggi come ieri ammaliano i bambini con le loro strutture accumulative e frattali, che lasciano che la voce culli e solletichi i suoi lettori.

«Non sappiamo chi sia stato il primo a raccontarle, ma immaginiamo una fredda sera d’inverno di più di cent’anni fa, una dolce mamma con i suoi bambini e la domanda di uno di loro: “Mamma, per favore, ci racconti una storia?”»

Se le raccolte di fiabe - io credo - siano da scegliere con un particolare occhio di riguardo che eviti semplificazioni, edificazioni posticce e riscritture banali, questo corpus di testi, invece, ha il grande vantaggio di pescare le narrazioni nella tradizione orale più semplice, quella delle conte e delle filastrocche dove è la struttura accumulativa, incatenata e ripetitiva - e quindi la voce di chi legge! - ad affascinare, rassicurare e coinvolgere, forse più del contenuto stesso.

7 storie che in parte avrete già incontrato (I tre porcellini? I Tre orsi?) e che in parte avrete ascoltato in versioni magari diverse, ma strutturalmente uguali.

C’è, ad esempio il piccolo Tuppens, un pulcino un po’ avventato che rischia di strozzarsi con un seme grosso e la sua mamma che corre a chiedere al fiume un aiuto:

«“Sorgente, per favore, dammi un po’ d’acqua per il piccolo Tuppens che ha la tosse!” La sorgente rispose: “Tu dammi il cappello di una ghianda e io ti darò dell’acqua. La gallina corse dalla quercia e le disse: «Quercia, per favore, dammi il cappello di una ghianda per la sorgente, così la sorgente mi darà dell’acqua per il piccolo Tuppens che ha la tosse!”»

C’è la gallinella rossa che chiede aiuto agli animali della fattoria per coltivare il grano, ricevendo un diniego dopo l’altro, c’è il maiale che sogna una casa sulla collina e una fila di animali che gli si accoderanno per aiutarlo e poi c’è la storia del cielo che sta per cadere, una tipica “fake news” che i rimandi e le voci la ripetono scioccamente, mutano e cambiano e infine il maiale che non vuole camminare…

«“Fuoco, fuoco, brucia i bastone che non vuole picchiare il cane, che non vuole mordere il maiale, che non vuole fare le scale”»

Vi ricorda qualcosa?

Le storie sono tutte allegre, “felici“ le definisce addirittura l’editore storico nell’introduzione al testo, fanno sorridere nel ripetersi uguale e diverso di ogni passaggio, cullano i bambini con le parole abituandoli ad una lettura attenta al dire, una dimensione di cui forse ci siamo dimenticati.

Bellissime le illustrazioni originali degli anni ’20 dell'autore: splendidi gli echi all’Art Nouveau, ma anche le pose plastiche che ritroviamo nelle illustrazioni propagandistiche della prima guerra mondiale.

Gli uomini e le donne, ma anche gli animali sono dipinti con minuzia e precisione, lo sfondo contadino e rurale, riprodotto con fedeltà, rende tridimensionali le immagini che si concentrano con sapienza drammatica su singoli passaggi narrativi: le pose plastiche e le espressioni eloquenti rendono vivi i personaggi nelle loro scelte.

Il libro è una coccola che accompagnerà con arguzia i piccoli lettori dai 2-3 anni, soddisfacendo le loro aspettative e vedrete che in poco tempo saranno loro a raccontarvi queste storie!

Bello il formato orizzontale (sono curiosa di vedere se risulterà anche resistente!), non splendida invece la copertina, ma non lasciatevi ingannare e sfogliatelo.