Nel 2019, in tempi precedenti al cambiamento che ci avrebbe travolti, Felicita Sala ci aveva raccontato la diversità unica delle cucine di un condominio in via dei Giardini ed ecco che, dopo un paio di anni, quando il mondo esce progressivamente dalle mura di casa, Un anno a Fleurville ci riporta in quel quartiere a scoprire il mondo naturale custodito e pronto a fiorire dentro e fuori casa.
L’impostazione del libro è quasi uguale al primo volume: uno scorcio di un appartamento, ma anche un spiazzo, un giardino, un orto urbano… e accanto una mappa di ingredienti e una breve e semplice ricetta da preparare insieme.
Il filo conduttore tuttavia non è il viaggio tra appartamenti, culture e persone, ma la scoperta, mese per mese, del fiorire e del maturare di frutti e verdura tra scampoli di verde cittadino.
«Aprile. Gli asparagi stanno dritti e fieri come piccoli soldati di guardia al giardino. Ma ecco che arriva Maria con un coltello a raccoglierli»
«Settembre. In via del Panforte, le pere ciondolano dai rami, come lanterne verdi e gialle. Ed eccole ora sulla grande tavola in cucina, succose e profumate, pronte a essere tagliate, grattugiate, addentate»
Alcuni personaggi, come Maria, tornano dal volume precedente, ma velocemente ci allontaniamo dal condominio in via dei Giardini per raggiungere altri luoghi di Fleurville: a giugno giochiamo in piazza Tamarindo con un bellissimo ciliegio, a luglio raggiungiamo le case mobili in periferia per giocare e assaggiare i cetrioli di Ramon.
I protagonisti mantengono quella caratteristica originaria varia e ricca del primo volume e le ricette sono specchio di cucine diverse, proveniente da varie parti del mondo: tzayziki, falafel alle erbe con salsa alla tahina, hummus di barbabietola, clafoutis di ciliegie…
La narrazione sconfina il semplice, seppur originale, ricettario e si ferma intessendo una narrazione complessiva che si lega
«D’inverno ci sono giorni in cui il mondo intero pare dormire. I semi riposano sottoterra e perfino gli alberi sembrano in attesa. Ma un bel mattino appaiono dei piccoli fiori rosa spuntati da chissà dove»
La festa di via dei Giardini viene sostituita da un picnic collettivo che anima la città, fuori di casa in quegli spazi verdi che metaforicamente ci hanno fatto respirare dentro le mura dei diversi condomini e che ora, finalmente, possono essere vissuti di nuovo.
Alla fine si aggiunge una breve appendice di 2+2+2 pagine che racconta «Cosa fare nell’orto» (seminare, trapiantare, consociare, pacciamare…), i semi e gli attrezzi, e la frutta e la verdura di stagione: quattro mappe illustrate e visive che coronano e contengono la storia.
Il libro risulta dunque un ricettario di cucina stagionale (le illustrazioni di Felicita Sala sono sempre molto belle, pensierose, e ricche di dettagli decorati e inusuali che creano scene che travalicano l’azione descritta), ma si conforma anche come metafora di rinascita che parte dalla natura e contagia le persone, provate da un periodo di esilio che reclama una rinascita.
Una bella proposta per giocare in cucina, nel mondo e in città, magari proprio andando alla scoperta degli orti cittadini del proprio quartiere!
P.S. il testo è in stampatello maiuscolo, anche se in un font non chiarissimo.
P.P.S. nella ricetta dei Pancake di Pera e ricotta mancano le pere: io le inserirei subito grattugiate insieme al composto di uova e zucchero!