Visto che siamo in tema di ruspe, gru, scavatrici e co. vorrei far presente che la passione per i motori, le ruote giganti, i ribaltabili non è nata con l’avvento dei muratori, Saverio ha mostrato una spiccata attrazione per le macchine da lavoro in tenerissima età: 18 mesi direi.

Non credo che sia solo una questione di condizionamento, Saverio ama molte cose uniche e sue in questo momento della sua vita (come ad esempio cucinare le torte!), ma molte di queste sono proprio “da maschio”.

È stato Saverio ad insegnarmi, ad esempio, che la pala delle ruspe si chiama “benna” e che i camion che portano le auto “bisarche”: mamme di femmine, voi lo sapete?

Così tra i primi libretti arrivati in casa e tra i primi presi in biblioteca ci sono stati molti a tema meccanico e automobilistico. I libri per bambini molto piccoli devono essere pensati 10 volte di più, perché la comprensione, l’attenzione e l’interazione sono bassissimi in una classifica dove tra i campioni di concentrazione ci sono bambini di 3 anni con 5 secondi di record :) Un altro aspetto che spesso non mi convince è la linea forzosamente tondeggiante, irreale, pannosa e nuvoleggiante.

Tra i nostri preferiti di qualche hanno fa c’era la coppia Dov’è il mio camion? e Dov’è il mio trattore? di Fiona Watt. A tratti emerge il tratto paffutello, infatti abbiamo evitato i libretti sui cuccioli e sugli animaletti, ma devo dire che i camion e i trattori sanno essere più sobri.

La forza di questi libretti è la brevità della storia che però ha uno svolgimento e una conclusione e la varietà curata e non scontata dei materiali e delle carte che rendono il libro una esperienza tattile assai inaspettata e gradevole.

Mi spiego meglio. I libri per molto piccoli rischiano di essere ripetitivi cataloghi di immagini con testi (o singole parole) descrittivi, che possono piacere, ma che non insegnano ad ascoltare una storia. Lo sforzo di Fiona Watt per creare un breve canovaccio narrativo, invece, è lodevole. Il punto di vista è quello di un topolino che cerca il suo camion e il suo trattore e incontra tanti camion, ma uno ha le ruote trooooooooppo morbide, un altro è troooooooppo lucente…. insomma solo dopo aver incontrato mooooolti camion, alla fine il topino troverà il suo camion. Il testo è essenziale e giustamente ripetitivo: a Saverio divertiva trooooppo :) e il punto di vista concreto di un personaggio evita astrazioni complesse.

I disegni sono sobri chiari, particolareggiati quanto basta e colorati a tinte brillanti.

Lo svolgimento e la differenziazione della trama è data dal variare delle superfici da toccare: morbide, ruvide, riflettenti, a ondine etc.. Anche in questo caso la forza è la cura del particolare: i diversi materiali sono resistenti (nessun segno di cedimento neanche su quelli della biblioteca!), tutti differenti (e non solo i soliti arruffatti velli dei peluches) e capaci di coinvolgere più sensi oltre al tatto (variano i colori e se passi il dito sulle ondine fa rumore!).

Arrivato più tardi il libro-puzzle Macchine di Silvia D’Achille, fatto apposta per Saverio che ama molto fare anche i puzzle. Qui la trama non c’è, infatti il libro è pensato per intrattenere piuttosto che per raccontare. Siamo di fronte ad un catalogo di mezzi, presentati brevemente nelle loro azioni quotidiane. Il testo è breve e mi sono chiesta perché non fosse almeno in rima: dal momento che non c’è un filo conduttore, le parole sembrano proprio le didascalie da leggere con voce neutra, davvero poco convincenti. E da notare che la ruspa ha una benna e non una pala: Saverio me lo ricordava ogni volta. A me è piaciuto solo il font maiuscolo.

Le illustrazioni, anche in questo caso, sono semplici e chiare quanto basta, con forse una maggiore attenzione descrittiva dello spazio circostante, che in questo caso varia di mezzo in mezzo. Ciò che mi ha convinto, però, e che è piaciuto subito anche a Saverio sono i puzzle, perché non sono i soliti puzzle identici pagina dopo pagina (4/9 pezzi identici e nella solita cornice… che nnoia), ma sono progressivi (2, 3, 4 pezzi), sagomati e con la guida sotto (il disegno sfocato): il particolare pensato con cura che fa la differenza. Altro elemento non trascurabile è la resistenza della pagina e lo spazio sagomato per il dito per estrarre il puzzle: nei libri-puzzle meno curati la prima cosa che succede è che la cornice del puzzle si stacca dalla pagina per la pressione che si esercita per far uscire i pezzi…

I libri puzzle sono utilissimi perché si sfogliano da soli e si impiega un po’ di tempo a giocarci: ideali per intrattenimenti silenziosi!

I libri sui mezzi che sfogliamo adesso, dall’alto dei nostri quasi 4 anni, sono ben altri, ma non ci dispiace ogni tanto estrarre i puzzle di macchinine e comunque l’amore per i motori non svanisce…

Macchine

Silvia D’Achille
12 pagine
Anno: 2012

Prezzo: 6,90 €
ISBN: 9788809773004

Giunti kids editore
Anobii

Dov’è il mio camion?

Fiona Watt
10 pagine
Anno: 2009

Prezzo: 7,57 €
ISBN: 9781409503774

Usborne editore
Anobii

Dov’è il mio trattore?
10 pagine
Anno: 2012

Prezzo: 7,57 €
ISBN: 9781409542452

Usborne editore
Anobii

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