Il mio gatto si chiama Odino di Francesco Bedini è un romanzo appassionante che riesce a intrecciare la tradizione e le leggende norrene alla vita di un ragazzino contemporaneo e i suoi amici in un’avventura al confine tra la realtà e il sovrannaturale.
«Tutto cominciò un venerdì di gennaio così freddo che persino l’Uomo di Ghiaccio se ne sarebbe stato volentieri davanti a un caminetto»
Aldo è un ragazzino mingherlino, pauroso con una smodata passione per i fumetti e le storie fantasy, un ragazzino timido e un po’ fuori dalle rotte tradizionali in cui si vorrebbero o si immaginano i ragazzi d’oggi. Eppure Aldo ha degli amici fidati, una sorella schietta e un mondo - quello dei supereroi - in cui trovare conforto e ispirazione. Un ragazzino come molti altri che un giorno fa un incontro con un gatto malandato, spelacchiato e senza un occhio: da quel giorno la vita di Aldo cambia. La narrazione in prima persona ci accompagna proprio a quel gennaio che cambiò la vita di Aldo: le sue parole si intrecciano alle narrazioni norrene e, fin dal prologo intuiamo che i confini tra il nostro mondo e l’altro mondo, si fanno esili e sfuocati.
«Il mio gatto si chiama Odino e ha un occhio solo. Non so se lo sapete, ma anche il vero Odino, il dio nordico della poesia e della guerra, ha un occhio solo. L’occhio mancante non l’ha perso in battaglia, no. L’ha sacrificato lui stesso in cambio di due corvi giganteschi, che sono il suo pensiero e la sua memoria»
«Seduto sul suo trono di ossa di lupi, osservava i valorosi guerrieri inginocchiati al suo cospetto. “Il giorno che attendevamo è arrivato”»
Aldo vive una vita tranquilla tra il suo Club del Fumetto, il fratellino in arrivo (che vuole chiamare Vercingetorige), una sorella più piccola estremamente seccante - a suo dire - e due amici fidati e appassionati, Sandro e Giulio. Dall’apparire di Odino però le cose iniziano a trasfigurarsi stranamente: appaiono giganteschi corvi, lupi inquietanti si aggirano nei boschi intorno a casa, un albero sconosciuto spunta improvvisamente in una radura, gatti sconosciuti si radunano come alla corte del malconcio gatto Odino e soprattutto Aldo incomincia a sentire delle voci nella testa.
«“Preparate le armi, affilate gli artigli!” disse la voce nella mia testa “Fratelli guerrieri, il tempo della battaglia è prossimo”»
I miti norreni e i valorosi guerrieri della corte di Odino, insomma, sembrano rivivere in versione felina proprio nel mondo di Aldo, nulla però di posticcio o ridicolo. La storia scorre in modo avvincente intrecciando il mito e la vita contemporanea in modo armonico e interessante. L’albero nella radura si rivela essere Yggdrasill, l’albero della vita e della morte, collegamento dei mondi e dei portali e Aldo, sua sorella e i suoi amici saranno coinvolti in una battaglia con i lupi che richiamano la figura di Fenrir. Tra trattori sfavillanti, rapimenti, incendi, lance nascoste… i 4 ragazzini vivranno il loro personale Ragnarok guidati e sostenuti da Odino, il gatto di Aldo. La storia si configura come un interessante romanzo di formazione in cui Aldo dovrà affrontare le sue paure e le sue debolezze e trasformare la sua figura di antieroe in un eroe, impavido e integro. Al suo fianco, a sostenere e a permettere il cambiamento, il suo gatto Odino, i suoi amici e sua sorella audace e tenace come le eroine norrene.
Nulla è lasciato al caso e i dettagli delle leggende germaniche rivivono in queste pagine con vividezza, mostrando come i miti parlino all’uomo di ogni tempo per i grandi temi che affrontano e che appassionano i ragazzi e gli uomini, ieri come oggi.
La narrazione rimane scorrevole e lineare, in una costruzione che preferisce lo scorrere impetuoso ma diretto, senza particolari intrecci.
Intrigante la copertina con le illustrazioni di Stefano Tambellini, che con le sue illustrazioni accompagna il testo in modo pertinente e personale.
Un romanzo avventuroso, curioso e ben scritto per ragazzi dai 9/10 anni che pesca dai grandi temi, ma donando loro un accento particolare che si assapora dalla prima pagina.
E pare che l’avventura non sia finita qui…